35. My boy

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Think of you - Taemin


Un'altra settimana era passata. Aprile era quasi giunto a termine e Jimin trascorreva la maggior parte del suo tempo ad allenarsi con il suo gruppo, per prepararsi allo spettacolo di danza. Il suo vecchio allenatore Minho lo aiutava ogni giorno con la sua nuova coreografia, che avrebbe aperto le danze. Per Jimin sarebbe stata la prima volta ad esibirsi all'inizio di uno spettacolo. Solitamente aveva sempre ballato con la sua squadra verso metà dell'evento, anche l'anno precedente quando aveva avuto il suo primo assolo con Little Star. Oramai era tutto pronto. I ballerini della scuola non vedevano l'ora che arrivasse la fine del mese per poter ballare davanti ai loro amici e alle famiglie. Anche Jimin non stava più nella pelle: suo padre e suo fratello sarebbero stati presenti come sempre e a pensarci gli si riempiva il cuore dalla gioia.

Era un mercoledì pomeriggio quando Taehyung finì le lezioni e salì velocemente in macchina, prendendo una direzione completamente differente da quella che lo avrebbe riportato a casa dopo una giornata di lavoro. Voleva fare una sorpresa a Jimin. Quella mattina aveva rubato il calendario con gli orari dei suoi allenamenti e aveva scoperto che anche lui avrebbe pressoché finito alla sua stessa ora. E, dato che entrambi non si erano visti per tutta la mattinata, Taehyung aveva deciso di raggiungere la scuola di danza e di aspettarlo nel parcheggio.

Tra loro tutto era tornato alla normalità. Tutti e due si erano lasciati alle spalle ciò che era successo con Eunji e avevano continuato per la loro strada. Subito non era stato poi così facile ma, con un po' di impegno, avevano deciso di essere forti insieme e di combattere per ciò che erano, proteggendo il loro legame e la loro relazione da chi voleva intralciarli. Non che quello volesse dire dimenticare tutto ma, alla fine, perché soffrire per qualcuno che non li meritava? Taehyung aveva deciso di chiudere i rapporti con i suoi genitori, più che altro con sua madre, e di vivere felice. Non aveva bisogno d'altro in quel momento: aveva scoperto il suo orientamento sessuale, si era innamorato e aveva Jimin. Per lui, quelle erano le cose che più importavano.

Quando arrivò a destinazione, Taehyung parcheggiò la sua macchina e sorrise. Amava sorprendere Jimin in quel modo, anche se non la faceva spesso. Con quei piccoli gesti desiderava fargli capire quanto ci teneva, sia a lui sia alla loro relazione. Nel momento in cui intravide la figura di Jimin fuori dalla porta dell'edificio, dopo quasi un quarto d'ora, il moro si sistemò velocemente i capelli e si lisciò i pantaloni di lino, per farli sembrare meno stropicciati. Poi, dopo aver preso il proprio cellulare dalla sua borsa, cercò il numero di Jimin e lo chiamò. Da lontano poté comunque sentire la sua suoneria, accompagnata da un suo bellissimo sorriso. Rispose subito.

"Taehyung-ie."

Il minore continuò a guardarlo di nascosto. "Ehi, Minie."

Jimin si passò una mano tra i capelli, trattenendo un sorriso. "Hai finito di lavorare? Io sono appena uscito e non vedo l'ora di ritornare a casa."

"Sì, ho finito anche io.", gli rispose Taehyung, affascinato dalla sua bellezza. "Io non ritornerò a casa."

Taehyung vide l'espressione corrucciata e delusa dell'altro ragazzo. Trattenne un sorriso.

"Quindi non ci vedremo fino a stasera?", gli domandò Jimin, facendo dondolare un piede avanti e indietro. Non lo aveva visto per tutto il giorno e, per un momento, si era illuso di poter trascorrere un po' di tempo con lui. Forse aveva qualcosa di più importante da fare.

Il più piccolo sospirò, recitando. "Non lo so.", disse, "Questo dipende solo da te."

Jimin corrugò la fronte, confuso. Non stava capendo. "Da me?"

"Sì, da te.", il moro cercò di non ridere, "Preferisci vedermi ora o stasera?"

"Ma hai detto che-"

Blue&Grey| vminWhere stories live. Discover now