Prologo - Friends

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Friends - Jimin & V


Se c’era una cosa di cui Jimin era stracerto, era il bene che provava verso il suo amico Taehyung.

Quando due occhi s’incontrano per caso tra tanti altri, allora scatta qualcosa di importante. È questo che è successo a loro, ai tempi della scuola, quando ancora nessuno dei due poteva immaginare a cosa stessero andando incontro. 

L’amicizia è una delle cose più belle e speciali che esista al mondo. L’amicizia è quel senso di completezza, quel sentimento che ti pervade dentro e che la maggior parte delle volte ti fa sentire al settimo cielo. L’amicizia è naturale, spontanea, nasce all’improvviso, quando due cuori decidono di non mollarsi perché oramai incapaci di farlo. La vita è migliore quando la si vive con le persone a cui si vuole bene, e questo Jimin e Taehyung lo sapevano perfettamente. 

Fin dai tempi del liceo, il loro rapporto era invidiato e quasi temuto dal resto della loro compagnia di amici. Si conoscevano tutti da poco, la scuola era cominciata da alcuni mesi e ancora il gruppo non era riuscito ad amalgamarsi alla perfezione. Solo loro due erano riusciti a creare qualcosa di buono e di duraturo, qualcosa che fosse destinato a crescere nel tempo. Nei giorni di scuola, a volte, uno dei due rimaneva a casa dell’altro, dopo aver trascorso il pomeriggio a studiare e a fare i compiti: quelle mattine si svegliavano assieme, facevano colazione, si lavavano i denti e si preparavano molto velocemente, per non rischiare di perdere l’autobus che li avrebbe portati a scuola. Taehyung non conosceva molto Busan, essendosi trasferito da poco da Daegu a volte gli faceva davvero comodo avere una guida speciale come Jimin che lo aiutasse ad orientarsi.

Certe volte impostavano la sveglia presto per poter avere tutto il tempo di prepararsi con calma, ma credete che alzarsi qualche minuto prima facesse la differenza? Beh, non proprio. 

Ogni mattina, Taehyung era perennemente in ritardo. L’amico Jimin faceva di tutto pur di metterlo in riga con gli orari, a volte persino lo chiamava di mattina ma il moro non ne voleva proprio sapere. Odiava indossare l’uniforme scolastica, avrebbe così tanto preferito mettere una delle sue paia di jeans neri con una felpa larga e il suo solito cappellino nero e rosso.

“Taehyung-ssi, dobbiamo andare!”, lo sollecitava Jimin tirandolo per la giacca blu del completo, le mattine in cui si presentava a casa sua per andare a scuola insieme, “Lo sai che non possiamo metterli, quindi è inutile che tu rimanga a guardarti davanti allo specchio per scegliere quale dei tuoi tanti berretti ti faccia meno la testa a forma di pera!”

A frasi di quel tipo, Taehyung non riusciva mai a nascondere un sorriso. Gli piaceva come il loro rapporto si stesse evolvendo, gli piaceva l’idea di aver trovato finalmente un amico che non lo giudicasse troppo e che non lo sottovalutasse. Ed era vero. Taehyung lo negava spesso in presenza degli altri compagni, ma in fondo anche loro sapevano quanta stima provasse per Jimin. Il minore aveva spesso sognato di poter ballare come l’amico, un giorno; avrebbe voluto trovarsi una passione, un talento, un qualcosa che lo avesse distinto dagli altri coetanei.

Il loro fantastico gruppo era formato da sette ragazzi, tutti e sette completamente diversi. Namjoon era una sorta di leader, Yoongi la mente che produceva e scriveva fantastici pezzi al pianoforte, Seokjin era la mamma e il cuoco migliore che potesse esistere sulla faccia della terra, Hoseok il rapper più straordinario che Taehyung avesse mai sentito in vita sua, Jungkook il golden maknae più dolce ma allo stesso tempo determinato e perfezionista che avesse mai conosciuto e Jimin… beh, Jimin era l’amico che aveva da sempre sognato ma che non aveva mai avuto e trovato. 

Blue&Grey| vminKde žijí příběhy. Začni objevovat