XXV.

12 2 0
                                    

Alice era ferma in piedi davanti all'uscita degli arrivi dell'aeroporto di Bologna con un cartello in mano, stile coiffeur, con scritto sopra: Matteo Mainardi. Quando aveva pensato a questa sorpresa per il suo rientro le era sembrata una cosa piuttosto romantica, ma ora che si trovava lì si sentiva decisamente stupida. Come aveva fatto anche solo a pensare di fare una cosa tanto imbarazzante? E poi di proposito! Per fortuna Anna e Sofia si erano offerte di accompagnarla e di farle supporto morale. Erano entrambe talmente stupite dal fatto che Alice avesse deciso di fare una cosa così "spericolata" che volevano essere lì per poter dar testimonianza di quanto accaduto (e filmarlo per i posteri, anche se questo ad Alice non lo avevano detto). Sfortunatamente, Clara era dovuta rimanere a casa a badare le sue sorelle, ma si era fatta promettere da tutte e tre di farle un resoconto dettagliato non appena fossero tornate dalla 'missione'. Più i minuti passavano, più Alice si pentiva della sua decisione. Aveva chiesto a Matteo tutte le info sul suo arrivo, ma non vedendolo uscire le cominciava a venire il dubbio di essersi sbagliata.

"È stata una pessima idea! Andiamo a casa!" disse Alice facendo fagotto e girandosi verso l'uscita.

"Eh no, signorina! Non ci siamo fatte un'ora di macchina solo per vederti mollare sulla linea del traguardo" la bloccò Anna, impedendole di fare ancora un passo.

"Ma io..."

"L'aereo è appena arrivato e compariranno dalla porta nel giro di qualche secondo" avvisò Sof con il suo solito fare frizzante.

"Ora girati. Fai un respiro profondo e sappi che ce la puoi fare" le disse Anna stringendole un braccio per farle forza.

Alice ebbe giusto il tempo di ricomporsi e sollevare il cartello ad un'altezza decente, che Matteo e tutta la banda comparvero dalla porta automatica. Il primo con cui incrociò lo sguardo fu Riccardo, sul cui volto vide comparire mille emozioni diverse allo stesso tempo: prima lo stupore, che si trasformò immediatamente in gioia, per poi far comparire anche quella che sembrava una punta di tristezza, che Alice però non seppe decifrare. Era infatti troppo concentrata a cogliere l'espressione di Matteo per concentrarsi su cosa poteva passare per la mente di Riccardo. Matteo fu probabilmente l'ultimo a rendersi conto di quanto stava succedendo, tanto che furono i suoi amici, e Camilla in particolare, a farle segno di girarsi e guardare nella sua direzione. Come fosse la scena di una rom-com, non appena la ebbe vista, Matteo lasciò la sua borsa in custodia a uno dei suoi amici per correrle incontro. Una volta che l'ebbe davanti la sollevò per aria e avrebbe voluto farla roteare, ma Alice era pur sempre Alice. Quel gesto l'aveva presa talmente alla sprovvista che non era stata per nulla collaborativa nel sollevamento e aveva così rischiato di ammazzare tutti e due. Matteo aveva infatti perso leggermente l'equilibrio ed erano andati a schiantarsi contro una colonna che si trovava proprio accanto a lei.

"Neanche i gesti romantici plateali sono possibili con te, vero?" scoppiò a ridere lui una volta che si fu riassestato.

"Sarebbe stato bello, ma non saremmo stati noi, non credi?" gli rispose lei cominciando a ridere a sua volta.

"Mi sei mancata" le sussurrò lui ad un orecchio, per poi darle un leggero bacio sulle labbra. Una scarica elettrica percorse tutta la schiena di Alice e sarebbe volentieri rimasta lì, appoggiata a quella colonna, se non avesse cominciato a sentire tutti gli sguardi di amici e passanti puntati addosso. Scostò leggermente la testa di lato e vide che tutti li stavano osservando. Era super in imbarazzo e sarebbe sprofondata, ma Matteo le prese la mano e la condusse in direzione di Anna e Sof ed i suoi amici, che ormai si erano radunati nelle vicinanze. Dopo aver salutato tutti, Alice chiese a Matteo se volesse tornare con loro in macchina o se preferisse andare con i suoi amici. Lui si girò immediatamente verso Camilla e Riccardo e gli chiese se ce l'avrebbero fatta a tornare a casa anche senza di lui. Avuto il benestare di entrambi (un "come ti pare" di Camilla e un semplice cenno del capo da parte di Ric), salutò i suoi amici prese le sue cose e si fece far strada da Anna verso la sua macchina.

Una volta saliti sul bolide di Anna (una Up rosso fiammante a metano che in autostrada era proprio il massimo, soprattutto con quattro passeggeri), Matteo ringraziò le ragazze.

"È stata davvero una bella sorpresa. Grazie Aly" disse incrociando le sue dita con le proprie. "E grazie anche a voi ragazze" aggiunse poi guardando Anna e Sofia tramite lo specchietto retrovisore, "sono sicuro che avete avuto un ruolo importante in questo piano."

Anna fu chiaramente stupita da quel complimento gratuito da parte di Matteo, da cui si sarebbe aspettata di tutto tranne che quello. "Siamo servite più che altro a fermarla dal darsi alla fuga, ma niente di ché" commentò quindi con tono ironico.

"Chissà perché ma la cosa non mi sorprende" ridacchiò lui guardando verso Alice che stava mettendo su la sua faccia imbronciata. "Sai che sei proprio carina quando ti arrabbi così?" aggiunse sottovoce, così da non farsi sentire dalle altre.

"Matteo" saltò su Sofia interrompendo quel momento di tenerezza, "hai pensato di farti un'assicurazione sulla vita prima di metterti con Aly visto come stanno andando i vostri incontri?" Quella domanda lasciò Alice completamente spiazzata. Si sarebbe aspettata questa battuta ironica da Anna o persino da Clara, ma mai dalla dolce Sofia.

"No, ma forse mi converrebbe!" ridacchiò lui, facendo così aumentare il muso sul volto della sua ragazza.

Alice non amava per nulla essere presa in giro, ma le sue amiche avevano sempre avuto una sorta di permesso speciale, dato che tra di loro si parlava più con ironia e per sottintesi che altro. In teoria, quel coinvolgere Matteo nei loro giochetti avrebbe potuto infastidirla e non poco, ma in realtà la inorgogliva. Il fatto che si coalizzassero contro di lei dimostrava come stessero riuscendo a legare tra di loro. Non era sicuramente il suo modo preferito di fare gruppo, ma per il momento poteva andare. Continuò a tenergli il gioco per un po', cercando di tenere su il muso nonostante le venisse da ridere, ma non appena ne ebbe l'occasione cambiò argomento, spostando l'attenzione su Matteo e facendosi raccontare fosse andata la sua vacanza. Assaporava ogni parola che usciva dalla sua bocca e si perdeva nel loro suono più che nel senso del discorso in sé. La sua voce calda e avvolgente le dava un senso di casa e sicurezza che le era mancato nei giorni precedenti, e il modo in cui la guardava mentre parlava la faceva sentire stupida per aver dubitato di lui. I suoi occhi le stavano incollati addosso come calamitati, tanto che anche quando si girava per rispondere ad un commento di Anna o di Sofia sembrava non poter far a meno di guardare nella sua direzione almeno con la coda dell'occhio. Alice si meravigliava di quanto in fretta si fosse riuscita ad affezionata a lui, proprio lei che nelle relazioni, che fossero di amicizia o altro, ci andava sempre con i piedi di piombo. Nonostante i dubbi, nonostante le incertezze, Matteo era riuscito a farsi largo nella sua foresta di insicurezze e aveva conquistato il suo posto nel suo cuore. Che tutte quelle paure non fossero altro che un meccanismo di autodifesa per impedirgli di entrarle dentro? Questo Alice non lo sapeva definire con esattezza. Tutto ciò che sapeva al momento era che quel ragazzo "troppo bello per essere vero" stava diventando sempre più importante per lei. Non aveva mai provato per nessuno quello che stava cominciando a provare per lui e questa cosa la spaventava da morire. Quando le sue amiche le avevano parlato di che cosa si prova quando ti innamori non si era mai fidata particolarmente delle loro descrizioni. "Ti senti leggera e tutto il resto sembra sparire per un po'" le aveva detto una volta Clara in preda a un raptus di romanticismo. Questo sparire del mondo esterno non l'aveva mai convinta più di tanto: Alice era una ragazza assolutamente romantica, ma allo stesso tempo si rendeva conto che la vita reale non poteva finire sempre con il "e vissero felici e contenti". Ora che stava con Matteo però stava cominciando a capire che cosa Clara intendesse. Non poteva ancora affermare di essere innamorata di lui (era troppo presto e non era ancora sicura di come sarebbero andate a finire le cose tra loro) però si rendeva conto del ruolo che lui stava cominciando ad assumere nella sua vita e come desiderasse non perderlo per nessun motivo. 

Una Principessa (o quasi) Where stories live. Discover now