XVI.

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"Stellina, mi devi forse dire qualcosa?" chiese Edo ad Alice con tono per metà preoccupato e per metà sarcastico.

"Beh, veramente non credo ci sia molto da dire" rispose lei facendo un cenno con la testa, come a dire che ormai aveva già visto quello che c'era da vedere.

"Secondo me, invece, ce n'è eccome" ribatté lui scocciato, "ma non è questo il momento per parlarne. Domani dopo pranzo?"

"Andata" accettò lei preoccupata per la strana reazione del fratello. Edoardo era sempre stato protettivo nei suoi confronti, ma in quel caso lo sembrava un po' troppo. Alice pensava l'avrebbe presa in giro, che avrebbe scherzato su quanto aveva visto, non che le avrebbe chiesto di parlare con tono tanto serio.

Arrivati vicino al tavolo su cui doveva essere posizionata la torta, Edo le sfregò in modo affettuoso una mano sulla testa, spettinandole i capelli, e poi se ne andò verso il bar. Al fianco di Alice comparvero immediatamente Anna e Clara che dovevano essere già lì da un po' ad aspettarla.

"Adesso che ti abbiamo recuperata possiamo fare entrare la torta" disse Clara saltellante, forse a causa di quel bicchiere in più che aveva bevuto poco prima.

"Tutto bene?" sussurrò Anna nell'orecchio di Alice vedendo la ruga preoccupata che le era comparsa sulla fronte.

"Edo mi ha vista mentre baciavo Matteo."

"Oh," si stupì Anna spalancando gli occhi, "ha detto qualcosa?"

"Non ancora" rispose la prima imbronciata.

Anna la abbracciò rapidamente ma con forza, come a tentare di confortarla, e poi si girò verso Clara. Questa, infatti, stava cercando di attirare l'attenzione di Sofia per portarla davanti al tavolone predisposto ma sembrava non aver alcun successo. Ogni volta che riusciva ad avvicinarla arrivava qualcun'altro che la distraeva e doveva ricominciare da capo. Alice e Anna andarono quindi in soccorso di Clara prima che rischiasse di perdere la pazienza e di trascinare la festeggiata per i capelli. Le tesero quindi un agguato e la portarono verso il tavolo proprio pochi secondi prima che le luci si spegnessero su di loro e si vedesse comparire la torta con le sue diciotto candeline. Intonarono "Tanti Auguri" (che come al solito suonava più tipo una serie di gatti a cui avevano pestato la coda che un vero coretto) e la cosa più bella fu che tutto il locale si aggregò a loro, rendendo il tutto ancora più speciale (e imbarazzante oserei aggiungere). Dopo che Sofia ebbe espresso un desiderio e soffiato le candeline, le principesse si unirono in un gigantesco abbraccio, chiudendo nel mezzo la festeggiata a mo' di panino.

"Non... riesco... a... respirare..." fece Sofia ridendo.

"Ops" commentarono le altre tre ridendo, per poi stringerla ancora più forte per qualche secondo prima di lasciarla andare.

"Siete le amiche migliori del mondo" disse Sofia quando fu in grado di respirare di nuovo, "non dovevate prendervi tutto questo disturbo per me!"

"Nessun disturbo" saltò su Clara, "e poi ha organizzato quasi tutto la nostra perfezionista!"

"Che almeno le mie fisse servano a qualcosa, no?" scherzò Alice.

"E poi i diciott'anni si compiono soli una volta nella vita" aggiunse Clara.

"Come tutti gli altri anni" puntualizzò sarcastica Anna, facendo scoppiare tutte in una fragorosa risata.

Quel momento era talmente perfetto che andava immortalato. Chiamato il ragazzo addetto alle foto (ebbene sì, Clara era riuscita a incastrare qualcuno per svolgere anche questo lavoro), si fecero fare un mezzo servizio fotografico. Non erano solite fare queste cose, anzi se potevano si facevano fotografare il meno possibile alle feste, ma quella sera erano felici e spensierate e nessuno avrebbe potuto rubare loro quel momento. Dopo una foto seria (perché ce ne voleva almeno una), si diedero a pose pazze e divertenti, che certamente più si confacevano al loro essere. Si sentivano la versione stupida e meno alla moda delle Kardashian, ma andava bene così e non se ne vergognavano.

Una Principessa (o quasi) Where stories live. Discover now