XVIII.

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Il viaggio a Barcellona era previsto per la prima settimana di agosto (subito prima che la città si riempisse per Ferragosto) e, dato che mancavano solo due settimane alla partenza, le principesse dovevano cominciare a pianificare. L'albergo era già stato prenotato, come anche il volo e ora dovevano capire cosa c'era da visitare e come fare la carta per i mezzi pubblici. Alice era piuttosto brava ad organizzare (la festa di compleanno di Sof ne era una chiara prova) e quel viaggio arrivava proprio al momento giusto. Quando cominciava un progetto dava anima e corpo nella sua realizzazione e le capitava perfino di dimenticarsi di quanto accadeva attorno a lei. Questo era esattamente ciò di cui aveva bisogno: concentrarsi sulla bellezza del viaggio a Barcellona e dimenticarsi di Matteo che non si faceva sentire. Tutte e quattro si incontrarono quindi a casa di Alice e armate di computer e con il calendario alla mano cominciarono la loro ricerca.

"La Sagrada Familia è un must e poi Casa Batlló... Almeno queste bisogna vederle" cominciò Alice decisa.

"Ok! Però io voglio fare anche una giornata in spiaggia" aggiunse Sofia.

"A vedere se divento un peperone" saltò su Anna, che con la sua carnagione chiara non riusciva mai ad abbronzarsi, "ve lo concedo solamente se facciamo un salto anche al museo di storia naturale".

Anna aveva da sempre desiderato di fare l'archeologa e aveva visto che in quel museo ci sarebbe stata un'esposizione su cenozoico e mesozoico che non voleva proprio perdersi. La sua capacità di portare avanti dibattiti e sostenere le proprie idee faceva pensare a molti che sarebbe finita a fare giurisprudenza, ma il suo sogno era un altro. Non andavano comunque persi i suoi talenti, anche perché spesso riusciva ad averla vinta se si impuntava su qualcosa proprio grazie alla sua grande arte oratoria.

"Andata" disse Alice, appuntando tutto su un quadernino, "altre richieste?"

"Serate sulla Rambla" saltò su Clara, "e non si discute."

"Solo a patto che una rimanga abbastanza sobria da riportarci in albergo" commentò Anna sghignazzando.

Quando anche questo punto fu aggiunto alla lista arrivò il momento di parlare di cibo.

"Io voglio mangiare la paella... e la crema catalana... e churros!" cominciò Sof.

"Concordo" si accodò Alice, "ma dobbiamo anche trovare dei posti a poco prezzo per gli altri pasti."

"Cosa ne dite di un pic-nic?" domandò Anna.

"Se volete un consiglio, andate al Parco della Cittadella" disse una voce maschile. Dalla porta era appena entrato Edoardo e con lui c'era anche Riccardo. Erano entrambi decisamente sudati ed accaldati e non solo per il sole cocente che c'era fuori. Il pallone da basket sotto il braccio indicava, infatti, che erano appena rientrati dopo aver fatto due tiri. A parlare era stato Riccardo, che doveva aver ascoltato parte della loro conversazione.

"Parco della Cittadella, eh?" ripeté Alice.

"Sì, si trova vicino all'arco di trionfo."

Alice googlò il nome e sullo schermo comparvero delle immagini di fontane monumentali immerse nel verde e tanto altro. Tutte e quattro si misero ad osservare le immagini stupite.

"Non pensavo esistesse un posto del genere a Barcellona" commentò Clara.

"Sembra perfetto! Grazie" aggiunse Anna.

"Di nulla! Ci sono stato un paio di anni fa con degli amici! Se vi posso essere d'aiuto chiedete pure" disse sorridendo con la sua solita gentilezza e disponibilità.

"Maaaaa... Cosa ci fate voi due insieme?" chiese Alice a suo fratello, indicando lui e Riccardo con un dito.

"Dopo esserci rivisti l'altra sera alla festa di Sofia, ci siamo sentiti e abbiamo deciso di fare due tiri insieme" disse Edo come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Una Principessa (o quasi) Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon