XI.

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Negli ultimi giorni Alice non aveva fatto altro che pensare a Matteo e aspettare un suo messaggio. Era dell'idea, forse un po' arcaica, che fosse sempre l'uomo a dover fare il primo passo. Era stato lui a baciarla e a dirle che l'avrebbe voluta rivedere, e perciò doveva essere lui a scriverle. Però, più pensava a questa cosa, più si rendeva conto che il suo ragionamento faceva acqua da tutte le parti. Se lo voleva vedere, nulla le impediva di essere lei la prima a scrivere. Prese allora il coraggio a quattro mani e gli mandò un messaggio.

Ciao Matteo! Come stai? Che fai di bello? - Alice

Con quelle poche parole stava mettendo un piede fuori dalla sua comfort zone e, nonostante l'ansia, ne era piuttosto soddisfatta. Il mondo continuava a girare, il sole continuava a splendere e la cosa più terribile che sarebbe potuta succedere era che lui non rispondesse. Non volendo stare ad aspettare una risposta fissando il telefono, decise di farsi avanti con i compiti delle vacanze. Aveva avuto la gigantesca fortuna che la sua prof di inglese gli assegnasse come lettura estiva il suo libro preferito, Orgoglio e Pregiudizio, e quindi si mise a rileggerlo per la milionesima volta. Amava il personaggio di Elizabeth Bennet, con la sua caparbietà e la sua forza d'animo, ma si sentiva più una Jane, timida e riservata, ma con un gran cuore. Ormai la storia la conosceva a memoria, ma ogni volta che la rileggeva era capace di cogliere aspetti che le erano sfuggiti la precedente. Le pagine erano ormai consumate, ma il libro era ancora in perfette condizioni, senza pieghe agli angoli delle pagine o sottolineature di alcun tipo. Preso un quadernino e delle penne colorate si mise subito al lavoro, rispondendo a tutte le domande che la prof gli aveva affidato. Passò così l'intera mattinata, assorta nel magico mondo di Jane Austen e dei suoi personaggi, interrompendosi solo per andare a farsi una tazza di caffè (immancabile compagno nei momenti di studio). Sembrava essersi completamente dimenticata del suo cellulare, quando sentì il rumore della vibrazione.

Hey! Nulla di particolarmente bello, studio per l'esame di Analisi e al momento vorrei spararmi 🤦‍♂️

Tu invece? - Matteo

Io faccio finta di studiare 😝 - Alice

Ahahah 😂

Proposta estemporanea, ti va di raggiungermi in biblioteca questo pomeriggio?

Magari se ho qualcuno che mi controlla mi concentro di più - Matteo

Alice dubitava fortemente che studiare insieme sarebbe le sarebbe servito a qualcosa, dato con quanta facilità si distraeva, però quella proposta la intrigava. Matteo avrebbe potuto dirle che era troppo impegnato e lasciare cadere la conversazione, invece aveva deciso di renderla partecipe di quanto stava facendo. Lasciò quindi perdere la utilità della cosa in sé, per concentrarsi sulla parte più interessante: Matteo la voleva lì con lui. C'era un solo problema: uscire di casa senza dare troppo nell'occhio. Non che ci fosse nulla di cui vergognarsi, ma non voleva che i suoi familiari le facessero il terzo grado prima ancora che lei capisse cosa c'era tra di loro.

Ci sto!

Anche se non so quanto ti potrò essere d'aiuto - Alice

Meglio di niente 😉

Alle 14.30 nella sala studio al secondo piano? Io sono nel tavolo dopo la sezione di saggistica - Matteo

Perfetto!

A dopo 😊 - Alice

A dopo 😁 - Matteo

Un sorriso da ebete le si stampò sul volto. Aver preso l'iniziativa si era rivelato meno peggio del previsto e, anzi, le aveva portato ottime sorprese. Cominciò quindi a preparare uno zaino con Orgoglio e Pregiudizio, i libri di matematica (magari avrebbe potuto chiedere a Matteo di darle una mano con gli esercizi) e tutto il necessario per un pomeriggio di studio. Pensò di truccarsi ma poi cambiò idea: non stava andando a una sfilata e non c'era bisogno di esagerare. Si diede quindi solo una passata di mascara e sostituì la t-shirt oversize e i pantaloncini da ciclista con una maglietta a fiori e un paio di short di jeans. "Perfetto" si disse guardandosi allo specchio tutta contenta e poi si diresse al piano di sotto per pranzare.

Edo era già in cucina alle prese con delle uova che stava friggendo in padella. Al sentire qualcuno che si avvicinava, si girò di scatto e le puntò contro la paletta, come fosse una pistola. Alice, non aspettandoselo, fece un salto per lo spavento, provocando una fragorosa risata del fratello.

"Vuoi un uovo, sis?" chiese ancora ridendo.

"No, grazie Edo. Vado di insalata" rispose lei avviandosi verso il frigo per poi lanciargli una frecciatina, "sai ogni tanto dovresti provare anche tu a mangiare un po' di verdura."

"Ma io la mangio" ribatté lui, indicando un sacchetto di patatine aperto sul tavolo. Per tutta risposta, Alice gli lanciò un'occhiataccia di disprezzo che lui ignorò bellamente.

"Come va con lo studio?" cambiò discorso lei.

"Non male dai. Mi manca l'ultimo esame della sessione e poi sono finalmente in vacanza" esultò Edoardo, "tu invece? Hai cominciato a fare i compiti?"

"Sì, anche se devo dire che non ne ho troppa voglia" commentò un po' sconsolata. "Ah, a proposito" aggiunse poi con nonchalance, come se fosse qualcosa di poco importante, "oggi pomeriggio vado a studiare in biblioteca con alcuni amici."

"Amici?" le fece eco Edo punzecchiandola.

"Sì. Amici" ribatté lei, non cedendo alle insinuazioni del fratello.

"Ok. Se vuoi ti do un passaggio fino lì davanti mentre vado in palestra" si offrì lui, "Per che ora devi esserci?"

"Per le 14.30".

"Perfetto allora. Dammi il tempo di riposarmi un attimo e poi ci sono" disse Edo stiracchiandosi le braccia.

Alice si preparò quindi una tazza di caffè e, seduta sul divano, cominciò a scorrere il suo feed di Instagram. La foto con il vestito rosso aveva ricevuto più like di qualunque altra avesse mai postato ed oltre a quelli delle sue amiche (e immancabili sostenitrici) si potevano contare alcuni volti nuovi: quelli di Matteo e dei suoi amici. Sorrise ripensando a quante cose fossero cambiate da quel giorno e quanto ancora potessero cambiare. 

Una Principessa (o quasi) Where stories live. Discover now