Taehyung lo bloccò. "Minie.", sussurrò il suo nome, "Guarda davanti a te."

E quando lo fece, Jimin spalancò la bocca dalla sorpresa. Taehyung era lì, a qualche passo da lui, in fondo al parcheggio. Il biondo si guardò attorno e, non vedendo altre persone, prese la rincorsa e cominciò a correre verso il proprio ragazzo. Amava quando gli faceva le soprese, anche se di rado. In pochi secondi, Jimin raggiunse Taehyung e gli buttò le braccia al collo, felice. Il sorriso che regalò al minore parlava più di ogni altra cosa.

"Cosa ci fai qui?"

Taehyung lo guardò fisso negli occhi e cercò di trattenersi dal baciarlo lì. "Avevo voglia di farti una sorpresa."

Il biondo si morse un labbro e Taehyung dovette davvero stringere a pugno le sue mani attorno alla maglia del più grande, per non cedere alla sua palese provocazione.

"Mi sei mancato."

Magari a qualcuno avrebbe fatto ridere ma, sì, si erano mancati davvero. Anche se si era trattata di sola mezza giornata, i due ragazzi avevano sentito la mancanza dei loro abbracci e dei loro baci.

Il minore circondò la vita di Jimin con le sue braccia. "Anche tu. Molto."

Troppo, avrebbe voluto confessargli.

Jimin accarezzò i capelli di Taehyung dietro la nuca, in modo dolce. "Stai davvero bene così."

Il moro arrossì vistosamente. "Sembro in pigiama, Jimin.", scherzò, alludendo ai suoi larghi pantaloni di lino e al suo maglione nero altrettanto largo. "Mi hai visto conciato meglio."

Il biondo mugugnò qualcosa, in disaccordo. "Invece sei bellissimo."

Dio. Dio, come faceva...come faceva anche solo a respirare? Santo cielo. Jimin continuò a guardarlo, stregato dalla sua bellezza. Lo avrebbe potuto ripetere all'infinito: nessuno era bello quanto Taehyung. Nessuno.

Il moro non riuscì più a sostenere il suo sguardo. "Smettila di guardarmi così, Minie.", lo pregò.

Lo faceva sentire nudo. Ogni volta che Jimin lo guardava, anche solo innocentemente, a Taehyung pareva di essere privo di vestiti. Lo consumava. Il suo sguardo lo consumava talmente tanfo da fargli scordate di indossare della biancheria e dei pantaloni. Come diavolo era possibile?

Jimin gli sorrise. Un sorriso seducente, di chi la sapeva lunga su cosa stava facendo. "E come ti starei guardando, TaeTae?"

Il moro deglutì, sentendo le dita di Jimin percorrergli lentamente la spina dorsale, sopra il maglione. O dio santissimo. Perché, ogni volta che anche solo lo sfiorava, provava tutte quelle emozioni in un solo momento? Perché le sue gambe diventavano quasi di gelatina quando Jimin lo toccava? Era assurdo.

Alla fine, Taehyung si arrese e glielo disse. "M-mi guardi come se...come se volessi mangiarmi."

Jimin, quasi compiaciuto dalla sua risposta, si avvicinò molto ti più a lui. "Non sono così malizioso."

Oh no, proprio no. Jimin era molto peggio. Con la sua faccia da angelo innocente avrebbe mandato a quel paese le menti di tutti. Era quello il suo grande potere e Taehyung adorava quando lo usava su di lui.

Dopo qualche minuto, il biondo si staccò e lasciò un bacio sulla guancia di Taehyung. "Andiamo da qualche parte?"

Il moro annuì impercettibilmente, ancora un po' su di giri. "Dove vuoi andare, Minie?"

Jimin si mise a pensare. "Ti va il parco? Il primo subito fuori Seoul, quello dove anni fa abbiamo perso entrambi le cuffiette."

Gli occhi di Taehyung si illuminarono. Amava quel posto. "È una bella idea."

Blue&Grey| vminWhere stories live. Discover now