32. Complications

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"Lo hyung e Hyuna saranno-"

"Ma io non sto piangendo per loro!", il maggiore aveva mentito, "Sto piangendo per quello che succederà! Namjoon-ah non ritornerà più a casa e io dovrò rimanere per sempre con voi cinque mascalzo-"

Yoongi aveva storto il naso. "Yah, dov'è Jisoo quando serve?", aveva chiesto, "Odio le autocommiserazioni."

Già. Namjoon sarebbe mancato davvero a tutti in quell'appartamento. *

Tutto era tornato alla normalità. Taehyung era ritornato a scuola e aveva ripreso le sue lezioni di pittura, molto più ispirato di prima. I ragazzi a cui insegnava si erano dati molto da fare nei giorni in cui non c'era stato, anche se per loro era stata una sorta di vacanza. Quella in cui Taehyung insegnava non era una propria scuola dell'obbligo. Si trattava di un edificio con diversi corsi sia diurni che pomeridiani/serali, dove i ragazzi potevano trascorrere il loro tempo imparando a dipingere, scrivere, fare sport, ballare e anche cantare. Tutti gli insegnanti venivano retribuiti, era proprio come insegnare in un vero istituto. I corsi però costavano molto meno rispetto a quelli di una normale scuola o di una università, infatti tante persone li preferivano.

Anche Jimin aveva ripreso il suo lavoro. Aver avuto l'occasione di poter insegnare personalmente danza a gruppi di ragazze e ragazzi aveva migliorato la sua vita, e non poco. Oltre a ricevere un guadagno, poteva allenarsi e allo stesso tempo allenare a sua volta altre persone. Esercitarsi in compagnia era molto più bello. Con lui c'era anche Taemin, che lo aiutava sempre e che lo confortava quando sbagliava qualche passo importante. Nel loro gruppo in quei giorni era arrivata una nuova ragazzina. Si chiamava Nayeon ed era cieca. Appena aveva saputo il suo problema, Jimin si era quasi rifiutato di allenarla per paura che si facesse male. Cosa sarebbe successo se fosse caduta dal palco nel bel mezzo dell'esibizione? Poi però, cambiò idea. Lei ce l'avrebbe fatta. Era bravissima e avrebbe fatto il possibile pur di aiutarla.
Ci sarebbe stato un nuovo spettacolo a fine mese di aprile, non mancava tanto. Lì Jimin avrebbe aperto di nuovo le danze con un suo assolo, poi il suo gruppo avrebbe ballato subito dopo di lui con la coreografia sua e di Taemin, che avrebbe concluso l'intera esibizione. A proposito di Taemin.

"State insieme e non me lo hai detto?"

Jimin si passò l'asciugamano sui capelli sudati e arrossì lievemente. "Noi non stiamo insieme...credo. Comunque te lo avrei detto."

"Balle, Chim."

Il biondino si sfilò velocemente i pantaloncini stretti e li cacciò nella sua borsa, poi si rimise i jeans. "Noi pensiamo di stare insieme, sì, ma in realtà non ce lo siamo mai chiesti."

Taemin scoppiò a ridere. "Siete cotti a puntino, santo cielo."

Jimin gli lanciò l'asciugamano in faccia. "Pensi che sarebbe troppo presto per dirlo agli altri?"

"Credo lo sappiano tutti tranne Seokjin.", il castano sorrise, "Namjoon gli ha detto qualcosa ma-"

"Quindi lo sanno già.", quella di Jimin fu un'affermazione, "Maledetto Namjoon. Ci ha prenotato la stessa camera apposta a Busan!"

"Mossa davvero intelligente."

Jimin lo guardò male. "Hyung, dico sul serio!", gli disse, "Se lo sapevano da tutto questo tempo...non si sono mai mostrati infastiditi con noi."

"Chim, sono vostri amici.", Taemin cercò di tranquillizzarlo, "Vi vogliono bene e l'unica cosa che desiderano è vedervi felici. Io sarei contento al tuo posto."

Blue&Grey| vminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora