37 - Logan

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Torno a casa ed entro in camera mia sbattendo la porta, inizo a mettere a soqquadro l'ordinatissima stanza per la quale Adelita ha sudato tutto il pomeriggio, le chiederò sicuramente scusa, è una santa.

Mi fa arrabbiare sapere che Davis mi ha rifiutato senza un motivo, quando credevo fosse veramente fidanzata me ne facevo una ragione ma sapere che non lo è mai stata mi ferisce perché significa che non mi vuole proprio.

"Che succede?" chiede una voce che al
momento non riesco a riconoscere per il frastuono che ha fatto il comodino cadendo.

"Voglio stare da solo!" grido con gli occhi lucidi, fa male sapere che la ragazza alla quale ho confessato la mia paura dell'abbandono è stata proprio la prima ad allontanarsi e lasciarmi solo.

"Chico che hai combinato?" chiede preoccupata la donna dopo aver aperto la porta mentre conduce le mani davanti alla bocca.

"Scusa Adelita, metterò tutto a posto" cerco di non guardarla negli occhi per non farle vedere il mio dolore.

"Non parlavo della camera, per cosa stai soffrendo?" certe volte mi chiedo se sia una veggente, riesce sempre a capire quando c'è qualcosa che non va senza che le dica niente.

"Cosa ti fa pensare che io stia male?" chiedo con un'aria più innocente possibile.

"Ti cresco e mi prendo cura di te da quando eri un pargoletto, ormai lo capisco quando cerchi di nascondermi qualcosa" un enorme sorriso appare sul suo volto e penso che magari non è un male sfogarmi con lei, so per certo che non mi giudicherà. "E so che riguarda una certa ragazza" mi fa l'occhiolino, è adorabile.

"Le cose con Ethel vanno bene" cerco di sviare il discorso 'ragazze' mentre mi siedo sul letto e lei si accomoda di fianco a me.

"Oh non intendo quella ragazza, si vede lontano un miglio che non provi niente per lei, è un'altra che ti fa star male, vero?" come mi capisce lei non lo fa nessuno.

"C'è questa ragazza per cui credo di provare qualcosa ma lei mi odia, non riesco ad accettarlo e poi ha un ragazzo, più o meno" dico cose confuse in modo rassegnato, tanto vale dirglielo dato che l'avrebbe scoperto lo stesso.

"Sei sicuro di essere detestato da questa ragazza?" chiede con l'intenzione di farmi riflettere, mi fermo per chiarire i miei pensieri.

"Le ho fatto delle cose orribili quindi credo proprio di sì" mi fermo di nuovo a meditare. "Però..." continuo. "Quando l'ho baciata lei non si è scansata subito e con me si è sempre confidata, in più si preoccupa di come sto e che non mi metta nei casini" come un illuminazione mi rendo conto di tutto quello che ha fatto per me, mi viene anche in mente di quando ha cercato di baciarmi ma l'ho respinta, so di aver fatto una grandissima cavolata ma ero davvero molto arrabbiato.

"Secondo me anche lei prova qualcosa ma devi darle tempo di risolvere la confusione che ha in testa prima di farti avanti" sentirle dire quello che già avevo pensato è davvero un sollievo, è proprio l'aiuto che cercavo.

"E se in realtà non provassi niente ma è solo una cosa che ha elaborato il mio cervello perché abbiamo passato troppo tempo insieme?" sono pieno di dubbi e spero vivamente che il suo parere femminile possa venirmi in soccorso.

"Non metti in disordine così la stanza quando sei arrabbiato perché una ragazza di cui non te ne frega niente possa non ricambiare" mi fa notare ovvia. "Anzi credo che nel profondo tu sappia già di avere una vera e propria cotta per lei" a quelle parole il mio cuore perde un battito e non so il perché.

"Non è vero!" mi metto subito sulla difensiva.

"Non lo puoi nascondere chico, riconosco una cotta e tu hai ne hai una bella grande" ammicca, non le credo: Logan Miller, il famosissimo playboy spezzacuori, con una cotta per una ragazza.

"Ma per favore" mi alzo in piedi mentre cerco di negare tutto.

"È una cosa stupenda, non riesci a concentrarti, senti il bisogno di nominarla nei tuoi discorsi e vorresti saper scrivere canzoni, succede a tutti prima o poi" mi prende la mano mentre penso a quanto siano vere le sue parole. "Ed è capitato proprio a te chico" mi sorride.

"Oh cazzo" dico dato che Adelita mi ha aperto gli occhi su Davis.

"Ti chiudo la porta" si alza e se ne va lasciandomi da solo con i miei pensieri.

Mi sdraio sul letto a riflettere alla verità nelle sue parole, come mai non l'ho realizzato prima? Forse perché è pressoché impossibile che ad una ragazza così buona possa anche solo passare per la mente di stare con uno come me, dopo tutto quello che le ho fatto poi.

Capisco di dover lasciare Ethel, mi è servita a fare ingelosire Brooke perché si odiano ma è troppo appiccicosa e non la sopporto già più.

La chiamo e dopo un solo squillo risponde come farebbe solo una psicopatica.

"Amore" la sua fastidiosa voce da inizio alla telefonata.

"Ehi Ethel" mi gratto la nuca, voglio rompere con lei ma non ho intenzione di farlo in maniera brusca.

"C'è qualcosa che non va?" chiede preoccupata dal mio saluto freddo.

"Dobbiamo parlare" cerco di rimanere serio e concentrato sull'obiettivo.

"Mi vuoi lasciare" non è una domanda, ha già capito tutto.

"Sì, però Ethel stammi a sentire-" creco di alleggerire la situazione.
"No, senti tu stronzetto. Nessuno rompe con Ethel Moore, capito? Sono io che lascio te. Adesso puoi pure correre a farti consolare da una puttana qualunque" e riattacca, se l'è presa troppo, insomma stavamo insieme da solo due giorni.

Guardo l'orario per capire se posso andare o meno a casa di Davis e mi rendo conto che è troppo tardi, così decido che sarà la prima cosa che farò domani mattina, nel mentre avrò tempo di chiarire le idee.

Mi faccio una veloce doccia e vado dormire con lei sempre presente nei miei pensieri, come riuscirò a farle capire che non voglio farla star male?

Dal momento in cui ci siamo sfioratiWhere stories live. Discover now