24 - Brooke

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Baby,

spero abbiano letto il nome sulla busta e te l'abbiano data o che l'abbia trovata direttamente tu.

È sicuramente pericoloso trovarmi nei paraggi di casa tua, ovviamente sarà il primo posto in cui controlleranno, avevo però bisogno di vederti un'ultima volta ma ho trovato un altro ragazzo in casa tua.

"Non è nessuno" mi hai detto con le lacrime agli occhi dopo che l'ho visto uscire dal tuo vialetto eppure dopo averlo incontrato di nuovo ho capito perché non mi ami, tu vuoi lui e non provare a negarlo.

Per questo motivo l'ho picchiato sperando di fargli quanto più male possibile, così avrei indirettamente fatto del male a te; facendoti soffrire fisicamente e psicologicamente la mia vendetta sarebbe stata completa.

So che speravi di sbattermi in cancere con la tua testimonianza ma mi dispiace dirti che sto scappando molto ma molto lontano dove non potrai più farmi soffrire.

Fred

Rileggo tre volte la lettera mentre sono in sala d'attesa, non posso credere alle parole di quel pazzo maniaco: può la mente umana essere davvero così tanto tormentata per un amore non corrisposto?

Davvero crede che stia con Logan? Ma il mio problema principale non è quello, al momento sono terribilmente in colpa per quello che è successo al moro, sapevo che non sarebbe dovuto andare a casa mia, ho anche provato a dissuaderlo ma non avendogli raccontato la verità non sono stata abbastanza convincente, in poche parole tutto quello che dico o faccio è sempre sbagliato.

È tutta colpa mia se si trova in sala operatoria, è tutta colpa mia se le persone che lo amano sono immensamente preoccupate per lui.
Alla fine è sempre colpa mia.

Vedo il padre entrare di corsa urlando che vuole parlare con un dottore, mi giro dall'altro lato sperando di non esser riconosciuta ma si siede esattamente accanto a me dopo essere stato ammonito da una gentilissima infermiera.

"Tu sei la ragazza con cui è venuto a casa sta mattina?" mi chiede cercando un contatto visivo che ovviamente ignoro perché mi sento colpevole per quello che sta passando il figlio.

"Signor Miller io non-"
"Chiamami Jhon per favore e dammi del tu" mi interrompe, sembra così gentile nei miei confronti, il che mi fa stare anche peggio.

"Jhon non so cosa puoi aver pensato ma non sono come pensi" non voglio che creda che sia una delle solite conquiste del figlio, una poco di buono.

"Sei diversa dalle altre con cui è stato" è un complimento?

Perché anche lui crede che stiamo insieme?

"Ma tra me e suo figlio non c'è nulla" dico alzando le mani per negare.

"Per favore dammi del tu, mi fai sentire vecchio..." schiocca le dita "Mh.. Come ti chiami?" mi sorride, ogni gesto gentile nei miei confronti lo percepisco come una pugnalata al cuore in qualità di artefice indiretta del dolore suo e del figlio.

"Brooke" abbozzo un sorriso parecchio malinconico.

Sta per dire qualcos'altro ma arriva un dottore verso di noi che ci chiede se siamo la famiglia di Logan, il padre risponde di sì prendendomi sotto braccio, mi sento così fuori luogo, vorrei davvero sparire.

"È stato picchiato a sangue, e non per modo di dire. Ha subito molti colpi nella zona del ventre, dove ci sono gli organi vitali, perciò ha avuto un'emorragia interna. L'abbiamo operato e dovrebbe essere fuori pericolo, ora potete entrare uno alla volta ma è ancora addormentato sotto sedativi" dice sorridendoci.

"Vai tu" mi mette una mano sulla spalla il padre di Miller, voglio solo vedere come sta poi non mi farò più vedere per la sicurezza di tutti quelli che mi circondano.

Seguo il dottore fino alla stanza dove si trova Logan, lo ringrazio ed entro molto spaventata per lo stato in cui potrei trovare il moro.

Mi accomodo su una sedia dopo averla avvicinata al suo letto.

"Ciao, so che non puoi sentirmi ma te lo dirò lo stesso" prendo un enorme respiro, mi sento molto stupida a parlare con un addormentato.

"È tutta colpa mia se sei in questo letto, voglio dirti che non è mai stata mia intenzione farti star male e anche se ti detesto desidero ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me oggi" non avrei mai pensato di dire una cosa del genere a lui. Chiudo gli occhi e prendo coraggio.

"Sparirò dalla tua e dalle vite dei nostri compagni, non voglio mettere in pericolo nessun altro" una lacrima mi riga il volto dopo aver riaperto gli occhi, è così difficile ammettere la mia colpa in tutta questa vicenda.

Istintivamente accarezzo il suo volto deturpato dai lividi, sfioro con i polpastrelli delle dita la sua guancia e penso a quanto possa essere bello per essere appena stato malmenato e operato.

Ritraggo velocemente la mano spaventata dalla maliconia del mio gesto e dico addio a lui e alla mia vita qui a Monterey, ancora non so cosa farò ma prima devo chiamare la polizia e denunciare tutto l'accaduto.

Dico all'agente che risponde alla mia chiamata di avvisare la detective Sawyer che sto andando alla centrale per parlare del caso Baker, mi risponde che non c'è problema e che mi aspetta.

Arrivata in polizia trovo mio padre ad aspettarmi nell'ufficio della detective, mi tranquillizza e mi incoraggia a parlare ma non ci riesco, l'unica cosa che faccio è mettere sulla scrivania la lettera e scoppiare a piangere, non mi importa neanche più di sembrare patetica.

Come la Sawyer finisce di leggere ad alta voce mi chiede chi è il ragazzo menzionato da Fred, le dico il nome e che il mio aguzzino si è sbagliato totalmente su quello che c'è tra di noi e che perciò ha fatto del male a un innocente .

Esce di corsa dalla stanza e avvisa alcuni colleghi di andare in ospedale per avere una testimonianza del ragazzo oppure per chiedere ai parenti se hanno intenzione di sporgere denuncia.

Sicuramente il padre verrà a sapere che è colpa mia quello che è successo e lo dirà a Logan che mi odierà ancora di più di quanto facesse prima e lo dirà ai nostri compagni che già vorrebbero sparissi.

Mio padre mi abbraccia e mi consola, mi tranquillizza dicendomi che per un po' andremo via, in viaggio, per staccarci dalla realtà e da tutto quello che è successo.

Annuisco silenziosa, mentre saremo là potrò parlargli della mia voglia di andarmene, di scappare da tutti per la loro sicurezza, sono più che sicura che capirà.

Dal momento in cui ci siamo sfioratiWhere stories live. Discover now