46 - Logan

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"Ok dai, fammene un'altra" dico con aria di sfida alla mia ragazza.

"Mh..." sfoglia le pagine del libro alla ricerca della domanda più difficile. "Quando si parla di dominanza incompleta?" mi rivolge un sorrisetto stronzo.

"Pff, facile!" ridacchio. "Quando nessuno dei due alleli per un carattere è dominante sull'altro" mi sporgo in avanti verso di lei per farmi dare un bacino.

"Dai, me lo sono meritato" le dico dopo aver notato che non ha nessuna intenzione di assecondarmi.

"Te lo sei meritato facendo il presuntuoso?" chiede scherzosa.

"Non erano questi i patti, un bacio per ogni risposta giusta" la blocco per le spalle e faccio rincontrare le nostre labbra, mi sta iniziando a piacere lo studio della biologia.

Toc toc

"Ragazzi sto per preparare il pranzo, avete delle preferenze o faccio io?" domanda gentilissima Adelita.

"Per me è indifferente" Brooke fa spallucce ma poi ci ripensa. "Anzi, fai il tuo piatto preferito" le rivolge un sincero sorriso.

"Va bene" risponde felicemente l'altra.

"Chiedimi qualcos'altro" mi rivolgo alla mia ragazza non appena la donna alla porta mostra l'intento di andarsene.

"Lo stai trasformando in un secchione, Brooke?" Adelita fa dietrofront.

"Non direi un secchione" fingo di essere offeso.

"Diciamo solo che ho trovato il metodo di studio più adatto a lui" la mora seduta accanto a me appoggia la mano sulla mia coscia, mi soffermo a guardarla profondamente negli occhi.

"Menomale" ridacchia Adelita mentre io continuo a sostenere la falsa presa male. "Tra meno di mezz'ora è pronto" dichiara per poi chiudere la porta alle sue spalle.

"Cosa si intende per pleiotropia?" Brooke chiede seria dopo il suo consueto sfogliare delle pagine del libro di testo.

Il vuoto più totale, dopo ben sedici domande è riuscita a trovare l'unico argomento che non mi ricordo bene.

"Non la sai?" adesso il ruolo di quella che scherza è passato a lei in questa conversazione.

"La so, era qualcosa tipo su un gene che controlla più caratteristiche" balbetto qualche parola a caso dopo aver messo insieme tutti i miei ricordi.

"È corretto ma se nella verifica lo scrivi con queste parole il professor Marquez te la straccia" sta ridendo a crepapelle per la sua stessa battuta, è così adorabile. "Puoi dire che abbiamo un caso di pleiotropia quando il controllo esercitato da un singolo gene influenza più caratteristiche fenotipiche" è così intelligente.

"Non me lo ricorderò mai" mi butto indietro sul letto e rimaniamo per almeno una decina di minuti in silenzio.

"Aspetta ma io me lo merito comunque un bacio, era giusta la mia risposta infondo" mi ricordo d'un tratto.

In meno di un secondo è a cavalcioni su di me, inizia a baciarmi lentamente il collo e mi sembra sempre più difficile respirare, cosa ti farei Brooke.

Come le sue labbra si spostano sulle mie stringo forte le sue natiche e inizio a farle muovere lentamente il bacino contro il mio con movimenti ritmici.

Entrambi con il respiro affannato, andiamo avanti per un paio di minuti, quando sento qualcuno schiarirsi la gola. Brooke scatta in piedi e fa qualche passo indietro come se il mio letto fosse fatto di lava incandescente.

"Vi aspetto in sala da pranzo" la voce sicura di mio padre risuona nella silenziosa stanza dentro la quale è entrato troppo tacitamente.

"Ok, scendiamo subito" dico in imbarazzo mentre mi sistemo i pantaloni, non ci voleva.

"Eccoci" dice la mia ragazza appena ci accomodiamo al tavolo.

"Buon appetito ragazzi" sorride il mio genitore: che falso, non ha mai trascorso un pasto con me e la mamma se non a Natale, adesso invece sta facendo la parte del premuroso padre di famiglia per Brooke.

"Grazie, anche a lei" risponde la mora.

"Giovani!" esclama l'uomo a capotavola non appena finisce di mangiare il primo piatto. "Le cose tra di voi si fanno serie" cerca di fare il simpaticone, non lo sopporto.

"Papà non mi sembra il caso" lo liquido freddamente, chissà cos'altro ha in mente di dire.

"Era una semplice affermazione, lei mi sembra una a posto, adatta a te" sorride alla mia ragazza che però non ricambia.

"Facciamo un gioco" come le luci di un albero natalizio si illuminano non appena le colleghi alla corrente, così sono gli occhi di mio padre nell'istante dopo aver esposto la sua proposta.

Brooke mi guarda, come per capire cosa rispondere, così annuisco e mio padre diventa ancora più felice.

"Dovete solo rispondere alle mie domande" aggrotto la fronte, cosa avrà intenzione di chiedere?

"Dove e come vi siete conosciuti?" si rivolge a me, guardo le iridi verdi della mia ragazza e prendo il coraggio di rispondere.

"A scuola, eri venuta da me per chiedermi se Cody fosse single" sorrido quando nella mia mente rivivo quei ricordi.

"Ok, Brooke" si volta nella sua direzione. "Quando hai capito che ti piaceva Logan" anche sul suo volto compare un espressione felice.

"Probabilmente quando sono tornata a casa dal viaggio con mio padre e ti ho trovato lì ad aspettarmi" ah, pensavo prima.

"Che dolce!" esclama mio padre.
"Rispondete entrambi, dove vi siete dati il primo bacio?"

"Alla clinica" risponde con semplicità la ragazza di fronte a me. Io non oso parlare.

"Non hai risposto" mi fa notare l'uomo a capotavola.

"Non ho niente da dire" faccio spallucce.

"Quindi veramente l'hai baciata per la primissima volta in una clinica?" ridacchia lui.

Lo guardo con molta rabbia, non mi piace mentire.

"Logan rispondi" mi sprona Brooke.

"No, alla festa di Aaron" ammetto abbassando il capo.

"Oh... sì, vero... insomma può essere" balbetta Brooke.

Mi alzo in piedi per fare il giro del tavolo, una volta arrivato di fianco alla mia ragazza la prendo per il polso e la porto con me al piano superiore per poi entrare nella prima stanza che trovo, cioè la lavanderia.

"Che ti prende?" prova a chiedere con voce dolce e allo stesso tempo preoccupata.

"Non mi piace quello che sta facendo, qualsiasi cosa stia cercando di dimostrare non ho intenzione di lasciarglielo fare" devo calmarmi.

Si avvicina a me e mi abbraccia ma non ce la faccio.

"Devo dirti una cosa" poso le mie mani sulle sue spalle per farla indietreggiare.

"Dimmi" cerca di sorridermi ma credo di averla solo spaventata.

"Riguarda quello che è successo alla festa" prendo un bel respiro per farmi coraggio.

Dal momento in cui ci siamo sfioratiΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα