Mi avvicino per inserire una mano tra questi e spostarli dalla sua fronte e, nel fare ciò, lascio una carezza sul suo capo per poi scendere sulla guancia. Sembra un bambino, così tenero e indifeso, un po' come mi sento io quando lui non è nei paraggi. Ma questo forse é meglio non dirglielo, altrimenti conoscendolo si monta la testa.
<<Non so che cosa ho fatto per meritarti ma mi sento la persona più fortunata del mondo>>
Ecco questo glielo posso concedere, tanto in fondo ne è già consapevole.Una mano ferma la mia stringendo il polso in una presa stretta che mi porta ad avvicinarmi a lui mentre le palpebre si dischiudono lentamente mostrandomi un paio di occhi chiari.
Mi fissa qualche secondo e poi mi regala un sorriso. Afferra la mia mano e la porta vicino alle sue labbra per depositarvi un piccolo bacio.
<<Ti sbagli Vanessa, tra i due qua sono io quello fortunato>> mi sussurra di rimando con voce roca e le pupille che noto si spostano dai miei alle mie labbra. <<Sei sveglio>> dico a bassa voce allontanando la mano dal suo viso.<<Sono sveglio>> mi fa eco lui mentre le sue labbra si dischiudono in un sorriso e lui cerca di trattenere una risata. <<Perché ridi, cretino?>> chiedo curiosa corrucciando il viso in una smorfia.
<<Non eri tu quella fortunata che non mi merita? Adesso mi insulti anche? Comincio a concordare con te, non mi meriti>>
Mi stacco dalla sua presa e gli lascio un leggero schiaffetto sul petto, innocuo questa volta, anche se penso di essermi fatta più male io di lui. <<Ouch!>> esclama fintamente portandosi una mano al petto e fingendo una smorfia di dolore <<Mi hai davvero fatto male Nessa! Sei crudele!>>.
<<Che fai? Mi prendi in giro? Torno a Milano, prendo i miei guantoni e ti distruggo il naso>>
<<Oddio non mi far ricordare quell'orrore!>> ride lui.
<<Paura per il tuo naso, soldato?>> domando.
<<Più che altro per i miei poveri occhi>>.
Faccio una smorfia oltraggiata. Poi, però, mi ricordo da dove tutto questo è cominciato e riformulo la mia domanda iniziale <<Allora? Non me lo dici perché stavi ridendo?>> faccio il labbruccio per suscitare compassione e costringerlo a svuotare il sacco.
<<Tu hai detto "Sei sveglio" vedendo che avevo aperto gli occhi ma, se devo essere sincero, appena sveglio ho pensato di essere morto ed essere volato in paradiso>> Mi spiega.
<<Ed io cos'ero? La morte nera?>>
<<No, tu eri l'angelo>> sussurra mentre allunga la mano per lasciarmi una carezza sul viso, mano sulla quale appoggio il viso facendomi coccolare. Sorrido <<Questa sarebbe dovuta essere una sorpresa per te, non per me>>
<<Io penso che, infondo, ci abbiamo guadagnato entrambi >> mi corregge immediatamente <<E poi, per carità Nessa mi fa piacere che tu mi abbia riservato questo risveglio, ma ti vedo praticamente tutti i giorni, non so fino a che punto questa sia una sorpresa>>
<<Non mi sottovalutare>> lo metto in guardia alzando l'indice. Detto questo mi sottraggo, a malincuore, dalle sue carezze. Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il mobiletto dove ho lasciato anticipatamente il vassoio. Lo afferro e faccio retro front in direzione di Mattia che mi guarda stupito. <<Non ci credo>> sorride passandosi una mano tra i capelli e mettendosi seduto, appoggiando la schiena alla testata del letto. <<Da che ora sei sveglia esattamente?>>
<<Questo meglio non dirlo>> rispondo appoggiando il vassoio e prendendo posto accanto a lui.
<<Ansia?>> mi domanda prendendo la tazzina con il suo caffè.
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(Re)Turning
Romance«L'avresti mai detto?» gli domando tornando a guardarlo. Siamo faccia a faccia, occhi negli occhi. Lui aggrotta confuso le sopracciglia. «Cosa?» chiede. «Che saremmo finiti così, a ballare un lento, mentre tu mi fai sentire la più bella del mondo» s...
14. Da oggi sono una stronza
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