Perché lui voleva di più

Voleva poterlo tenere tra le sue braccia tutte le mattine e tutte le notti, poterlo baciare liberamente senza paura di quello che sarebbe successo in futuro o di cosa avesse potuto pensare la gente. Voleva davvero cominciare a vivere seriamente la sua vita, con lui, con lo stesso Jimin che lo aveva aiutato a superare la maggior parte delle sue crisi da adolescente e che lo aveva accompagnato durante la sua crescita. Voleva finalmente dimostrare a quel ragazzo quanto davvero tenesse a lui, quanto il suo cuore battesse non appena i loro sguardi entravano in contatto. Voleva fargli capire che non avrebbe mai voluto altro dalla vita se non lui. Voleva confessargli di aver capito di amarlo. E non solo come un semplice migliore amico. Lui lo desiderava. Dalla testa ai piedi.

Dopo alcuni minuti, Jimin riaprì gli occhi e si riparò subito la vista con una mano a causa della luce. Un lieve venticello fresco accarezzò i suoi capelli biondi e lo obbligò a sistemarsi meglio il cappuccio della felpa scura sul capo, per non prendere troppo freddo o quella sera si sarebbe ritrovato con un bruttissimo male alla testa. E quando Taehyung si avvicinò senza preavviso a lui poggiando il mento sulla sua spalla, quasi il suo cuore smise di battere. Il maggiore sentì il respiro dell'altro ragazzo colpire proprio la sua pelle, come se volesse scaldarla e baciarla indirettamente. Non ce la faceva più. Mancava davvero poco e Jimin sarebbe arrivato al culmine delle sue emozioni. E sapeva quanto fosse sbagliato ma, come se volesse mettere fine a quella dolce tortura e abbandonarsi completamente, portò all'indietro il capo e lo posò piano sulla spalla del più piccolo. 

Il minore non ci vide più. Anche se parecchio insicuro e impacciato, poggiò le sue labbra calde e sottili sul collo scoperto di Jimin. Quest'ultimo rabbrividì all'istante e schiuse le labbra istintivamente, chiudendo di nuovo gli occhi per la splendida sensazione. Contieniti, si disse Jimin, contieniti e non fare cazzate

Mentre Min-soo e Jungkook battevano coordinati i piedi a tempo di musica avendo le cuffiette infilate nelle orecchie e gli occhi chiusi, Taehyung sfruttò l'occasione e cominciò a parlare all'altro ragazzo a bassa voce. 

"Minie.", sussurrò al suo orecchio, "Sei stanco?"

Il biondino sospirò, poi sorrise radioso. "No.", rispose solamente, "Sono solo rilassato. E felice." 

Ed eccitato, avrebbe voluto aggiungere. Maledetto Kim Taehyung.

Il minore si morse il labbro inferiore. Dio, non riusciva più a trattenersi. Quel viso da angelo ultimamente non lo faceva nemmeno dormire la notte, doveva fare qualcosa. Jimin doveva sapere cosa stava succedendo all'interno del suo cuore, doveva sapere che quel battito accelerato era solo opera sua.

"Jimin-ah, torniamo a casa?" 

A quella domanda, il diretto interessato arrossì vistosamente. Anche Jimin aveva una stramaledetta voglia di poter stare finalmente da soli, ma una volta che si sarebbero ritrovati senza nessuno attorno sarebbe andato in panico, non sapendo da che parte cominciare.

Alla fine, decise di annuire. "Sì, andiamo." 

Taehyung avrebbe voluto fare i salti di gioia ma doveva contenersi, soprattutto con Jungkook e Min-soo seduti a poca distanza da loro. I due ragazzi si alzarono velocemente e salutarono la coppia, mettendola al corrente che sarebbero tornati al loro appartamento. Quello era il giorno giusto e Taehyung non vedeva l'ora di ritornare a casa per potersi finalmente dichiarare al suo Jimin. 

***

"Taehyung-ssi, aspetta."

Il moro si fermò di colpo sul pianerottolo del palazzo con una mano già poggiata sulla maniglia della porta di casa e la chiave inserita nella serratura. 

"Cosa c'è?", rispose, confuso. 

Jimin tese un orecchio contro la porta, intento ad origliare qualcosa. Scoppiò subito in una sonora risata, attirando l'attenzione dell'altro ragazzo. 

"Jimin-ah, non sto capendo." 

Il biondino sorpassò Taehyung e aprì la porta al suo posto, scoppiando a ridere per la seconda volta quando vide ciò che si aspettava di ritrovare non appena sarebbero entrati. Jimin dovette sedersi per terra con una mano sullo stomaco per controllare la risata, non riuscendo a smettere. Taehyung, invece, rimase fermo sullo stipite della porta ad osservare con sguardo perplesso e allo stesso momento divertito i suoi due hyungs fare aerobica nel grande salone, con tanto di fascette colorate in testa. 

"Ehi ragazzi.", parlò per primo Seokjin, con il fiatone.

"Dove siete stati?", lo seguì poi Hoseok, ballando sulle note di Dynamite di un gruppo k-pop chiamato BTS.

"Hyungs, vi prego, smettetela.", li pregò Jimin continuando a ridere come un matto, "Dio, perché ogni volta dovete conciarvi così?"

"Avrei dovuto immaginarlo si trattasse di questo.", scrollò il capo Taehyung divertito, "Speravo aveste smesso con l'aerobica." 

Il maggiore tra i quattro spense la televisione e si passò un asciugamano in fronte, sedendosi sul pavimento fresco. "Dovreste farlo anche voi due.", li schernì con una delle sue solite facce, "Soprattutto tu, Taehyung-ah. Ti farebbe bene e rassoderesti un pochino il tuo corpo." 

Cos'ha che non va il mio corpo?, si chiese mentalmente il diretto interessato, poi sbuffò e si diresse verso il frigorifero per prendere una lattina di Coca Cola. Si sedette sul divano a fianco a Hoseok e decise di rimandare al giorno successivo tutti i suoi programmi. Oramai si era fatto tardi e Jimin da lì a poco avrebbe avuto gli allenamenti di danza. 

Come se avesse sentito, il biondino si diresse verso la sua camera e poggiò poi una volta ritornato il suo borsone vicino alla porta di casa, per non dimenticarselo. 

"Stasera Namjoon ci ha chiesto di vederci tutti insieme al locale. Voi ci sarete, vero?", parlò Hoseok, "Ha detto di volerci dire una cosa molto importante...non è che Hyuna e lui aspettino un bambino?"

Taehyung, a quel pensiero, sorrise. Molte volte Namjoon gli aveva raccontato in confidenza quanto desiderasse un giorno diventare padre e avere una famiglia con Hyuna, e anche un cane, ma forse quello non era il momento giusto per loro. Lui e Jimin erano gli unici ad aver saputo per primi il fatto del trasferimento, per quello forse la coppia aveva pensato di annunciarlo quando ci sarebbero stati tutti. 

"Io non credo di riuscire a venire.", confessò Jimin dispiaciuto, "Ho le lezioni serali e finirò per le nove e mezza circa. Mi dispiace hyung, ma sarò anche abbastanza stanco." 

E fu in quel momento che Taehyung decise di intromettersi nel discorso. 

"Prenderai i mezzi pubblici?", gli chiese.

Jimin annuì. "Sì, se ci andassi con la macchina non saprei nemmeno dove parcheggiarla."

"Potrei accompagnarti io e venirti anche prendere quando finisci.", si offrì subito il moro, "La palestra non è lontana da qui, credo di aver capito come ci si arriva."

Il biondino, alla sua offerta, trattenne un piccolo sorriso. 

"Lo faresti davvero?", gli domandò poi, "Non voglio farti scomodare, Tae. Hai già mille pensieri nella testa, io potrei sol-"

"Minie.", lo bloccò poi Taehyung , "Ricordati che per te farei qualsiasi cosa." 

***


spazio autrice

Questi due sono bellissimi.

Ciao lettori, come va? Spero bene. Sono tornata con un nuovo capitolo, a me piace tanto, spero anche a voi. Non è nulla di particolare ma penso si possa sentire il legame e il sentimento che provano Taehyung e Jimin l'uno per l'altro. Per quanto riguarda Seokjin e Hobi ce li vedrei davvero a fare aerobica a casa con le fascette sulla fronte :)))

Tae ancora non è riuscito ad avere un momento di pace con Jimin, arriverà?

La canzone che vi ho consigliato l'ho scoperta da una live di Taehyung, è molto carina. Se vi va ascoltatela:)

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, fatemelo sapere! Alla prossima!

- Sara ❤️

Blue&Grey| vminHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin