La mente di Jimin ritornò ancora una volta su quel pensiero che lo tormentava da almeno due settimane. Che stesse dando di matto? Non riuscì a darsi una risposta, ma arrivò alla conclusione che Taehyung avesse qualcosa di strano. Spesse volte Jimin, quando gli parlava, sentiva il suo sguardo costantemente su di lui. Forse stava esagerando, ma quel giorno arrivò persino a pensare che Taehyung fosse caduto a causa sua. Chissà, magari era proprio così. Decise di non pensarci più e di riprovare a dormire, ma il russare continuo dell’amico lo fece voltare nella sua direzione. 

Il biondo istintivamente sorrise a quella dolce scena. Taehyung era avvolto dal piumone bianco fino al collo, i capelli scuri mossi sparsi e scompigliati sulla federa del suo cuscino, la bocca leggermente socchiusa e storta. Possibile che Taehyung fosse bello anche mentre dormiva a bocca aperta? Jimin non seppe resistere, infatti si posizionò s’un gomito e iniziò ad osservare attentamente ogni piccolo particolare del suo viso, dal carino e piccolo neo che aveva sul naso a quello sotto al labbro inferiore. Che labbra, pensò, facendosi scappare l’ennesimo sorriso. Perché Taehyung era bello, diamine se lo era. Lui cercava sempre di sdrammatizzare la cosa ma Jimin vedeva come le persone lo guardassero da capo a piedi quando uscivano insieme. Insomma, un viso bello e particolare come quello di Taehyung non si vedeva tutti i giorni. 

D’un tratto, il più piccolo mosse un braccio e Jimin si sentì quasi morire. Era davvero rimasto ad osservarlo per tutto quel tempo mentre dormiva?
Le guance gli si scaldarono involontariamente e fu obbligato a voltarsi ancora una volta nella direzione opposta per non farsi scoprire. Doveva darsi una calmata, e anche subito. Taehyung si staccò le labbra appiccicate e sbadigliò, avvicinandosi lentamente al maggiore. Jimin tremava. Il moro, anche se ancora un po’ addormentato, se ne accorse subito.

“Jimin-ie?”, mormorò il minore con la voce impastata dal sonno e la gola secca, “Tutto a posto? Stai tremando.” 

Il biondino deglutì e, piano piano, si mise posizionato a pancia in su. Aveva freddo, nessuno dei due era riuscito ad avviare il riscaldamento e il maglione bianco pesante che indossava non aiutava nemmeno. 

Taehyung sbadigliò di nuovo poi, senza nessun imbarazzo, si attaccò come una cozza all’altro. Il cuore di Jimin prese a battere così velocemente che quasi ebbe paura potesse uscirgli dalla gabbia toracica. Il suo migliore amico avvolse un braccio attorno alla sua esile vita, mentre con l’altro tirò ancora più su il piumone e poggiò il capo sul suo petto. 

“Tae-“, sussurrò il biondino, “C-cosa stai facendo?”

Taehyung strofinò la sua guancia contro il tessuto del suo maglione di lana.

“Ti sto tenendo al caldo, Minie.”, rispose poi con tranquillità, affondando maggiormente il viso su quel corpo davvero troppo freddo per essere umano, “Sono così stanco. E tu sei freddissimo.”

A Jimin cominciò a scaldarsi il cuore. Dio, come stava bene. Lui e Taehyung, da ragazzini, avevano sempre avuto l’abitudine di condividere il proprio letto e di dormire insieme abbracciati. Ma quel giorno, solo Dio sapeva cosa stesse succedendo tra loro. Le mani intrecciate, le gambe e i piedi nudi che si sfioravano, il capo di Taehyung sul petto di Jimin che ascoltava attentamente ogni battito veloce e agitato del suo cuore. A entrambi pareva d’essere appena sbarcati in paradiso

***

Erano quasi le quattro del pomeriggio e i due ragazzi rimasero a letto per tre orette buone. Ci sarebbero rimasti all’infinito, a dirla tutta, ma entrambi morivano dalla voglia di uscire e di cominciare la loro bellissima vacanza. Si alzarono insieme, si vestirono con indumenti comodi e caldi e prepararono i loro zainetti. Taehyung s’infilò velocemente il suo cappotto marrone e il suo basco nero, mentre Jimin si richiuse all’interno del suo parka grigio con tanto di pelo bianco sul cappuccio. Presero entrambi le loro macchine fotografiche ed uscirono dalla loro camera d’hotel, più felici che mai. 

Blue&Grey| vminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora