Rivelazioni

141 17 2
                                    


Miyuki vide un braccio uscire da fuori lo specchio e nonostante sapesse di dover reagire in qualche modo, non ci riuscì.

Rimase immobile con entrambe le mani avvinghiate alla maniglia della porta del bagno mentre una figura traslucida, senza volto, veniva fuori e le si avvicinava lentamente. Avrebbe avuto tutto il tempo di sfondare la porta e scappare il più lontano possibile ma le sue gambe sembravano non essere più attaccate al suo corpo.

Sperò fino all'ultimo secondo che tutto ciò che stava vivendo fosse solo frutto della sua immaginazione.
Che fosse la sua testa a farle quello scherzo a causa del panico che le stava nascendo dentro quando si era accorta di essere rimasta chiusa in bagno e di non poter raggiungere i suoi compagni dopo avergli promesso che avrebbe passato il pomeriggio con loro.

Sperò anche che, dato il suo ritardo, qualcuno di loro tornasse indietro per accertarsi che stesse andando tutto bene e che, sentitala strattonare la porta, fosse salito nella sua stanza e l'avesse salvata.

Purtroppo però, in tutto il dormitorio, era rimasta solo lei.
Lei e quella figura raccapricciante che stava avvinghiando la sua mano nel colletto della sua felpa e la stava trascinando via.

Miyuki non reagì: la paura era così tanta che tutto ciò che fu in grado di fare fu solo chiudere gli occhi. Non aveva idea che suo padre disponesse di persone con quirk del genere e a quel punto, pensò che combattere non sarebbe servito più a nulla.

L'avevano presa, fine dei giochi.

Non appena il suo busto fu dentro lo specchio per metà, Miyuki fu costretta ad aprire gli occhi poiché la sensazione che aveva provato, qualcosa come una spadata di ghiaccio che la trapassava da parte a parte, aveva messo in moto l'istinto di sopravvivenza che Miyuki aveva accantonato qualche secondo prima.
Cercò quindi di aggrapparsi al lavandino con i piedi in modo tale da fare un po' di resistenza e riuscire a tirarsi fuori da lì ma, inaspettatamente, la parte inferiore del suo corpo, quella ancora nel bagno della sua stanza, venne spinta dentro lo specchio.

Non era mai stata sola lì dentro.

"Ci avrei scommesso che avresti opposto resistenza" commentò una voce stridula "ci stavo quasi rimanendo male quando ti sei lasciata trascinare dentro come se nulla fosse." continuò mentre la lasciava cadere per terra.

Miyuki alzò immediatamente la testa, non si sarebbe fatta prendere di nuovo a calci come quella volta in ground beta.
Girò la testa a destra e a manca ma, a causa della piena oscurità di quel posto, non riuscì a capire chi stesse parlando. Era però del tutto sicura che in quella stanza fossero almeno in tre.

"Chi ha parlato?" domandò mantenendo i nervi saldi.

"Ma come" fece la voce di prima "non ti ricordi di me?" chiese l'altro e dal volume della sua voce, capì che non doveva essere molto lontano rispetto a lei.
Facendo il più in fretta possibile quindi, fece fuoriuscire delle fiamme dal palmo della sua mano destra in modo tale da poter vedere qualcosa.

"Kenzo." asserì poi quando la luce delle fiamme illuminò il volto dell'uomo che l'aveva trascinata lì "Solo uno come te poteva avere un quirk del genere. Devi esserti divertito nello spiarmi mentre mi facevo la doccia, ora come tanti anni fa."

Sul volto dell'uomo spuntò un ghigno "Vedo che la sfrontatezza non ti è passata. Da quanto ci ha riferito Shoici sembravi essere diventata un agnellino."

"Chi altro c'è qui dentro?" domandò lei non cogliendo la sua provocazione "So benissimo che c'era qualcun altro nella stanza insieme a me, qualcuno che mi impediva di aprire la porta." guardò l'uomo negli occhi. Kenzo spostò lo sguardo alla destra di Miyuki "Sarai pure in grado di diventare invisibile ma, in quanto a furtività fai proprio schifo Atsumichi."

"Io...Voglio essere un Hero!" [Arc 1]Where stories live. Discover now