Amici

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Il corpo di Miyuki sembrava starle andando a fuoco, aveva il respiro corto e il cuore che le esplodeva nel petto.
Sentiva tutte le estremità del corpo formicolare e la testa che iniziava a girare così forte da farle venire le vertigini ma, stanca di quel suo continuo perdere i sensi, cercò di darsi una calmata.

"S..sei stato tu a chiamarmi?" chiese dopo almeno cinque minuti passati in silenzio tra la sua gola in fiamme e Bakugou che, sia per lo spavento sia per la possibilità che riperdesse i sensi, era rimasto immobile a guardarla.
Alla sua domanda però, il ragazzo alzò il sopracciglio destro "Non so di cosa tu stia parlando" ammise.

Miyuki distolse lo sguardo da lui e con la paura di non essere davvero uscita da quella strana dimensione, tirò via le coperte che la coprivano e scese dal letto.

"Che cosa stai facendo?" si allarmò Bakugou alzandosi dalla poltrona sulla quale aveva passato chissà quanto tempo.
Non appena mise i piedi a terra, la sensazione del pavimento freddo le fece correre un brivido lungo la schiena e, dato che non si era nemmeno accorta di essere collegata ad una flebo, una volta fatto il primo passo verso la finestra che l'aveva abbagliata quando si era svegliata tempo prima, sentì un dolore pungente provenire dal suo avambraccio destro che la costrinse a fermarsi.

Qualche istante dopo la mano sinistra di Bakugou si avvolse attorno al suo polso destro "Sei impazzita per caso?" le domandò guardandola dritta negli occhi; Miyuki confusa guardò il suo avambraccio – come aveva potuto non sentire la presenza dell'ago? 

Poi, non appena il calore emanato dalla mano di Bakugou iniziò a farsi prepotente sulla sua pelle alzò lo sguardo e non appena si incrociarono, come una tv che sta cercando di recuperare il segnale a causa di alcune interferenze, nella sua mente apparvero immagini frammentate di suo padre, sua madre e altre persone che la costrinsero a tirarsi via dalla sua presa.

Immediatamente dopo la porta della stanza d'ospedale si aprì e, illuminato dalla luce del corridoio, apparve davanti a loro la figura del professor Aizawa.
"Che.. - si guardò attorno e confuso dal fatto che Miyuki non si trovasse più sul suo letto continuò – che sta succedendo qui?"
Riluttante dallo smettere di guardarla e di indagare sul suo comportamento, Bakugou s'infilò la mano in tasca e si girò verso il professore "Sì è svegliata – Aizawa guardò Miyuki che sembrava decisamente sconvolta – e non so perché è balzata giù dal letto. Ho provato a fermarla prima che si strappasse l'ago ma credo di aver combinato qualcosa perché sembra pietrificata" concluse tornando a guardarla con la coda dell'occhio.

Aizawa posò il caffè che era andato a prendere sul tavolo vicino alla porta e facendo un respiro profondo, si avvicinò ai due "Miyuki – la guardò – ti senti bene?"

Miyuki, che era ancora frastornata da quel bombardamento di immagini che era appena avvenuto nella sua testa, si girò verso il professore "Io... io credevo di essere ancora lì..." rispose con un filo di voce.
Aizawa e Bakugou si scambiarono un'occhiata "Lì dove?" le domandò e Miyuki pensò che quella fosse la domanda più lecita da fare ma anche quella a cui rispondere non sarebbe stato tanto facile.

Come avrebbe potuto spiegare il posto in cui era rimasta bloccata?
Sapeva benissimo che non era un posto reale ma non poteva di certo dire che si era ritrovata dentro casa sua e che, per di più, ad un certo punto aveva iniziato a rivivere i suoi ricordi.

"Io... ho visto delle cose... era un posto strano" rispose sperando che ciò avesse senso e che non la facesse sembrare più pazza di quanto non lo fosse sembrato due minuti prima agli occhi di Bakugou.
Aizawa si sedette sulla poltrona accanto al letto e così come lui, anche Miyuki tornò a sedersi mentre Bakugou continuava a studiarne ogni singolo movimento.

"Cos'hai visto?" le chiese ancora non appena Miyuki si fu rimessa sotto le coperte; lei lo guardò e strinse le spalle "E' stato come rivivere la mia vita sin dal primo giorno, non come spettatrice ma come se fossi davvero lì.
Ho rivisto tutto, anche cose che pensavo di aver rimosso..." abbassò lo sguardo "Ho rivissuto tutto fino a pochi giorni fa, solo che... - corrugò la fronte – ogni volta che un ricordo stava per finire c'era una voce che continuava a chiedermi di svegliarmi" riguardò il professore "continuava a dirmi: devi svegliarti, e non riuscivo a capire che cosa volesse dire."

"Io...Voglio essere un Hero!" [Arc 1]Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz