"Beh..." Shoto le sembrò tanto a disagio quanto lei "come mai sei sveglia alle sei e mezza del mattino?" le domandò poi evitando il contatto visivo.

Miyuki smise di dondolare, cosa avrebbe dovuto rispondere? Un semplice "Mi piace guardare l'alba" non le sembrò particolarmente convincente e dato che la sera prima nessuno le aveva chiesto niente della sua vita, decise di provare a raccontare qualcosa di sé per vedere se gli fosse interessato o meno.

"Dove stavo prima non avevo una finestra nella mia stanza – strinse le spalle - e non avevo mai visto davvero né l'alba né il tramonto perciò da quando nell'appartamento precedente l'ho vista per la prima volta non ho più smesso di farlo" lo guardò e, contrariamente da ciò che pensava, Shoto sembrava particolarmente attento alle sue parole ma, come si ritrovò a fissare per una frazione di secondo la sua cicatrice distolse immediatamente lo sguardo portandolo verso le finestre del soggiorno "ed ecco perché sono sveglia a quest'ora." concluse continuando a guardare fuori mentre il cielo piano piano da nero si tingeva di blu e poi d'azzurro.

Shoto soffiò sulla tazza per raffreddare il thé "Mi dispiace tu non avessi una finestra" Miyuki lo guardò "devi essere fuggita da un posto orrendo" la guardò negli occhi e lei tornò a sentirsi a disagio.

"Già... - abbassò lo sguardo – ma ormai è parte del mio passato" asserì incrociando le braccia sul petto e dato che non voleva che la situazione si appesantisse gli domandò "Tu come mai ti svegli così presto invece?" per sviare il discorso.

Shoto fece spallucce "Mi sveglio sempre presto per meditare un po'" bevve un sorso "però non mi sono mai soffermato a guardare l'alba." si girò verso la finestra "Se vuoi posso unirmi a te" le propose poi dopo qualche secondo di esitazione.

Miyuki sentì le gote diventare improvvisamente più calde. Considerava lo stare a contemplare l'alba un momento molto intimo e personale e non era sicura di volerlo condividere con qualcuno.
Tuttavia però, negargli di farle compagnia non l'avrebbe fatta sicuramente vedere in maniera positiva e, dato che voleva davvero farsi qualche amico, decise che per quella volta avrebbe condiviso in un certo senso "volentieri" quel suo momento.

"Se non hai di meglio da fare" rispose e lui fece di no con la testa.

Si sedettero entrambi sul divano, uno davanti all'altro e senza dire nient'altro rimasero a contemplare il sorgere del sole in tutte le sue sfaccettature. Osservarono attentamente il cielo che da azzurro diventava celeste una leggera luce gialla iniziava ad illuminare tutta la città sottostante. Miyuki si accovacciò portando le gambe al petto e poggiando il mento sulle ginocchia e per tutta la durata di quel momento si sentì bene. Non aveva mai condiviso niente di così personale con qualcuno e il fatto che la presenza di Shoto non le stesse causando nessun fastidio la rassicurò del fatto che, almeno con lui, sarebbe sicuramente andata molto d'accordo.

Una volta finito di bere il thé, Shoto appoggiò la tazza sul tavolino davanti al divano catturando la sua attenzione. Miyuki girò la testa verso di lui e lo osservò confusa: aveva lo sguardo fisso sulla tazza e sembrava quasi in trance.

"Tutto okay?" gli domandò; Shoto alzò lo sguardo "Sì... - si grattò la nuca – in realtà, volevo chiederti una cosa" la guardò con palese imbarazzo.

Miyuki scese le gambe dal divano mettendosi più comoda "Dimmi tutto" lo incitò tranquilla. Lui incrociò le dita delle mani sulle ginocchia e facendo un respiro profondo le domandò "Come fai a controllare il tuo quirk in quel modo?" la guardò dritto negli occhi.

Miyuki rimase attonita per qualche secondo, di certo non si aspettava una domanda del genere soprattutto da lui. Perché era interessato a come facesse a controllare il suo quirk in quel modo? Lo aveva visto in palestra e per quanto veloce fosse stato, si era subito resa conto di quanto fosse abile. 

"Io...Voglio essere un Hero!" [Arc 1]Where stories live. Discover now