Shiver || Michael Clifford

By accolasvoice

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«Respingo tutti quanti, non prenderla sul personale.» highest rank in fanfiction #1 More

cast
Prologue.
1. A New Beginning
2. Echo
3. Cookies
4. Little crush
5. Moe
6. Rain And Green Eyes
7. Melting
8. Innocent
9. Overthinking
10. Bravery
11. Confessions
12. Brothers
13. Battleships
14. Miss Marple
16. Revenge
17. Affection
18. Nightmares
19. Madness
20. Sweatshirt
21. Awkward
22. Feelings
23. Let Me In
24. You
25. The First Time
26. Feel Again
27. Make Me Fall
28. The Last Time
29. Remember
30. Change My Mind
31. Up
32. She Is The Sunlight
33. I Won't
34. You And Me
35. Tear Me In Two
36. Best Of Me
37. Sweet Despair
38. I Will Be
THANKS.
39. Broken
40. No More Lies
41. Demons
42. Wasted
43. Everything Has Changed
44. All About Us
45. Look After You
46. Sparks
47. Unbreakable
48. Holding On And Letting Go
49. Mine For A Night
50. Reason
51. Hush Hush
52. Can't Stop
53. This Love
54. Find My Way Back
55. Firefly
NON ODIATEMI
It All Ends.
Ringraziamenti
Characters Ask

15. Challenge

49.7K 2.7K 1.3K
By accolasvoice

- Ma non ti stanchi mai di leggere? - sbuffò Jenna, sistemandosi meglio sul divano di pelle della soffitta.

Quel giorno aveva acconsentito ad accompagnarmi alle prove dei ragazzi. Ancora non sapevo perché l'avesse fatto, ma era piacevole avere la sua compagnia... anche se praticamente non stava un attimo zitta.

- No, leggere mi è sempre piaciuto. È il mio passatempo preferito. - alzai le spalle, senza staccare gli occhi dal libro.

La sentii agitarsi nuovamente nella sua posizione, perciò mi decisi a rivolgerle un'occhiata annoiata. - Che c'è? -

- Ci stanno mettendo una vita a prepararsi. - sbuffò lei, lanciando un'occhiata ai ragazzi. - Sono almeno bravi? -

Spostai a mia volta lo sguardo su di loro, osservandoli ridere mentre accordavano i loro strumenti. Continuavano a prendersi in giro e farsi scherzi... tutti tranne Michael che, con i suoi nuovi capelli bianchi e neri, se ne stava seduto in un angolo a strimpellare distrattamente la chitarra.

Mi soffermai su di lui per qualche istante, ripensando a quello che i ragazzi mi avevano detto il giorno precedente. Doveva aver amato molto Georgia per essere ancora così a pezzi dopo un anno.

Come se avesse sentito il mio sguardo su di lui, alzò gli occhi per incontrare i miei, rimanendo a fissarmi per qualche istante. Leggevo tristezza e rassegnazione sul suo viso, come se fosse vuoto e spento dentro, come se non avesse più uno scopo nella vita.

Non avevo mai amato qualcuno, non sapevo cosa si provasse dopo un tradimento, non avevo idea di cosa volesse dire avere il cuore spezzato, ma se mai avessi dovuto immaginare una persona che aveva subito tutto ciò, il suo volto sarebbe stato identico a quello di Michael.

- Mi stai ascoltando? - sbuffò nuovamente Jenna.

Mi riscossi dal mio momentaneo stato di estraniazione e tornai a prestare attenzione alla mia coinquilina. - Scusa, mi ero incantata. -

- Già, fissando Michael. - replicò lei, alzando un sopracciglio.

- Che? No! - sbottai, cercando di non arrossire. - Stavo guardando... la sua chitarra. -

- E da quando te ne intendi di chitarre? - domandò, aggrottando le sopracciglia.

- Non me ne intendo, ma... è una bella chitarra. - alzai le spalle, nascondendo nuovamente il volto dietro al libro.

- Stasera Colton non può venire alla festa. - mormorò Jenna, con voce triste.

Sorrisi, mantenendo la faccia nascosta, grata del fatto che avesse cambiato argomento. - Come mai? -

- Ha un esame tra un paio di giorni e preferisce rimanere a casa a studiare. - mi spiegò, con voce lamentosa.

- Io te l'avevo detto che è un secchione. - alzai le spalle, tirandomi le ginocchia ancora più vicine al petto.

La mia amica rise brevemente. - E tu invece? -

- Io cosa? - domandai, facendo un piccolo sbadiglio subito dopo.

- Come vanno le cose con il bel quarterback? - ammiccò, facendomi sorridere.

- Ha detto di avere una cotta per me e che vuole rivedermi. - ammisi, abbassando lo sguardo e arrossendo leggermente.

- Ma è magnifico! - esclamò lei, urlando e facendo voltare i ragazzi verso di noi.

- Si, lo so. - annuì Luke, con un sorriso stupido sulle labbra.

- Cosa sai? - domandò Jenna, confusa e scocciata allo stesso tempo.

- Di essere magnifico! - replicò lui, in tono ovvio.

- Torna a strimpellare la tua stupida chitarra e chiuditi quella bocca! - sbottò la mia coinquilina, mentre Luke scoppiava a ridere.

- Come puoi sopportarlo? Sul serio, non me ne capacito. - continuò lei, indicandolo.

Alzai le spalle e rivolsi un'occhiata a tutti loro, notando che anche Michael li aveva raggiunti al centro della stanza. Probabilmente stavano per iniziare le prove.

- E io non capisco perché lo odi così tanto. -

- È rumoroso, goffo, straparla, fa il cretino tutto il tempo, ci prova con qualunque cosa respiri e... mi chiama Satana! - snocciolò lei, tenendo il conto dei suoi lati negativi sulle dita.

- Ok, ok. - risi io brevemente. - Però ci sei andata a letto insieme. -

- Ti ho già detto che non voglio che questa cosa venga menzionata. - asserì lei perentoria, facendomi nuovamente ridere. - Comunque, a che ora ci vediamo con questi spostati per andare al ristorante? -

- Non ne ho idea, glielo chiederemo alla fine delle prove. -

- Lux viene? - domandò Jenna, scrutando le sue unghie fresche di manicure.

- Non ne abbiamo parlato, in realtà, ma sono sicura che qualcuno l'abbia messa al corrente. - risposi, con un sorriso malizioso.

Lei spalancò la bocca e gli occhi (ecco che la sua espressione da pettegola faceva il suo ritorno). - Vuoi dire che avevo ragione? Uno di loro si è preso una cotta per lei? -

- Non ho fonti certe, - bisbigliai, avvicinandomi leggermente. - ma punterei su Ash. -

- Lo sapevo! - sorrise maliziosamente. - Ma voglio delle prove. -

- Beh, chiediglielo e basta. - alzai le spalle, sporgendo in fuori il labbro inferiore.

- Farò di meglio, mia cara Shiver, farò di meglio. - sentenziò lei, con uno sguardo che mi fece quasi paura, proprio mentre i ragazzi iniziavano a suonare.

---------------------------

- Credo che esploderò. Oddio, esploderò sicuramente. - brontolò Jenna, tenendosi la pancia con le mani.

- Ma se non hai mangiato nemmeno la metà di quello che abbiamo mangiato noi! - ridacchiò Luke, dandole una pacca sulla spalla.

- Questo perché voi siete delle discariche umane. Non avevo mai visto nessuno mangiare così tanta pizza! - esclamò, scandalizzata.

- E tu, Moe? Hai il pancino pieno? - rise Luke, affiancandomi e prendendomi sotto braccio.

Mi voltai verso di lui, con un sopracciglio alzato, e spostai il braccio dal suo, facendogli alzare gli occhi al cielo scherzosamente. - Sono dello stesso parere di Jen: esploderò. -

- Ok che sei uno scricciolo, ma non hai mangiato nemmeno una pizza intera! - asserì Calum, alzando le braccia.

- Dov'è questa festa a cui volete andare? - borbottò Michael, infilando le mani nelle tasche della pesante felpa nera. La stessa che indossava in quel giorno di pioggia.

Con mio immenso stupore, si era unito anche lui alla cena e, anche se non aveva detto una parola per quasi tutta la sera, ogni tanto lo avevo beccato a lanciarmi qualche occhiata furtiva.

- Alla confraternita in fondo alla strada. - rispose Ash.

- Quella con i mattoni sulla facciata? - domandò Luke.

- No, quella è dall'altra parte del campus... idiota. - bofonchiò la mia coinquilina, rabbrividendo per il freddo e avvicinandosi a Lux.

- È quella con la piscina gonfiabile nel cortile. - gli spiegò Calum.

- Oh, ora ricordo. - sorrise il biondo, con la sua solita espressione da bambino. - Credo di essere andato a letto con la sorella di uno di quei tizi. -

- Ma non mi dire. - sbuffò Jenna, alzando gli occhi al cielo, mentre anche io facevo lo stesso.

- Che c'è? - domandò il biondo ingenuamente, facendo scuotere la testa a tutti quanti.

- Dio, che freddo! - sbottò la mia coinquilina. - Lux, tu non hai freddo? Ash, perché non le dai la tua giacca? -

Mi voltai con gli occhi spalancati, realizzando cosa Jenna intendesse quel pomeriggio. Sarebbe stata una lunga serata per quei due poveretti.

- Oh, io... io.... certo, se hai freddo ti.. ti do volentieri la mia giacca. - balbettò Ashton imbarazzato, posandole delicatamente l'indumento sulle spalle e facendo sorridere trionfante Jenna.

- Grazie. - bisbigliò lei, viola per l'imbarazzo, stringendosela addosso.

- E tu hai freddo, Jen? Vuoi la mia giacca? - scherzò Luke, avvicinandosi a lei e alzando le sopracciglia in modo buffo.

- Oh, e sparisci. - sbottò la mia coinquilina, dandogli una spinta e ricominciando a camminare più velocemente.

- Ti diverti proprio a farla diventare matta, eh? - domandai al biondo, non appena mi arrivò nuovamente accanto.

- Tu non sai quanto. - ridacchiò, tirando il suo piercing al labbro.

Giungemmo finalmente di fronte alla confraternita e, come aveva detto Calum, notammo immediatamente la piscina gonfiabile, ovviamente già piena di ragazzi e ragazze ubriachi.
Entrammo un po' titubanti e fummo accolti da musica assordante e un odore di alcool misto a sudore. Una vera delizia.

- Ricordami perché sono qui. - urlai nell'orecchio della mia coinquilina.

- Perché sei la mia migliore amica e mi vuoi bene. - replicò lei, facendomi un sorrisino.

Non avevo mai considerato Jenna la mia migliore amica, ma molto probabilmente lo era. Non avevo molte alternative tra cui scegliere, ma, suppongo che anche se le avessi avute, avrei sempre scelto lei, nonostante fosse una pettegola, un po' superficiale e lamentosa fotocopia di Barbie.
Mi aveva accolta e fatta sentire a mio agio sin dal primo giorno, e ascoltava sempre ciò che dicevo.
Si, Jenna poteva decisamente essere la mia migliore amica.

Alzai gli occhi al cielo e la seguii in un enorme salotto all'altro capo dell'edificio, in cui la musica era meno rimbombante e le persone sembravano leggermente meno ubriache. Vi erano divani in pelle ad ogni lato, un gigantesco tappeto al centro, un tavolo pieno di bibite (soprattutto alcolici, ovviamente), un bersaglio per giocare a freccette, un tavolo da ping pong e addirittura un pianoforte un po' malandato.

Mi sedetti su uno dei divani insieme a Jenna e Lux, mentre i ragazzi si sparpagliarono disordinatamente nella stanza.

- Quindi, - esordì la mia coinquilina, sporgendosi verso la povera Lux. - tu e Ash? -

La vidi avvampare immediatamente. - Co-cosa? -

- Andiamo, Lucille, a noi puoi dire la verità! - proseguì. Non era un buon segno quando chiamava le persone con il loro nome intero.

- La verità? - bisbigliò lei, abbassando lo sguardo.

- Si, che sei cotta di lui! -

- I-io... -

- Ti ha già chiesto di uscire? - continuo imperterrita. - O baciata, almeno? -

- Oh, guarda, si stanno mettendo a giocare al gioco della bottiglia! - esclamai io, nel tentativo di salvare la mia amica dalle grinfie di Jenna. Forse Luke non aveva tutti i torti a chiamarla Satana.

- Cos'è, Shiver, vuoi partecipare? - ammiccò lei.

- Per carità, no. - risposi disgustata. - È un gioco stupido e non vorrei mai dover baciare quel tizio. - conclusi, indicando un ragazzo con occhiali spessissimi, l'apparecchio ai denti, i capelli unti e i pantaloni ascellari. Una meraviglia, in poche parole.

- Ugh, spero che gli impediscano di giocare. - concordò la mia coinquilina, guardandolo dal basso verso l'alto.

- Ragazze, voi non partecipate? - ci richiamò Luke, facendoci segno di raggiungerlo al centro della stanza.

- Nemmeno per sogno, microcefalo, ma non avevo dubbi sul fatto che tu lo facessi. - sorrise sarcasticamente Jenna, mentre anche Lux scuoteva la testa timidamente.

- E tu, Moe? - si voltò verso di me, giusto in tempo per vedermi scuotere vigorosamente il capo.

- Andiamo, soltanto un giro! - mi pregò, sporgendo in fuori il labbro inferiore. - È divertente! -

Scossi nuovamente la testa.

- A quanto pare la ragazzina è troppo fifona. - rise Michael, bevendo un sorso della sua birra ed osservandomi in modo sfacciato dallo sgabello del pianoforte.

Seriamente? Non apriva bocca per tutta la sera e quando lo faceva era per prendersela con me? E poi, io non ero una fifona!

- Sai cosa, Luke? Ci sto, ma soltanto un giro. - sentenziai decisa, alzandomi e passando volontariamente davanti a Michael per sussurrargli, in modo che soltanto lui potesse sentire: - Io non sono una fifona. -

I ragazzi proruppero in esclamazioni sorprese e fischi di apprezzamento. Sapevo che non si sarebbero mai aspettati la mia partecipazione.

- Questo giro lo faccio anche io. - asserì Mike, bevendo un ultimo sorso di birra e sedendosi poi di fronte a me, accanto a Luke.

- Sul serio, amico? - domandò quest'ultimo, rivolgendogli uno sguardo preoccupato.

- Certo, che vuoi che succeda? - alzò le spalle.

Cavolo, lo avevo davvero punto sul vivo con quell'affermazione. Meglio così, se lo meritava.

Mi guardai distrattamente attorno, rendendomi conto che il cerchio era pieno di persone che non conoscevo, oltre a Luke, Ashton, Calum e Michael. Ai miei lati c'erano una ragazza dai capelli biondo platino decisamente poco vestita ed un ragazzo palesemente ubriaco, che continuava a lanciare occhiate alla scollatura di una ragazza dai capelli neri poco distante da lui.

- Tutti pronti? - domandò Luke, entusiasta.

Ma si, in fondo, non era mica detto che durante quel mio unico giro la bottiglia avrebbe puntato proprio me, anzi, le probabilità erano molto basse, viste le dimensioni del cerchio.

Annuii vigorosamente, ripetendomi che sarebbe andato tutto per il meglio.

Ma evidentemente la fortuna non era dalla mia parte quella sera, perché, terminato il primo giro della bottiglia, il tappo indicò proprio me.

Spalancai gli occhi ed un lungo brivido percorse la mia spina dorsale, mentre la stanza si riempiva nuovamente di esclamazioni concitate e risate.

Con un ghigno soddisfatto, Luke girò nuovamente la bottiglia ed io trattenni il fiato. Trattenni il fiato per l'intero giro ed il tempo parve rallentare.

Non avevo mai fatto il gioco della bottiglia e mi stavo pentendo amaramente di aver acconsentito di partecipare, questa volta. E se avessi dovuto baciare il tizio con l'apparecchio e i capelli unti? E se invece mi fosse capitato il ragazzo ubriaco che avevo accanto?

Cercai di scacciare quelle due possibilità dalla mia testa e tornai ad osservare la bottiglia che ancora stava girando, ma molto più lentamente rispetto a prima. Chiusi le palpebre un attimo prima che si fermasse, presi un profondo respiro e poi le riaprii, osservando con occhi spalancati la direzione in cui era puntata.

Sentii le solite urla ed i fischi riempire nuovamente la stanza, ma mi giunsero alle orecchie in modo ovattato, perché l'unico suono che percepivo distintamente era il battito accelerato del mio cuore.

Oh merda.

-----------------------------

Ora tutte voi mi starete odiando, ed avete anche ragione, ma ci voleva un po' di suspance no? :)
Aspetto le vostre opinioni e supposizioni che, come avrete capito, adoro leggere. In particolare, questa volta, la domanda è: chi avrà indicato la bottiglia?
So che è un cliché delle storie, ma diciamo che l'ho voluto inserire per portare ad una cosa che leggerete nel prossimo capitolo. Non anticipo altro, ci vediamo alla prossima puntata (:

love you all,
accolasvoice.

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