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By september199six

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ยซLo faccio perchรฉ io ero come loro.ยป Cover / logaphile Trailer / @-Niaas : https://www.youtube.com/w... More

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epilogue
ANNUNCIO

nine

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By september199six

[Like this — Shawn Mendes]

È da quando sono arrivata a Nottingham che provo a tenere nascosto ogni motivo legato al mio trasferimento, cosa e chi io abbia lasciato indietro e che nessun altro posto probabilmente potrà mai più restituirmi.

Spesso è stato difficile, perché il più delle volte il peso di tutto si è riversato sulle mie spalle; in quelle avrei voluto che qualcuno lo sorreggesse per me, che mi aiutasse e che si prendesse un po' del mio dolore, di quel peso che quando mi ricorda di esistere mi toglie il respiro.

Tuttavia ancora adesso non sono pronta a farlo, a lasciarmi andare e a permettermi di provare a condividerlo con qualcuno che non sia io. Solo che con Harry è diverso, e ogni volta me ne rendo conto sempre di più. Mi spaventa il modo in cui mi sento quando sono con lui.

Sospiro e chiudo gli occhi per qualche secondo. «Sei mesi fa ero convinta di avere tutto tra le mani e di poterne fare quello che volessi» inizio, e dal modo in cui Harry si rivolge a me capisco che non si aspettava una risposta diversa da tutte le altre.

Faccio una breve pausa e guardo davanti a me: osservo le persone che sono qui stasera e che apparentemente sembrano felici, eppure nessuno saprà mai con certezza quello che stanno attraversando dentro realmente. Nessuno saprà delle battaglie che stanno combattendo per non perdere loro stessi.

Abbasso di nuovo lo sguardo sulle mie gambe. «Poi quel tutto mi è scivolato via. È colato lasciandomi con le mani consumate e vuote per qualcosa che credevo di avere, ma che in realtà forse non ho mai avuto.»

«Non devi continuare se non vuoi davvero farlo, Ariel.» Harry mi sfiora la gamba con una mano e io porto la mia attenzione prima su questa e poi di nuovo su di lui. Non mi guarda con compassione o come se dovesse essere pronto ad afferrarmi da un momento all'altro per evitarmi di precipitare.

«Sei mesi fa ho perso mia madre. È questa la ragione fondamentale per cui sono qui, per cui sono scappata da un posto che non riuscivo più a chiamare casa.» La mia voce è ridotta in sussurri, ma ce l'ho fatta. Sono sopravvissuta.

«Mi dispiace» dice piano Harry mentre cerca la mia mano, che trova e che stringe piano nella sua. «Perdonami, non avrei dovuto spingerti a parlarne.»

Io mi volto verso di lui e scuoto la testa. «No, Harry. Sto bene.»

Poi sento ancora quel peso tornare ad intensificarsi, insieme alle lacrime che si formano ai lati degli occhi. Ma come ogni volta non succede niente; si fermano un attimo prima di riuscire a scivolarmi sul volto.

È questo che mi spinge a continuare, l'interruttore che mi fa scattare in piedi nel momento in cui le parole lasciano la mia bocca. «Sai invece cosa fa male?»

Harry mi guarda con attenzione e sorpresa allo stesso tempo, perché non mi ha mai vista in questo modo e perché sa che sto per arrivare al punto di non ritorno.

«Fa male che io non abbia mai versato neanche una lacrima per lei dalla sua morte. Al suo funerale non sono neanche riuscita a restare in silenzio accanto alla sua tomba, perché ero troppo occupata e ossessionata dal pensiero di raggiungerla.» Sollevo una mano a coprirmi la bocca e sento il respiro accelerare; il dolore è sempre lì. Tremo: è come se piangessi senza che nessuna lacrima mi attraversi il viso.

«Vieni qui» dice Harry, e mentre lo fa io sono già tra le sue braccia. Ho la testa poggiata sul suo petto e una sua mano è tra i miei capelli, mentre l'altra si muove piano sulla mia schiena. Mi lascio stringere da lui e per un solo istante mi lascio salvare da me stessa e da tutto quello che mi porto dentro.

Restiamo così entrambi, e soltanto in questo momento mi rendo conto di quanto ne avessi bisogno. Di un contatto sincero, di essere sostenuta e di qualcuno che non mi lasciasse cadere quando sarei stata pronta ad aprirmi di più. In qualche modo sapevo già che in lui avrei trovato la comprensione di cui sapevo di avere bisogno.

È solo quando sentiamo dei passi avvicinarsi sempre di più che ci allontaniamo. Zayn non impiega molto a raggiungerci.

«Siete qui» dice, un accenno di sorriso sulle labbra mentre fa poi scorrere lo sguardo tra me e Harry.

«Cosa c'è?» gli domanda quest'ultimo facendosi scorrere una mano tra i capelli.

«Sei reclamato, è il momento della torta» lo avvisa Zayn, accennando col capo alla direzione da cui siamo venuti. Harry annuisce e mentre si allontana si volta, rivolgendomi un ultimo sorriso.

Zayn è davanti a me e mi osserva con cura, come se si fosse reso conto improvvisamente di cosa sia accaduto.

«Stai bene?» mi domanda alla fine, avvicinandosi. Io nascondo ogni prova nel modo in cui ho sempre fatto; mi ricompongo velocemente e gli sorrido.

«Certo» gli rispondo, e lui sembra non dubitare troppo delle mie parole. Torniamo dagli altri mentre tiene una mano poggiata alla base della mia schiena.

🌹

Tara sorride tanto e i suoi occhi sorridono con lei mentre è dietro il tavolo principale insieme ai genitori; entrambi le dicono qualcosa e brindano insieme. Sorrido perché di momenti così ne ho vissuti anch'io, e perché me ne ricordo soltanto adesso che li ho persi. Sua madre la abbraccia e io alzo lo sguardo verso il cielo, verso una stella più luminosa delle altre.

«Mi manchi tanto, mamma» sussurro, prima di riportare lo sguardo davanti a me e prima di trovare quello di Harry. Ci fissiamo intensamente per secondi che sembrano minuti, entrambi pienamente consapevoli del motivo. È Tara a spezzare involontariamente quel contatto, cosi lui si avvicina a lei.

«Ho una sorpresa» le dice, e tutti li seguiamo verso il retro del giardino. Un pianoforte domina l'intero spazio; petali di rosa sono sparsi su di esso e sull'erba. Non sembra neanche reale, non può esserlo.

Tara si porta una mano alla bocca e Harry lascia piano la sua mano, prima di avvicinarsi al piano e di sedersi. Fa scorrere le dita sui tasti e poi inizia a suonare, lasciando che le sue mani accarezzino ogni singola nota della canzone.

Zayn porta una mano sul mio fianco, attirandomi più vicina a lui. Poggio la testa sulla sua spalla mentre continuo ad osservare la bellezza del momento e di Harry, che sicuro e deciso continua a far scorrere le sue dita da una parte all'altra dello strumento, entrando in piena simbiosi con esso. I suoi occhi sono rivolti sulle sue mani; la fronte è leggermente aggrottata e la sua espressione concentrata. Nel momento in cui smette applausi e fischi di incoraggiamento lo avvolgono, ma lui non se ne cura; si alza e si avvicina a Tara, che in lacrime poggia le labbra sulle sue. Le sfiora la schiena con le mani, poi le sussurra «Buon compleanno.»

«Ti amo» aggiunge in un secondo momento in risposta a quello di Tara.

«Dammi una possibilità, Ariel» sussurra Zayn portandomi a guardarlo, e sul suo volto leggo una sincerità diversa rispetto a tutte le altre volte che mi ha chiesto di dargliene.

«Sì» allora rispondo in un sussurro. Zayn mi guarda come se gli avessi detto il contrario.

«Uscirai con me?» mi chiede conferme; io gli sorrido e annuisco.

«Uscirò con te.»

«Non l'avevo programmato» ammette mentre una risata leggera gli porta a scuotere la testa e a sorridere ampiamente.

«Posso ancora rifiutare, se vuoi.»

Il modo in cui velocemente si ridesta fa sorridere me. «No, no. Solo non mi aspettavo cambiassi idea così presto.»

«Neanche io» ammetto, ma lui non mi fa più domande quando lo dico.

È stato guardare Harry e Tara insieme e in quel modo, a farmi dare una possibilità a Zayn; a dare a me una possibilità. Non saprò mai di cosa ho realmente bisogno se non inizio a vivere per davvero, se non ricomincio con ciò che potrebbe farmi stare bene. Poi mi basta guardare Zayn per avere la conferma di aver preso la decisione giusta.

🌹

È mezzanotte passata e tutti ci avviciniamo per salutarla; accanto a lei c'è Harry. Louis ed Eleanor sono i primi ad andarle incontro, poi è il turno di Niall e infine quello di Danielle, che è arrivata con un po' di ritardo.

Stephan stringe Tara fra le braccia fino a sollevarla, facendola sorridere. Gli ultimi siamo io e Zayn; lui si avvicina per primo e le lascia un leggero bacio sulla guancia prima di andare verso Harry, io invece sono adesso con lei, che non esita ad abbracciarmi ancora una volta.

«Sono veramente felice che tu sia venuta» mi sussurra tra i capelli.

Le sorrido con sincerità. «Anch'io.»

«Pronta?» mi chiede poi Zayn portandomi a spostare lo sguardo su Harry.

«Ciao, Ariel Green» mormora, e nel modo in cui ci guardiamo c'è qualcosa che riusciamo a comprendere soltanto noi due.

«Ciao, Harry.»

Torniamo tutti verso l'ingresso, dove la stessa ragazza dell'inizio ci restituisce tutto quello che avevamo lasciato.

«Posso accompagnarti io, se vuoi» propone Zayn quando Stephan si avvicina a me.

«Io sono di strada» gli risponde lui con un un tono che non riesco a riconoscere in Stephan.

«Non mi dispiace farlo» ribatte Zayn con un tono simile e scrollando le spalle. Sposto il mio sguardo su entrambi e poi mi avvicino a Zayn. Ho accettato di uscire con lui ma il rapporto che ho con Stephan è diverso, e gli avevo già detto che sarei tornata con lui.

«Vado con Stephan, non correre troppo» gli intimo, e da come mi guarda e mi sorride so che ha capito che non mi riferisco soltanto al tornare a casa.

«Hai ragione» dice, alzando le mani in segno di resa. «Non vorrei che poi ti rimangiassi la parola.»

Preme le sue labbra sulla mia guancia mentre mi tiene un fianco con una mano, mi guarda un'ultima volta e poi si allontana. Torno da Stephan. «Cosa significava quello

«Cosa?»

Stephan prende un casco e me lo passa. «Perché dovresti rimangiarti la parola?»

«Uscirò con lui» gli dico mentre prendo il casco e lo indosso in un movimento veloce.

Stephan non dice niente, ma lo conosco abbastanza da rendermi conto che mi sta nascondendo qualcosa.

«È soltanto per una sera, Stephan. Non voglio progettare nulla.»

«Voglio solo che tu stia bene» confessa e sale sulla moto. Faccio lo stesso, posizionandomi dietro di lui e cingendogli il torace con le braccia. So che si sente protettivo nei miei confronti, abbiamo trascorso molto tempo insieme e la cosa non mi dispiace più di quanto dovrebbe.

Si ferma davanti al mio palazzo, io scendo dalla moto e mi sfilo il casco per poi restituirglielo. «Buonanotte, e grazie per il passaggio.»

«Buonanotte, Ariel» mi augura con un sorriso prima di voltarsi e allontanarsi sulle strade di Nottingham.

Salgo le gradinate e apro la borsa per recuperare le chiavi. Muovo più volte le mani al suo interno, ma non riesco a trovarle. Sfilo il cellulare e lascio ricadere l'intero contenuto restante tra le mie mani, ed è così che mi rendo conto in realtà di non averle. Mi sporgo per riuscire a guardare nell'atrio e constato che non c'è neanche Philip, poi controllo l'orario sul cellulare; è l'una del mattino e io non so che cosa fare. Rassegnata, mi siedo sulle scale e provo a chiamare mio padre, ma non risponde. L'unica soluzione che vedo al momento è soltanto sperare che stia per tornare e restare qui ad aspettarlo mentre mi stringo sempre di più nella giacca leggera che indosso lasciando ricadere la testa contro il muro alle mie spalle.

Chiudo gli occhi e sospiro, poi il rumore di un'auto richiama la mia attenzione. Si ferma davanti alle scale e io mi sporgo leggermente più in avanti, perché non riesco a riconoscere l'auto. È soltanto nel momento in cui la portiera viene aperta che ne ho la conferma: non è mio padre.

🌹🌹🌹

Domanda delle domande: chi scenderà da quell'auto secondo voi? E cosa ne pensate di Zayn?

[NIENTE SPOILER DALLE MIE VETERANE 🌈🦋]

Commentate pure con pareri vari sul capitolo, io posso esserne soltanto felice!

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๐——๐—ฎ๐—น๐—น๐—ฎ ๐—ฆ๐˜๐—ผ๐—ฟ๐—ถ๐—ฎ: "๐„ ๐จ๐ ๐ง๐ข ๐ฏ๐จ๐ฅ๐ญ๐š ๐œ๐ก๐ž... ๐“๐ฎ ๐ฆ๐ข ๐œ๐š๐๐ข ๐Ÿ๐ซ๐š ๐ฅ๐ž ๐›๐ซ๐š๐œ๐œ๐ข๐š..." "๐๐ข๐œ๐œ๐จ๐ฅ๐š..." sussurra prima di bu...
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