Shiver || Michael Clifford

By accolasvoice

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«Respingo tutti quanti, non prenderla sul personale.» highest rank in fanfiction #1 More

cast
Prologue.
1. A New Beginning
2. Echo
4. Little crush
5. Moe
6. Rain And Green Eyes
7. Melting
8. Innocent
9. Overthinking
10. Bravery
11. Confessions
12. Brothers
13. Battleships
14. Miss Marple
15. Challenge
16. Revenge
17. Affection
18. Nightmares
19. Madness
20. Sweatshirt
21. Awkward
22. Feelings
23. Let Me In
24. You
25. The First Time
26. Feel Again
27. Make Me Fall
28. The Last Time
29. Remember
30. Change My Mind
31. Up
32. She Is The Sunlight
33. I Won't
34. You And Me
35. Tear Me In Two
36. Best Of Me
37. Sweet Despair
38. I Will Be
THANKS.
39. Broken
40. No More Lies
41. Demons
42. Wasted
43. Everything Has Changed
44. All About Us
45. Look After You
46. Sparks
47. Unbreakable
48. Holding On And Letting Go
49. Mine For A Night
50. Reason
51. Hush Hush
52. Can't Stop
53. This Love
54. Find My Way Back
55. Firefly
NON ODIATEMI
It All Ends.
Ringraziamenti
Characters Ask

3. Cookies

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By accolasvoice

«Noi ci abbiamo provato a tenerti lontano questo idiota, mi spiace.»

Alzai gli occhi dal mio hamburger per ritrovarmi di fronte due ragazzi che avevo sicuramente già visto; uno con scompigliati capelli castano chiaro e occhi ambrati (quello che aveva parlato), e l'altro con capelli e occhi scurissimi.

«Piantatela, ragazzi.» borbottò Luke, mentre i suoi due amici si sedevano accanto a lui.

Ma certo, erano gli stessi che lo avevano trascinato lontano da me quando ci eravamo incontrati!

«Comunque, io sono Ashton,» si presentò quello con i capelli più chiari. «e lui è Calum.» proseguì, indicando l'altro ragazzo, che mi rivolse un adorabile sorriso ed un cenno con la mano.

«Loro invece sono Shiver» annunciò Luke indicando me. «e Satana.» sentenziò, mostrando la mia coinquilina, che roteò gli occhi.

«Sul serio, mi domando perché voi ancora lo sopportiate.» sbottò lei. «E il mio nome è Jenna, per la cronaca.»

«È un piacere conoscervi, ragazze.» asserì Calum con un ghigno divertito.

Io gli rivolsi un sorriso timido e poi tornai a concentrarmi sul mio hamburger.

«Dov'è Michael?» domandò Ashton, addentando subito dopo un burrito tutto sgangherato.

«Ha lezione a quest'ora.» borbottò Luke, ingozzandosi a sua volta di cibo «Credo che abbia pranzato nell'ora buca dopo storia moderna.»

«Anche tu hai quel corso?» domandai con entusiasmo.

«No, per carità, odio storia.» rise brevemente, scuotendo la testa.

«Ohw.» sbuffai leggermente. Mi sarebbe piaciuto avere qualcuno accanto a cui sedermi, così da non capitare di nuovo accanto alla ragazza che masticava rumorosamente e disegnava senza sosta.

«Tu che hai fatto nella tua ora buca?» mi chiese Jenna, preparando ordinatamente le sue posate per iniziare a mangiare.

«Oh, nulla di che, me ne sono stata seduta a leggere, poi mi sono accorta che ero in ritardo per la lezione successiva e, dopo essermi persa svariate volte, un ragazzo mi ha accompagnata all'edificio in cui dovevo andare.» risposi, scrollando brevemente le spalle.

«Un ragazzo?» domandò lei, con un sorriso malizioso.

«Un certo Nolan.» le spiegai, alzando le spalle e non spostando lo sguardo sul suo viso. «Studia economia ed è molto carino.»

«Ommioddio hai detto Nolan? Proprio Nolan Harrison?» sbraitò tutta eccitata.

«Non ne ho idea» borbottai, alzando un sopracciglio per la sua reazione così esagerata.

«Molto alto, con perfetti capelli castano chiaro e sottili occhi ambrati? Assomiglia un po' ad un modello di Abercrombie, per intenderci.»

Ok, doveva essere decisamente lui.

«Si, proprio lui.» annuii io.

«OMMIODDIO!» ripeté Jenna, portandosi le mani alle guance e spalancando gli occhi. «È il quarterback della squadra di football ed è uno dei ragazzi più popolari del campus! Sono così invidiosa di te!»

«E poi tu non vuoi che venga a letto con me. Immagini quante ragazze fanno avanti ed indietro dalla camera di Harrison?» borbottò Luke, alzando gli occhi al cielo.

«Ci ho parlato una volta, e solo per farmi dare delle indicazioni!» sbottai, rimestando il mio yogurt col cucchiaino.

«Io ho sentito dire che è un tipo a posto.» scrollò le spalle Calum.

«È più che a posto, lui è il meglio in cui una ragazza potrebbe sperare!» esclamò Jenna, sgranando ulteriormente gli occhi. «Ti ha almeno lasciato il suo numero?»

«No,» risposi, vedendola afflosciarsi con uno sguardo dispiaciuto sul volto. «ma mi ha chiesto il mio.»

«Oh, Shiver, sono così felice per te!» squittì la mia coinquilina, stringendomi in un abbraccio che a malapena ricambiai.

Non capivo pienamente il motivo di tutto questo entusiasmo; in fondo, non ero nemmeno sicura che lui mi piacesse. A quanto pare, lui era popolare e desiderato da tutte le ragazze, mentre io rimanevo l'ambigua Shiver Mosey a cui piaceva leggere, che aveva sempre le cuffie nelle orecchie e che si vestiva con maglioni larghi.

«È sempre così entusiasta per qualunque cosa?» domandò Ashton a bassa voce, indicando Jenna e provocandomi una breve risata.

«E lui molesta sempre le nuove arrivate?» chiesi a mia volta, indicando Luke.

«Lui molesta chiunque!» rispose Calum, mentre la mia coinquilina e proprio colui di cui stavamo parlando si rimettevano a litigare.

«Ma è un bravo ragazzo, in fondo.» ammise Ashton, alzando le spalle e sorridendo in modo adorabile.

«Molto in fondo.» borbottò Calum, provocandomi l'ennesima risata.

«E tu mi sembri abbastanza furba per non finirci a letto insieme, quindi probabilmente diventerete buoni amici.» proseguì lui, senza badare al commento sarcastico dell'amico.

«Il che implica che diventerai anche una nostra buona amica.» mi informò Calum, sfoderando di nuovo il suo sorriso adorabile.

Quegli ambigui ragazzi, in realtà, mi piacevano parecchio.

«Vi conoscete da molto?» domandai, continuando ad ignorare gli insulti che si stavano rivolgendo i due biondi accanto a me.

«Siamo cresciuti tutti e quattro insieme.» annuì Calum.

«Il quarto sarebbe Mason?»

«Michael.» mi corresse Ashton, ridendo brevemente. «E si, il quarto è lui. È il coinquilino di Luke e, anche se è un ragazzo piuttosto strano, gli vogliamo bene come ad un fratello.»

Era bello vederli parlare della loro amicizia; riuscivano quasi a farmi percepire l'affetto e la fiducia che avevano verso l'un l'altro e, ora più che mai, ero curiosa di conoscere questo Michael.

------------

Aprii pigramente gli occhi, disturbata da un rumore ambiguo proveniente dalla porta. Controllai il cellulare con un grugnito e chiusi nuovamente le palpebre. Ma il rumore non cessò.

Mi alzai piuttosto allarmata e lentamente mi avvicinai alla porta, che d'improvviso si spalancò, facendomi sobbalzare per lo spavento, mentre un'ombra faceva capolino dall'ingresso.

«Shiver?» sussurrò l'individuo misterioso.

Mi avvicinai cautamente, scorgendo finalmente il volto dell'intruso. «Colton? Che diavolo ci fai qui?»

«Ti ho portato i biscotti!» esclamò, con voce felice.

«Sono le tre di notte!» lo rimproverai, cercando di mantenere un tono di voce basso per non svegliare Jenna.

«Te li ho sempre portati a quest'ora.» si lamentò lui, mettendo su un adorabile broncio.

«Certo, quando la tua stanza era accanto alla mia e non avevo una coinquilina!»

«Shiver, ma che sta succ...?» borbottò Jenna, svegliandosi a sua volta. «LUI CHI È? E CHE CI FA QUI NEL CUORE DELLA NOTTE?» sbraitò, spalancando gli occhi e coprendosi maggiormente con la trapunta.

«Jenna, lui è Colton, mio fratello.» le spiegai, accendendo la luce e mostrandoglielo.

«Ciao.» biascicò lui, strascicando la a e rivolgendole un sorriso piuttosto buffo.

«Che... Che ci fa lui qui?» domandò lei, osservando timidamente mio fratello.

«Mi ha portato i biscotti.» le spiegai, sospirando profondamente. «E inizio a sospettare che sia anche leggermente ubriaco.»

«Non ssssssono ubriaco.» protestò lui, corrugando le sopracciglia e sporgendo in fuori il labbro superiore.

«Sicuramente non sei sobrio.» grugnii io. «C'è qualcuno che ti possa riaccompagnare al tuo dormitorio?»

«Sssi, Claire e Leonard sono in fondo al corridoio.» rispose lui, poggiandomi un braccio sulle spalle e rivolgendomi un sorriso buffo.

«Si può sapere come hai fatto a ridurti così?» chiesi, addolcendo il tono.

«Eravamo ad una festa.» disse semplicemente, alzando le spalle.

«Meraviglioso.» bofonchiai, cercando di sorreggerlo nonostante fosse dieci centimetri buoni più alto di me.

«Quindi non vuoi i biscotti?» si lamentò lui, facendo di nuovo il broncio.

«Ehi, non ho detto questo.» sorrisi affettuosamente, afferrando il pacchetto viola dei cookies dalle sue mani e poggiandolo sul mio letto.

«Leonard ha guidato fino al centro di Stirling per trovarli.» asserì fieramente, sorridendo ancora.

Il cuore mi si scaldò come mai prima di allora. Avevo perso i miei genitori, ma avevo ancora una famiglia.

«Sei il fratello migliore del mondo, Col.» bisbigliai, stringendolo in un breve abbraccio.

«Devo essere proprio ubriaco. Mi sembra che tu mi stia abbracciando, Shiver.» biascicò lui, stringendomi goffamente.

Io ridacchiai, poi lo presi saldamente sottobraccio. «Su, cerchiamo un modo per farti arrivare al tuo dormitorio senza che ti pianti a faccia in giù in un cespuglio.»

«Come gli struzzi?» domandò lui estasiato.

«Oh santi numi.» bofonchiai io, lanciando un'occhiata alla mia coinquilina. «Scusami, ora lo porto via, giuro.»

«Ci si vede, Janel.» disse Colton, agitando una mano e stampandosi sulla faccia un sorriso buffissimo.

«È Jenna.» lo corresse lei, in un sussurro.

«Quello che hai detto tu.» borbottò lui, seguendomi fuori dalla stanza.

Facemmo qualche passo, poi io lo guardai di traverso e ridacchiai brevemente.

«Col, io ti voglio bene e il tuo è stato un gesto dolcissimo... ma promettimi che non lo farai più.» risi brevemente, rivolgendogli un'occhiata di traverso.

Lui mi guardò a sua volta, mi rivolse un altro sorriso buffo e biascicò: «Te lo prometto, pulce.» lasciandomi un leggero bacio sulla testa.

«Ok, ora basta smancerie, o arriverai a credere che io abbia un lato umano.» scherzai, trascinandolo lentamente lungo il corridoio.

Giunti finalmente alla fine di esso, notai due figure sedute sugli scalini che portavano al piano inferiore: una ragazza, dai lunghi capelli castani, gli occhi chiari e il viso leggermente spigoloso, e un ragazzo, col viso tondo e degli scompigliati ricci biondi.

«Voi dovete essere gli amici di Colton.» esordii timidamente.

«E tu l'amante dei biscotti.» sorrise la ragazza (Claire?!).

«Già.» annuii, arrossendo.

«Deve volerti molto bene. » sentenziò di punto in bianco il ragazzo, indicando mio fratello (ora impegnatissimo a giocare con la cerniera della sua felpa).

«Siamo una famiglia.» dissi semplicemente, sorridendo. «Quindi, vi prego, fate in modo che torni al suo dormitorio sano e salvo.»

«Ma io voglio fare come gli struzzi!» sbraitò mio fratello, mettendo su un broncio degno di un bambino di cinque anni.

«È una lunga storia, non fatemi domande.»

I due lo presero sottobraccio, ridendo di gusto per la sua insolita affermazione.

«Buonanotte, ragazza dei biscotti.» mi salutò la mora, agitando una mano nella mia direzione.

Ero al college da un giorno e mi ero già guadagnata due soprannomi. Quale sarebbe stato il prossimo?

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ok, questo capitolo in realtà era molto più lungo, ma alla fine ho deciso di dividerlo in due parti così che non risultasse troppo pesante. Spero che abbiate apprezzato comunque e che continuerete a seguire la storia. :)

PUBBLICITA': che ne dite di passare a dare un'occhiata alla ff di anninabaru? ve la consiglio :)

love you all,

accolasvoice

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