Yellow Chat

By Clay985

59.6K 5.9K 2.3K

Monica, benestante e viziata, è stufa di non avere uno scopo nella vita e accetta di lavorare per Yellow Chat... More

Prologo
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
76
77
78
79
80
Epilogo

75

538 60 8
By Clay985

Per Lorenzo iniziò la permanenza nell'orfanotrofio del capoluogo milanese, laddove sarebbe rimasto per parecchio tempo. Da indagini basilari sarebbe potuta emergere la sua identità, ma era stato dato per morto nel rogo della sua abitazione, per cui quando disse di non ricordare chi fosse o dove venisse, la sua versione venne accettata e prima di entrare nella ingente famiglia di bambini senza genitori gli venne dato un nuovo nome. Mattia. 

Durante quel lungo lasso di tempo, Lorenzo venne trattato con riguardo e affetto, tanto dalle Suore che gestivano l'istituto, quanto da ogni operatore esterno avente il compito di interagire con i bambini, i quali cercarono di instaurare un rapporto attivo con il nuovo arrivato. Ma Lorenzo si sentiva come un leone in gabbia e più di una volta aveva pensato di scappare, per cercare quel fratello che tanto gli mancava. Tuttavia, non aveva idea di dove fosse.

Passarono due anni e Lorenzo, che nonostante il cambio di nome non aveva dimenticato chi fosse, conobbe il settimo inverno della sua vita. Un mare di ricordi disturbò la sua quiete, rimembrandogli i momenti in cui si recava con Luca nella boscaglia dietro casa per giocare con i loro amici Scoiattoli. Ma non sapeva che, alcuni giorni prima di Natale, durante una gita al Centro, avrebbe rivisto l'amato fratello.

Quel giorno non aveva voglia di uscire, ma fu costretto dalla Superiora, la quale non credette alla presunta malattia e lo costrinse a prepararsi. Lorenzo obbedì e si sorbì controvoglia l'odiata passeggiata, fatta di visite a Chiese imponenti e altri luoghi in cui avrebbe fatto volentieri a meno di entrare. Ma verso la fine della giornata, all'imbocco della Metropolitana, gli parve di vedere un volto noto. Aguzzò la vista, incapace di credere ai suoi occhi. Era proprio Luca.

Lorenzo rimase a lungo a fissare il fratello che credeva di aver perduto, con quello sguardo sempre malinconico e gli occhialoni inconfondibili stampati sul volto. Sperava si voltasse e lo vedesse, andandogli incontro e abbracciandolo e invece, nel momento in cui le porte del treno si aprirono, Luca vi entrò insieme a una giovane coppia, che dovevano essere i suoi genitori adottivi.

Lorenzo avrebbe dovuto andare nella direzione opposta, ma nella sua mente realizzò che se aveva ritrovato Luca doveva essere un segno del destino e che se lo avesse lasciato andare, con tutta probabilità si sarebbero separati per sempre. Guardò la comitiva di cui faceva parte, intenta ad attendere il passaggio che li avrebbe riportati all'Istituto. Approfittando della distrazione delle Suore fece uno scattò e salì sul vagone in cui aveva visto entrare il fratello.

Si sedette in coda al treno, laddove poteva osservare Luca in modo da non essere riconosciuto. Avrebbe voluto andargli incontro, parlargli, ma dovevano essere soli, non con quei due estranei con i quali rideva e scherzava, mostrando di trovarsi a suo agio, al contrario di quanto accadeva con i loro veri genitori. Si era rifatto una vita, ma non era quello che rattristava Lorenzo, quanto il fatto che Luca sembrava essersi dimenticato del suo fratellino, voltando pagina.

Una volta giunti a destinazione, Luca e la sua nuova famiglia scesero dal mezzo e abbandonarono la Stazione sotterranea. Lorenzo li seguì a debita distanza, confondendosi tra la calca di gente che tornava a casa dal lavoro con ritmo frenetico. Per raggiungere l'abitazione di Luca ci volle solo una passeggiata di pochi minuti. In una zona residenziale agiate e, dalla parte opposta alla loro vecchia e cara pineta, si fermarono nei pressi di una piccola villetta.

Lorenzo lasciò che entrassero e senza alcuna fretta attese all'esterno delle mura, per alcune ore. Presto l'oscurità giunse a fargli compagnia, ma non aveva paura. Ormai non c'era nulla che lo spaventasse. Più tardi adocchiò la finestra del primo piano che dava sulla strada illuminarsi e quando si aprì comparve il volto del fratello, che chiuse le ante e spense la luce per andare a dormire. Anche i suoi tutori avrebbero fatto lo stesso. Era il momento di agire.

Prese da terra alcuni sassolini e li lanciò contro la finestra di Luca, sperando si accorgesse della sua presenza. Sulle prime non udì alcun movimento dall'interno della stanza ma non si arrese, dunque afferrò altri sassi e li scagliò nella medesima direzione, non curandosi del baccano. Alcuni istanti più tardi le ante si riaprirono e il volto di Luca riapparve, confuso e assonnato. "Chi è là?!".

Lorenzo, istintivamente, si abbassò e si nascose sotto il muretto. Luca cercò di guardare al di là delle mura, ma non vide nulla. Deciso a capire chi avesse lanciato dei sassi contro la sua stanza, si vestì indossando un paio di scarpe e il giubbotto, uscì dalla camera e scese le scale, sperando di non svegliare i tutori, che dormivano beatamente già da un po'.

Attraversò il giardino e aprì il cancello, poi si fermò sul marciapiede che costeggiava la villetta, guardandosi attorno per trovare il responsabile di quello scherzo stupido, ma non trovò nessuno, convincendosi che il teppista se la fosse data a gambe. Fece per tornare a casa quando notò un'ombra che sgattaiolò dietro il muretto. Luca si avvicinò, spaventato dalla possibilità che si trattasse di un malintenzionato. "Chi sei? Fatti vedere!".

Lorenzo, nonostante non desiderasse altro che corrergli incontro, esitò. Pensò che magari non si ricordasse più di lui e avesse rimosso quei terribili giorni. Vederlo poteva fargli tornare alla mente tutto l'orrore che aveva passato. Ma alla fine la voglia di riabbracciarlo fu più forte di ogni dubbio. Si alzò e uscì dal suo nascondiglio, mostrandosi alla luce di un lampione. "Ciao, Luca."

"Lorenzo?" domandò fratello, sgranando gli occhi.

A quel punto il piccolo non riuscì ad attendere oltre. Corse verso di lui e lo strinse a sé con tutta la forza che aveva. Luca sulle prime fu combattuto dalla confusione, ma poi cedette e lo abbracciò con dolcezza. "Credevo di averti perso per sempre. Come hai fatto a trovarmi?".

"E' stato il destino, Scoiattolo Invernale."

Luca sorrise. "Mi è mancato sentire la tua voce. Ma ora non ti lascerò mai più andare. Mai più."

Seguendo il consiglio del fratello, Lorenzo tornò all'orfanotrofio, dove le Suore avevano sguinzagliato chiunque potesse ritrovarlo. Quando lo rividero sulla soglia dell'Istituto partì una raffica di ramanzine, ma a Lorenzo non importava. Aveva ritrovato Luca e, anche se per il momento non avrebbero potuto vivere sotto lo stesso tetto, ora potevano recuperare il tempo perduto in quei due lunghi anni.

Quando la luce solare scompariva entrambi uscivano dalle proprie stanze e si ritrovavano nei pressi di un pompa di benzina self-service poco frequentata in cui Luca, muovendosi in bicicletta, attendeva il fratellino, il quale sfuggiva ai controlli della Guardia, intontita dall'alcool. Luca sulle prime non era molto convinto sul vedersi la notte, esponendo Lorenzo ai pericoli della Metropoli anche se, a volte, credeva fossero i criminali milanesi a doverlo temere.

In quel luogo sperduto i due fratelli parlavano, ridevano e scherzavano insieme, consumando dolciumi e bevande zuccherate, facendo tutto quello che si erano persi in quegli ultimi anni. Luca parlava dei suoi progetti, di quello che avrebbe voluto fare da grande e in quel futuro era compreso anche Lorenzo. "Quando diventerò maggiorenne andrò a vivere da solo e ti porterò con me."

"Davvero? Me lo prometti?".

"Certamente! Staremo insieme e nessuno ci dividerà mai più."

"Vorrei che questo giorno arrivasse presto..."

"Devi avere pazienza." gli disse Luca. "Mancano solo tre anni e poi avremo tutta la vita davanti."

Lorenzo addentò un biscotto, sghignazzando. "Non vedo l'ora!".

Durante i loro furtivi incontri non parlavano mai della notte in cui si erano separati, culminata con la morte dei genitori e dell'incendio che Luca aveva appiccato alla loro casa. Lorenzo sapeva bene che il fratello non poteva aver rimosso un simile evento e per questo motivo evitava di evocare quel triste ricordo. Dal canto suo, rimembrarlo non comportava alcun rimorso o sofferenza; aveva compiuto ciò che doveva e lo avrebbe rifatto se necessario.

Dal canto suo Luca avrebbe voluto ringraziarlo per ciò che aveva fatto quel giorno, salvandolo da una prigione dalla quale sembrava difficile fuggire anche, nei momenti in cui rivedeva la ferocia del fratellino, non sapeva se averne paura o sentirsi al sicuro. Lorenzo aveva solo cinque anni, ma con il sangue che grondava dalle sue guance, aveva promesso di proteggerlo; nessuno lo avrebbe fatto più soffrire. 

Senza rendersene conto passarono alcuni mesi, con l'Inverno ormai alla fine del suo lungo ciclo e la primavera avrebbe creato nuova vegetazione e giornate più lunghe. Luca iniziò a credere che la sua vita avrebbe conosciuto un nuovo corso, florido e felice, senza immaginare l'entità dell'oscurità aleggiasse nella mente del fratellino e presto sarebbe uscita allo scoperto, mostrando la sua devastante ferocia.




Continue Reading

You'll Also Like

450K 21.5K 43
Teen drama. "Trovai il coraggio di alzare gli occhi nei suoi. Erano neri come la pece e profondi come un pozzo senza fine. Incutevano quasi timore. ...
68.4K 4.2K 106
Mikasa è una ragazzina di Tokyo la quale vita viene sconvolta dall'arrivo di un ragazzo :Eren.Lui diventerà la sua unica passione,il suo pensiero,la...
Io. By Paola Barbato

Mystery / Thriller

4.4K 110 2
Io. Storia di un mostro. "Perché? E' la domanda che si fanno tutti. Quella più urgente, quella che DEVE avere una risposta, una spiegazione che certi...
Tagliami By Gataz13

Teen Fiction

5K 447 12
Rebecca ha appena cambiato scuola nonostante non avesse problemi di rendimento. Luna passa il tempo a farsi selfie e fa battute da prima media. Le lo...