Yellow Chat

By Clay985

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Monica, benestante e viziata, è stufa di non avere uno scopo nella vita e accetta di lavorare per Yellow Chat... More

Prologo
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Epilogo

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By Clay985

Non appena Sharon tornò dalle vacanze, si rincontrarono al Saint Patrick. Ormai era metà agosto e Milano era, se possibile, ancora più deserta di prima. Quel giorno Monica mostrava un look più sobrio, senza minigonne attillate e trucco pesante.

"Che fine ha fatto la maglietta scollata?" domandò sorpresa Sharon.

"Tra poco arriva Andrea, non voglio che mi veda come una specie di prostituta."

"Questo ragazzo è davvero speciale se è riuscito a portarti a un simile cambiamento."

"Non mi ha imposto nulla, sono io che ho deciso."

"E le sigarette? Non ti ho visto ancora fumare oggi."

Monica sorrise. "Sto provando a smettere."

Sharon spalancò gli occhi. "Non è un ragazzo, è un Dio!".

"Si, qualcosa del genere."

"A che ora hai detto che arriva?".

Monica guardò l'orologio. "Dovrebbe essere qui a momenti."

Difatti, poco dopo Andrea fece la sua apparizione. Indossava ancora gli abiti da ufficio, ma teneva la giacchetta sulle spalle, a causa del gran caldo. Sharon lanciò all'amica un'occhiata stupefatta. "Incredibile. Dove l'hai trovato?".

"E' tutto mio, giù le manacce."

In quel momento il nuovo arrivato si sedette al loro tavolo, baciò Monica e poi si rivolse a Sharon. "Piacere, Andrea. Monica mi ha parlato molto di te."

"E lei mi ha parlato di te. Complimenti, sei riuscito a trasformarla."

"Io non ho fatto nulla," replicò lui, "le ho solo fatto riscoprire le sue enormi potenzialità."

"Meno male che qualcuno ci è riuscito."

"E per fortuna ha capito che non deve più truffare ragazzi innocenti su improbabili chat."

Sharon guardò l'amica. "Davvero? Hai deciso di smettere?".

"Si, è meglio così. Non posso passare la vita a beffare le persone. Voglio trovare un lavoro adatto a me."

"Oddio, adesso svengo!".

"E smettila, scema!" replicò Monica, scoppiando a ridere . Andrea si unì a loro. "Comunque chiamerò Fernando e gli dirò che ho chiuso con Yellow Chat. E non gli chiederò nemmeno l'ultimo stipendio."

Sharon sollevò il bicchiere contenente il suo aperitivo. "Saggia scelta! Anche se tutta questa storia è nata da un mio consiglio. Tuttavia, posso dire, se oggi vi conoscete un po' è per merito mio!".

Rimasero a parlare ancora diverso tempo, poi si separarono. Andrea accompagnò Monica a casa, con la promessa di risentirsi dopo cena. Sharon le scrisse un messaggio, dicendole quanto era fortunata ad aver trovato un fidanzato come Andrea. Il mio fidanzato? Si chiese Monica. Lo è per davvero? In quel momento non voleva pensarci. Stava bene con lui e tanto bastava.

La sera, entrando in camera, trovò il suo pacchetto di sigarette sul tavolo. Seppur riluttante, lo prese e lo gettò nell'immondizia. Poi andò su Yellow Chat e, poco dopo, apparve una piccola schermata che recitava Vuoi davvero cancellare il tuo profilo? Monica rimase a lungo con il dito sul tasto, pronta a quell'importante passo, ma per quanto lo desiderasse non vi riusciva. Cosa la bloccava?

"Voglio un'opportunità di riserva nel caso non riesca a realizzarmi." avrebbe spiegato a un eventuale curioso.

Ma sapeva bene che si trattava di una scusa per non affrontare la realtà, cioè che lei adorava quel lavoro. Spense il computer e rimandò anche la chiamata a Fernando. Si ripromise che ci avrebbe dormito sopra e in seguito avrebbe preso una decisione. In realtà, l'indomani si sarebbe alzata, senza nessun ricordo di Yellow Chat e della promessa fatta. Aveva un colloquio di lavoro che Andrea le aveva fissato e quello sarebbe stato il suo principale pensiero per la giornata.

"Vedo che ha già avuto esperienza nell'ambito della contabilità."osservò la donna delle Risorse Umane, una cinquantenne bionda che dava l'impressione di leggere lettera per lettera il curriculum che aveva sotto mano.

"Si, ho lavorato a lungo nello studio dei miei genitori."

"Conosco il nome dell'Azienda. Per quale motivo dovremmo assumerla?".

A quel punto Monica non volle più mentire, ma disse tutto quello che doveva. Sorrise forzatamente. "Perché ho avuto delle esperienze che mi hanno portato a capire i miei errori e per questo motivo so che non li commetterò più. Questa è la mia forza e mi consentirà di dare un grande contributo alla vostra importante Azienda."

La donna si sistemò gli occhiali e guardò la ragazza che aveva difronte, la quale indossava un tailleur grigio con scarpe dal tacco basso e il viso era tutto sommato truccato in modo sobrio. Anche i capelli erano più consoni a un luogo del genere, senza la cresta laccata, più adatta a una adolescente in piena fase ormonale. Aveva aperto il suo cuore e forse era stata troppo sincera, ma non se ne sarebbe pentita, qualunque fosse stato l'esito del colloquio.

Che decisione avrebbe preso la Responsabile?

"Assunta!" esclamò lei, una volta uscita dall'ufficio, precipitandosi a chiamare Andrea.

"Sono orgoglioso di te. Bravissima."

"Inizierò a settembre. Quindi vuol dire che avrò qualche settimana di vacanza, poi dovrò fare la brava ragazza a tempo pieno."

"Stasera festeggiamo. Ti porterò in un bel posticino. Ora scusami, ma devo finire un lavoro, ciao."

"Ciao,a dopo." disse lei con dolcezza, prima di attaccare. Ebbe voglia di urlare per la felicità. Ancora non riusciva a credere di essere stata assunta da un'importante azienda di Milano. Andrea le aveva procurato il colloquio, ma si era premurato di non fare alcuna raccomandazione, come lei aveva richiesto e quindi poteva dire che l'assunzione era stata un suo successo personale. A quel punto pensò per davvero che Yellow Chat non le interessava più e avrebbe chiamato Fernando per dirgli che poteva infilarsi il suo lavoro dove non batteva il sole.

Passò di fianco a un parco e vide un piccolo animaletto che la fissava, appollaiato sul ramo basso di un albero. Era uno scoiattolo. Forse la bestiolina reclamava soltanto qualcosa da mangiare, ma Monica ebbe una strana sensazione. Brutti ricordi. Eppure,decidendo di tagliare i ponti con il suo recente passato, aveva anche fatto in modo che piccole disavventure come quelle capitategli con i suoi falsi profili non si presentassero mai più.

Non ci pensò più e tornò a casa, raccontando alla madre la bella notizia. Per la prima volta dopo tanto tempo si lasciarono andare a un sincero abbraccio e parlarono a lungo, fino all'ora di cena, quando anche il padre rincasò e venne a conoscenza del fatto che forse la propria figlia, l'eterna bambina, stava finalmente crescendo. Cenarono insieme, ma questa volta parlarono, risero e scherzarono come una vera famiglia. E questo a Monica era davvero mancato, anche se non l'avrebbe mai ammesso.

Era davvero merito di Andrea tutto ciò?

Dopocena volle controllare nelle e-mail se fosse giunta la comunicazione da parte dell'Azienda con la quale doveva firmare il contratto, relativa all'espletazione di alcune importante pratiche. Pensò che avrebbe dovuto organizzare quelle ultime settimane, dividendosi tra Andrea e Sharon e forse chissà, si sarebbe goduta pure qualche giorno al mare. 

Volò sulla propria casella di posta e tra l'elenco c'era proprio il documento che cercava ma, sotto di esso, notò un messaggio con uno strano Oggetto. Per la mia dolce cucciola. Che fosse Andrea? L'aprì, ma non riuscì a trovare l'indirizzo del destinatario. Al centro della pagina c'era un disegno di un bersaglio fatto di cerchi concentrici, con una freccia in movimento che indicava il Tondo più piccolo con la scritta Clicca qui. Incuriosita adempì alla richiesta, non curante del fatto che potesse trattarsi di un virus altamente infettivo che avrebbe potuto mandare in crash l'intero sistema.

Ma quando vide di che si trattava, per poco non ebbe un mancamento.

Sullo schermo era raffigurata la gif animata di uno scoiattolo dagli occhi rossi e un'espressione malvagia, con denti affilati come zanne. Fiotti si sangue grondavano dalle sue dita, alle cui estremità crescevano unghie affilate come rasoi. Alle sue spalle c'era un paesaggio invernale e sotto lo Scoiattolo, che indossava una sciarpa verde, la neve si tingeva di un rosso acceso.

Mi ha trovata, si disse Monica, impallidendo. Com'era possibile? A quel punto realizzò chi fosse colui che l'aveva seguita a lungo quella sera. Dunque sapeva anche dove abitava. D'istinto si alzò e andò alla finestra, ma sotto la luce del lampione, all'angolo della via, non c'era nessuno. Chiuse il PC e cercò di riprendere fiato.

A quanto pare la sua esperienza con Yellow Chat non era ancora finita.



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