Once upon a love: Back Down

By newtown56

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Secondo libro della serie skyline. Seguito di Once upon a dream. Sono passati mesi da quando Kim è andata via... More

"B."
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2. Natale
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''Once upon a story''

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By newtown56



Gail's poV

∞.

Primo giorno nel mio nuovo loft. Finalmente avevo il mio spazio. Will stava salendo con gli ultimi scatoloni.

-Metto qui.- disse

Io annuii.

Mi asciugai la fronte. Avevo sete. Traslocare era sempre così devastante. Fortunatamente mi ero vestita comoda. Ero in salopette di Jeans e avevo legato i capelli con un'orribile fascia rossa che avevo fregato a Will.

-Birra?- gli chiesi.

Lui annuì e glie ne lanciai una.

Mi stavo ufficialmente trasformando. L'elegante e raffinata Gail aveva fatto posto ad uno scaricatore di porto.

Mi girai intorno. Avrei duvuto comprare qualche mobile. Era tutto molto minimal.

C'era una cucina. Il mio letto, un armadio e un tappeto. Se i miei clienti avessero visto casa mia, credo che mi avrebbero licenziata.

Guardai la mia birra, era finita. Mi asciugai la bocca con il dorso della mano. Poi ruttai. I miei occhi si allargarono. Non pensavo fosse uscito dalla mia bocca. Mi voltai in direzione di Will sperando che non se ne fosse accorto. Ma mi stava fissando. Con una strana espressione.

-Cosa hai fatto alla mia rossa?- mi chiese preoccupato.

In quel momento non riuscii a trattenermi crollai sul tappeto e iniziai a ridere come non mai.

Lui si accasciò a terra piegandosi in due dalle risate.

Mi faceva male la pancia.

Sollevai la faccia da terra.

-Questo appartamento fa schifo.- disse tra una risata e l'altra.

Aveva ragione.

Mi sedetti con le gambe incrociate, avevo tutti i capelli in disordine.

-Già- aggiunsi.

Alzai lo sguardo da terra appena in tempo per ritrovarmi i suoi occhi scuri addosso. Mi baciò con forza. Dovetti poggiare le mani a terra per bilanciare le sue spinte. Nemmeno il tempo di riprendere il fiato che mi stava sfilando il reggiseno.

-No Will. Non Possiamo.- mormorai tra un bacio e l'altro mentre le sue mani si facevano strada su di me.

Lui mi baciò con più vemenza. Spingendo la sua erezione su di me. Io cercai timidamente di svincolarmi.

-Stai con Tiff- mi uscì.

Lui mi bloccò i polsi.

-Sta zitta Reyes.- mi disse senza spostarsi di un millimetro.

Non volevo che si fermasse. Non si fermò

Avevamo inaugurato al meglio la mia nuova casa. Ora eravamo esanimi sul tappeto, avevo la faccia sul suo bellissimo petto nudo mentre lui percorreva con le sue lunghe dita la mia schiena.

-Cosa mi fai Gail.-

Mi sollevai giusto un po' per baciarlo.

Non potevamo continuare così.

Mi spostai da lui.

-Ora stai con Tiff, non roviniamo tutto- dissi cercando di sembrare più convinta possibile.

Lui mi accarezzo il braccio. Bastava un piccolo tocco a farmi venire la pelle d'oca.

-Sta zitta Reyes. Come al solito rovini tutto.- sbuffó.

Non potevo ricascarci di nuovo. Presi le mie cose, per rivestirmi.

Quando sentii Will bloccarmi i polsi. Era di nuovo su di me.

Io chiusi gli occhi.

-Gail, guardami!.-

Riaprii gli occhi. Sentivo il mio cuore che batteva forte. Lo guardai.

Mi baciò.

Quando avvicinò il suo petto al mio sentii che anche il suo cuore stava esplodendo.

-Smetti di scappare, il tuo posto è con me.- disse serio

Io restai immobile.

Ripresi fiato.

-Will non insistere sai bene che le storie di solo sesso non arrivano da nessuna parte.-

Lui mi fissò serio.

-Bene, dimmi che non provi niente e non ci troveremo mai più in questa situazione.- la sua stretta si fece ancor più possente.

Non riuscivo a dire niente.

-Sento il tuo cuore sta accellerando Gail. Se vuoi continuare a mentire fai pure, ma io non ce la faccio più.-

Mi lascia e si allontana.

Dovevo dire qualcosa ma non ci riuscivo. L'amore della mia vita era davanti a me, stava andando via e io non riuscivo a parlare.

-No.- dissi d'un fiato.

Lui si voltò.

-No cosa Reys?- Chiese lui voltandosi in un tono di supplica.

Cercavo di parlare ma non mi usciva niente.

Lui si voltò raccolse la maglietta e uscì dalla porta sbattendola.

Le lacrime silenziose solcavano sulla mia faccia. Mi alzai di scatto diretta verso la porta.

-Wiiiill – urlai con tutto il fiato che potevo precipitandomi dalle scale.

-Wiiill ti pregooo- continuai.

Stavo scendendo giù dalle scale come un carrarmato. Non avevo le scarpe, ne idea di dove andassi. Sentivo solo che lo stavo perdendo. Le mie gambe cedettero. Mi afflosciai sul pianerottolo. Piangevo come una bambina.

Mi sentivo sola, inutile.

Ormai era andato lo avrei perso per sempre.

Non vedevo più nulla avevo la vista annebbiata dalle lacrime, non riuscivo a fermarmi, niente avrebbe avuto più senso senza di lui.

-La mia rossa che piange!- in quel momento mi accorsi che era al mio fianco.

Si inginocchiò accanto a me. Ero tra le sue braccia. Continuavo a singhiozzare, non riuscivo a fermarmi.

-Ti amo.- dissi tra una lacrima e l'altra.

-Anche io- disse prima di travolgermi in un bacio dolcissimo.

Continuavo a piangere.

-Ti ho sempre amato, sempre.- continuai.

Lui iniziò ad asciugarmi le lacrime.

-Shhh, calmati ora, sono qui.- mi sussurrò teneramente in un orecchio.

Mi rintanai tra le sue braccia, e iniziai a dargli pugni sulle braccia possenti.

-Non lasciarmi più così.- urlai contro il suo collo.

Mi prese il volto tra le sue mani, per costringermi a guardarlo negli occhi.

-E chi ti lascia più.- disse serio

Mi sollevò e mi riportò nell'appartamento.

-Inizio ad adorare questo posticino.- disse chiudendo la porta con un calcio.

Mi adagiò sul letto e restammo così per tutta la notte.

-Reyes, sono le undici credo che dovresti alzarti.-

Sorrisi. Non riuscivo a crederci che era proprio dietro di me.

-Mmm...-

-Dai Gail alzati, Brian ci ha invitato a pranzo al Bellini.-

Fantastico ed io che volevo starmene a letto tutto il giorno.

Mi alzai mal volentieri.

Notai che mi aveva preparato la colazione a letto, con tanto di tulipano bianco.

Mi ributtai sul letto.

-Se continui così, ti sposo la prossima settimana.- dissi.

Prima di ritrovarmelo sopra.

-Guarda che ti prendo in parola.- rispose dolce.

Lo baciai.

-Ho sempre sognato di sposarmi all'aperto, farebbe troppo freddo ora.- gli confessai.

Lui socchiuse gli occhi e continuò a fissarmi.

-Ho deciso faremo così.- disse sicuro

Lo guardai senza capire niente.

-Faremo cosa?- chiesi.

Lui mi fissò radioso.

-Io sono nato il 21 maggio, te il 10 Luglio.-

Non riuscivo a seguirlo.

-Non capisco.-

Lui sorrise divertito.

-Semplice ci sposiamo il 10 maggio.- continuò.

Io lo guardai ancora più perplessa.

-Sentiamo e perché vorresti sposarmi?- gli chiesi tentando di restare seria.

Lui si riavvicinò a me, mi prese la mano.

-Ti amo. Voglio vivere ogni singolo giorno che mi resta con te. Ti ho lasciato fuggire una volta e non lo farò più.- mi baciò la mano.

Avevo l'impulso di saltellare per tutta la stanza.

Si tolse il suo anello, d'acciaio quello che non toglieva mai.

-Questo me lo ha regalato mio fratello. Prima dell'incidente.-

Mi mostrò l'altra mano, ne aveva un altro identico.

-Questo è il suo, mi ha chiesto di tenerlo.- disse indicando l'altro.

Mi prese la mano, prima baciò l'anello e poi lo infilò al mio anulare.

-Questo anello significa tutta la vita. Per tutta la vita io ti amerò, per tutta la vita io ti sarò accanto qualunque cosa succeda. Per tutta la vita ti proteggerò come il tesoro più prezioso, e poi quando la vita ci separerà ti troverò in qualsiasi posto andrai, ti accompagnerò ovunque andrai.-

Le lacrime scendevano piano.

Presi la sua mano e la baciai.

-Oh William Mccarthy. Ti amo. Per tutta la vita.-

Ci abbandonammo l'uno nelle braccia dell'altro.

-Il 10 maggio, mi piace.- sussurrai.

Lui mi scompigliò i capelli.

-Rossa questo è un si?!- chiese.

Annuii.

Lo baciai dolcemente.

-Bene questa sera si festeggia.-

Disse prima di baciarmi sulla fronte e dirigersi verso il bagno.

Io afferrai il mio cellulare. Ben dieci chiamate da Kim.

No ti prego fa che non sia successo niente.

Chiamai Kim.

-Dimmi che non è successo niente di grave, dimmi che state tutti bene?-

Sentii il suo respiro.

-Ieri è passato Brian, vuole comprare la tenuta.-

Non ci capivo niente. Poi mi ricordai della cena di qualche settimana fa. Del suo interesse per il vino che avevo portato dalla Francia.

-Cazzo! Ci hai parlato?-

-No ci ha parlato la zia. Volevo parlargli dirgli tutto. Ha anche conosciuto Max, ma quando mi sono trovata davanti a lui. Non ce l'ho fatta. -

Dalla voce mi sembrava preoccupata.

-Vedrai che si sistemerà tutto. Che non vi rovinerà la vita non è così malvagio.-

Continuai.

-Poi sono venuti anche i tuoi no. Gli hai fatto conoscere il bimbo?- chiesi cercando di farla riprendere cambiando argomento.

Sentivo il duo respiro affannato.

-Gail, Brian si sposa.-

Disse con voce roca.

-Cosa? Pure lui e con chi?-

Mi alzai dal letto per raggiungere Will.

Lui uscì dal bagno gli chiesi di fermarsi.

Gli mimai con la bocca quello che mi aveva appena riferito Kim.

Lui sembrò sbalordito quanto me.

-Volevo parlargli, ero così decisa. Ma ora è tutto inutile.- aggiunse con un tono ferito.

-Ei Kim, calmati. Non capisco questa reazione esagerata. Sei te quella che è scappata con Vincent e se l'è anche sposato.-

Will mi guardava con una faccia basita.

-Non capisci.–

Già non ci stavo capendo più niente. Avrei voluto infischiarmene di tutto, e pensare solo al fatto che avrei sposato l'uomo della mia vita. Ma tutto ciò mi confondeva. Non volevo perdere nuovamente Will per colpa dei loro problemi.

-Se quello che hai appena detto è vero, quello di Brian non sarà l'unico matrimonio.- deglutii.

-William mi ha chiesto di sposarlo, niente e nessuno ci separerà.- dissi decisa

guardando il mio futuro marito negli occhi.

Sentii i vagiti del piccolo. Mi scappò un sorriso.

-Sono felicissima per voi. Davvero. La prima notizia bella dopo mesi.- disse piano.

Io sorrisi.

-Preparati, perché non sentirò alcuna scusa. Voglio sia te e Max qui per il dieci maggio.- era un ordine.

Will mi guardò sconcertata io gli feci l'occhiolino.

Aveva ancora molti mesi per prepararsi all'evento. Avrebbe rivisto Brian, avrebbero affrontato tutti i loro problemi, ma non ero disposta ad andarci di mezzo. Kim mi promise che sia lei che il piccolo ci sarebbero stati e dopo essersi congratulata anche con Will, ci salutammo.

-Willie, devi promettermi che sarai meno scontroso con Kim. Fallo per me. Voglio che il nostro matrimonio sia speciale. Dal momento che lei sarà la mia testimone, e ci saranno già molte tensioni tra lei e Brian, non ti ci mettere anche tu.- dissi seria.

Fissai i suoi occhi scuri.

-Ci proverò.-

-Ora chiama quello stronzo del tuo amico, e chiedigli se davvero ha intenzione di sposarsi. Credo che abbia perso del tutto la ragione. Poi con chi cavolo dovrebbe sposarsi?- gli sbraitai contro.

William mi bloccò le braccia.

-Non ne ho la più pallida idea, anche se ultimamente era davvero strano.-

Mi lasciò andare. Io gli allungai il cellulare.

-Non aspetto fino a questa sera chiamalo.-

Lui mi guardò intimorito, prima di comporre il numero.

-Ei stronzo.-

I ragazzi e il loro modo di essere affettuosi.

-Prima che tu dica qualsiasi cosa, devi sapere che non sarò per un bel po' sulla pista.- mi fece l'occhiolino. Io gli diedi un colpo d'ancata.

-Io e la rossa ci sposiamo.- disse orgoglioso.

Io lo strinsi a me. Gli arrivavo a malapena sotto il mento. In confronto a lui ero una nanetta. Lui mi diede un bacio sulla fronte.

-Ei Mongomery, è la buona volta che sei rimasto secco?- continuò con la sua ironia.

In quel momento vidi la faccia di William cambiare espressione.

-Cazzo!- disse.

Poi mi guardò. Allontanò il telefono.

-Si sposa sul serio.-

Ispirò.

-Con L-lisa!- disse inorridito.

Io presi il telefono dalle sue mani.

-Brian che cazzo è questa storia? Con quel pezzo di ghiaccio che a malapena conosci?- chiesi incredula.

-Andiamo d'accordo, ha una bella presenza e desideriamo le stesse cose. L'azienda ha bisogno di un nuovo volto. Il donnaiolo scapolo non aiuta più.- disse tranquillo.

Stavo per fiondare il telefono dalla finestra. Si sposava per dare un volto alla sua azienda.

Non potevo crederci.

William mi prese il telefono dalle mani.

-Brian sei sicuro?- chiese con tono serio.

-Bene se è così, non so che dire congratulazioni. Cerca di non fregarmi la data almeno. Il 10 maggio è il nostro giorno. Anche perché senza testimone non posso sposarmi!-

Almeno lui sembrava aver ripreso il sorriso.

Perfetto.

Poco dopo Will riattaccò. Io ero in preda ad una crisi nervosa. Brian non avrebbe mai dimenticato Kim, la odiava con tutto il suo cuore ma non avrebbe mai amato nessun altra. Forse aveva paura di restare solo, aveva così scelto la strada più facile. Un matrimonio di interesse.

-Brian ha rinnovato l'invito per questa sera, ci sarà anche quella Lisa.-

Annuii.

Erano le Sette e un quarto. Avevo finito di prepararmi. Continuavo a fissare la mia immagine riflessa nello specchio.

-Gail, andiamo faremo tardi.-

Will era dietro di me, poggiò una mano sulla scollatura dietro la schiena. I brividi percorsero la mia schiena. Eravamo bellissimi. Io nel mio tubino Blu notte. Lui nel suo completo grigio. Mi prese la mano, prese la mia borsa e il mi coprì spalle e mi trascinò fuori di li.

Fissavo le strade buie di Manhattan. Le luci delle vetrine, la gente che con passo spedito camminava lungo i marciapiedi.

-Sai, ho sempre creduto che alla fine quei due si sarebbero sposati. In cuor mio li invidiavo, perché ero convinta che ormai il destino fosse contro di noi, che non saremo stati mai felici come lo erano loro.-

Mi voltai per guardarlo. Per specchiare la mia anima in quegli occhi bui come la notte.

-Ora guardaci, siamo rinati dalle ceneri e ci sposeremo. Mentre loro sono soli, infelici e distanti. Lui sposerà una che non ama, lei ha rinnegato tutta la loro storia ha avuto un figlio da Vincent, che l'ha abbandonata per sempre eppure resta scioccata dalla notizia che Brian si sposa. Non ci credo, non posso credere che ci abbia ingannato così, non puoi fingere di amare qualcuno. La telefonata di oggi è stata una prova.-

conclusi.

Ero triste al pensiero che noi stavamo andando incontro al nostro lieto fine e loro no.

Will mi poggiò una mano sulla gamba.

Mi persi nuovamente nei suo occhi.

-Ti prometto che combatterò sempre per te, non scapperò mai. Affronteremo la vita insieme. Andrà tutto bene. Ora però basta preoccuparsi per loro hanno fatto le loro scelte, che stavano per dividere anche noi due. –

Lo baciai. Ha ragione, dovevamo pensare a noi.

-Non riuscirò a resisterti per tutta la serata.- mi sussurrò in un orecchio.

Mi guardai intorno, era parecchio che non lo facevamo in macchina.

Mi portai un dito sulle labbra.

Mi strattonò su di lui e alzò il mio vestito. Ero su di lui.

Le nostre bocche continuavano a divorarsi.

-Ti voglio qui.- gli dissi.

Lui non se lo fece ripetere due volte.

Non eravamo tipi da sveltine.

Ci sistemammo prima di uscire dalla limousine. Eravamo davanti all'entrata del Bellini. Gli sistemai la cravatta e il ciuffo ribelle.

Lui prese le mie mutandine di pizzo, le sniffò prima di infilarsele nella tasca del pantalone.

Mi sorrise beffardo.

Seratina senza mutandine. Tirai su i collant e mi preparai ad affrontare l'orda di fotografi che ci attendeva.

-Signorina Reyes, questo suo ritorno nell'alta società? Non era stata bandita da mammina?-

Will mi faceva scudo con il suo corpo.

-Questo nuovo presunto flirt con la signorina Tiffany Blurming, William non avrai messo la testa a posto?-

Procedevamo a grandi falcate. Altrimenti avrei preso a calci qualcuno. Non avevo un buon feeling con i media. Soprattutto quando si intromettevano nella mia vita privata.

William mi teneva per mano, stava per trascinarmi all'interno del Bellini.

Quando mi fermai. Lo tirai a me e lo baciai. Un bacio appassionato. Alzai il dito medio verso le fotocamere prima di staccarmi dalle sue labbra. Sicura che avessero immortalato tutto trascinai il mio bello all'interno del ristorante.

-Wow rossa, mi brucerai vivo un giorno di questi.-

Gli rivolsi un'occhiata maliziosa, prima di puntare verso il tavolo a cui erano accomodati Brian e Lisa.

-Buonasera.- salutai

Si alzarono in piedi entrambi. Lisa mi salutò calorosamente. Notai l'enorme diamante che aveva alla mano. Se William mi avesse comprato un affare del genere, mi sarei rifiutata di sposarlo. Ogni anello raccontava una storia, la storia di chi lo portava. Quello era vuoto. Per carità avrà anche avuto un valore notevole, ma era privo di personalità privo di amore. Ne approfittai per far roteare la fascetta che mi aveva regalato William. Avevo dovuto metterla al pollice perché mi andava troppo larga. Però ogni volta che la guardavo mi si riempiva il cuore. "Per sempre".

Passai tutta la serata a bere vino. Non partecipai molto alle discussioni. A quanto pare i due "piccioncini" si sarebbero sposati a giugno, il quattro di giugno in concomitanza dell'apertura del nuovo albergo di lusso di Brian. Che bella trovata pubblicitaria. Ogni cosa sarebbe stata seguita dai media. Io non potevo fare a meno di fissare Lisa. Non era una brutta donna, per carità molto sobria ed elegante. Non un'esitazione o una titubanza davanti a quelle parole. Sembrava indifferente, Brian non faceva altro che sminuire il loro matrimonio parlandone come di un normale affare e lei se ne stava lì tranquilla.

Di certo il caro e vecchio Brian si sarà assicurato una lunga fila di amanti. Lisa era una suora, non poteva neanche minimamente soddisfare le sue esigenze. Non era per niente il suo tipo, non gli si sarebbe neanche alzato. A quel pensiero non riuscii a trattenere una risata.

-Gail non starai bevendo un po' troppo- mi sussurrò Will in un orecchio.

Io feci il broncio. Mimando uno scusa.

Allungai una mano sotto il tavolo, la poggiai sopra i suoi pantaloni. Non serviva molto a capire quanto fosse arrapato. Gli sbottonai cautamente i pantaloni.

Poi però scoppiai in un'altra risata. Avevo decisamente bevuto troppo. Will spostò la mia mano e si sistemò i pantaloni.

-Smettila- mi disse a denti stretti.

Io non riuscivo a fermarmi. Mi avvicinai al suo orecchio.

-Scusa, ma stavo pensando a Brian e a questa suorina. Te la immagini con stivali di pelle e frustino.-

William cercò di trattenersi.

Io presi un fazzoletto e mi coprii la bocca.

-Sai Lisa.- disse Will.

-Mi stava giusto dicendo Gail, che sarebbe molto contenta di andare a farsi un giro per gli atelier con te.-

Bene non ridevo più.

Non avrei mai scelto il mio abito con quella suorina.

Mostrai il più falso dei sorrisi.

-Già Lisa, potremmo farci un giro uno di questi giorni.- continuai.

William me l'avrebbe pagata. Sapevo anche come.

Lei sorrise prontamente.

-Certo mi farebbe molto piacere. Potremmo farci aiutare da Ameliè- propose.

In effetti come stilista non se la cavava male.

Quando pronunciò quel nome vidi una strana luce negli occhi di Brian. Lo conoscevo abbastanza bene da capire che ci andava a letto. Ci era cascato di nuovo? Avrei indagato.

-In effetti, è molto rinomata. Sarei felice di indossare una sua creazione per il grande giorno.-

L'amante di Brian si sarebbe occupata del vestito della sua futura sposa diabolico.

Decisi di rincarare la dose.

-Anche perché sai, detto tra noi, sua sorella sarà la mia testimone!.- dissi raggiante prima di bere un altro bicchiere di vino.

Sentii la mano di Will stringere sulla mia coscia.

L'espressione di Brian cambiò di colpo. All'improvviso non sembrava così assente.

-Ovviamente Lisa sei invitata anche te, e non ti preoccupare per quel detto sui testimoni, anche lei sarà accompagnata e poi credo che-

Will mi tolse il calice di mano.

-Ehi!- cercai di oppormi.

-Credo che per questa sera si sia detto abbastanza. Direi che sia meglio portare le nostre signore a casa.- interruppe William.

Uffa, ora che mi stavo divertendo.

Prese il mio soprabito e mi copri delicatamente. Prima di trascinarmi fuori.

-Se ti azzardi a dire qualcosa alle telecamere, il mio cazzo te lo scordi.- mi ricattò.

Mi appoggiai alla sua spalla e uscimmo silenziosi. Dietro di noi la nuova coppietta.

Brian uscì furente dal Bellini.

Prima di entrare in macchina mi accorsi che i giornalisti non ci stavano filando. Mi voltai indietro e capii il perché.

Brian con un unico movimento aveva preso il mento di Lisa e l'aveva baciata davanti a tutti.

Quel bacio rude e senza alcun sentimento era bastato ai media per convincerli che i due erano follemente innamorati, e notando accidentalmente la patacca abbagliante sul dito di lei, che sarebbero stati prossimi alle nozze.

Mi rifugiai nella limousine. La sbronza iniziava a farsi sentire.

-Sei una cosa impossibile.- mi disse Will una volta entrati.

Poi crollai su un suo braccio.

-Stai dormendo da ben 12 ore.-

Un picchio tamburellava nella mia testa.

Mi coprii la testa con il cuscino.

-Lasciami dormire.- lo pregai.

Poco dopo sentii il mio cuscino scomparire. Non fui abbastanza veloce da impedire anche al lenzuolo di essere trascinato via.

-Le torture di primo mattino no!.- dissi con la voce assonnata.

-è pomeriggio inoltrato. Alzati o lo farò io con la forza.- aprii un occhio per guardarlo.

Era abbastanza serio da farmi paura.

-Bene vai a farti una doccia, poi dobbiamo parlare.-

-Agli ordini mio capitano.- mormorai prima di trascinarmi nel bagno.

Devo dire che in effetti quella doccia aiutò molto il mio mal di testa.

Uscii dal bagno.

-Tieni prendi questa.- si avvicinò per darmi un analgesico e un bicchiere d'acqua.

-Grazie.- dissi.

Riportò il bicchiere in cucina per poi tornare e sedersi sul letto.

Mi fece segno di raggiungerlo.

-Se continui a dire cazzate come hai fatto ieri, non berrai mai più.- disse con tono serio.

Dopo un attimo di vuoto inizia a ricordare. Sgranai gli occhi.

-Nonostante inizialmente la scena fosse alquanto divertente. Devi frenare quella tua linguaccia. Sappiamo entrambi quanto ha sofferto Brian questi mesi e se per lui questo matrimonio è un modo per andare avanti, dobbiamo supportarlo. Ho parlato con lui e mi ha promesso che non ci rovinerà il matrimonio che nonostante avesse preferito che Kim non ci fosse, capisce che è il tuo grande giorno e se averla vicino ti rende felice è disposto a farci da testimone con lei. Mi ha però detto che una volta sposati e finito il matrimonio l'odio che ha nei suoi confronti continuerà ad esserci.-

Mi comunicò.

Io mi massaggiai la testa cercando di riordinare quello che mi aveva detto.

-Venerdì prossimo tu e la tua nuova amica Lisa, avete un appuntamento all'atelier di Ameliè.- disse marcando "nuova amica".

Wow ci saremmo divertite un sacco. Pensai sarcastica. Evitai però di comunicarlo a Will.

-È tutto?- dissi.

Lui mi diede un bacio sulla fronte prima di allontanarsi verso la cucina.

-Ah ti ha chiamato tuo fratello su Skype, era alquanto incazzato con te per aver saputo dai giornali di noi.-

Sgranai gli occhi. Phill incazzato. Ci mancava solo questa.

-Poi però ha deciso di perdonarti perché gli ho detto del matrimonio e che sarebbe stato la tua damigella d'onore. È stato un bene che avesse quel bimbo in braccio. Ha evitato di urlare come una checca isterica. –

Scoppiò a ridere.

Avrei voluto dargli io la notizia, se questo mi aveva risparmiato un Phill incazzato, meglio così. Però mio fratello come damigella d'onore significava una cosa, avrebbe dovuto aiutarmi con il matrimonio, questo sarebbe stato davvero troppo. Dovevo cercare una soluzione.

-Quanti mesi avrà Max, secondo te potrà farci da paggetto?-

La domanda di Will mi fece tralasciare il problema Phill-damigella d'onore.

Pensavo che odiasse il figlio di Kim e Vincent. Ora era disposto a farlo partecipare attivamente al nostro matrimonio?

Decisi di non farglielo pesare.

-Vediamo un po' è nato il 18 Agosto, noi dovremmo sposarci a Maggio...-

La matematica non era il mio forte. Mi grattai la testa.

-Quasi nove mesi.- disse Will interrompendomi dai calcoli.

-Non so se per all'ora avrà già iniziato a camminare.- lo tirai a me.

-Poi ci sono molte cose a cui dobbiamo ancora pensare, e te ti perdi sul pagetto?- gli morsi un lobo.

-Non so mi sentivo in colpa, per averlo trattato male. Alla fine lui non ha colpe. Poi mi è simpatico quel bastardino. Credo che prima mi abbia fatto la linguaccia.-

Non potevo far a meno di sorridere.

-Sai non credo che lo abbia fatto a posta, credo che sia troppo piccolo per capire queste cose. Su quanto avrà?- riniziai a contare sperando che mi desse una mano.

-Quasi tre mesi.-

-Esatto poi è nato anche un mese prima. Comunque tranquillo parlerò con Jenny, la mia collega sai ha tre marmocchi credo che ci possa dare qualche delucidazione.- mi impegnai.

Era così carino quando faceva il tenerone.

-Ei ma cosè quella?.-

Aveva il telefono in mano e notai la stessa foto che avevo visto di sfuggita al ritorno dalla Francia.

-Il mio screen.- disse lui senza far trapelare alcuna emozione.

-Sapevo che eri un tenerone e che alla fine avresti adorato quel bambino.- mi avvinghiai come una piovra.

-Ha lo stesso sangue di Vincent eppure quello stronzetto è così... non so mi piace.- disse convinto.

-Sono certa che sarai il suo zietto preferito.- gli feci l'occhiolino.

Mi bloccò sul letto.

Poi le sue labbra erano su di me.

-Zietta preparati, abbiamo una cena con i miei. Dobbiamo comunicargli il grande evento.-

Oh no.

                                *****
Per Brian e Kim c'è da attendere ancora un pochino, poco poco promesso! ;)

Ci avviciniamo sempre di più... 💙

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