Senza te non sono niente.

By VivianaRusso4

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Il mio nome è Ryan Mason. Sono il capitano della squadra di calcio della mia scuola.Quando sono in campo sono... More

Ciao
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Ringraziamenti

Capitolo 23

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By VivianaRusso4

Vedo una sagoma in lontananza. Mi trovo in un luogo strano, non so dove di preciso. Sembra una strada, ma non ne sono sicuro. C'è qualcuno. Ma non riesco a vedere bene. Mi ricordo che ho avuto un incidente e che subito dopo mi sono ritrovato qui.
"Chi sei?" Chiedo alla sagoma. Vedo che si gira ma è ancora nell'oscurità . Sono confuso. Si sta avvicinando. Adesso vedo la sua faccia e... Non ci credo!
"Mamma?!" Chiedo sorpreso avvicinandomi. Non può essere lei... Voglio dire lei è... Oh.. Vuol dire che io sono... "Che ci fai qui?" È bellissima. Proprio come l'ha ricordavo. Ha ancora i capelli castani, lunghi e gli occhi verdi e ha un vestito lungo, bianco.
"Sono venuta a salutarti" davvero? "Quindi... Sono morto?" Le chiedo curioso.
"No.. Piccolo. Non è ancora il tuo tempo."
"Dove sono?"
"In un posto di passaggio. Tornerai presto se lo vuoi..." Mi dice guardandomi perplessa. Non dovrei essere qui?!
"Mamma mi sei mancata" non riesco ancora a crederci che sia qui con me. L'abbraccio stretta.
"Anche tu piccolo mio." Sto piangendo. Mi è mancato tanto stringerla. Mi accarezza tutte e due le guance quando ci separiamo dall'abbraccio.
"Sei cresciuto... Sei diventato un bel ragazzo!"
Annuisco e sorrido. "Si direbbe proprio da come me la cavo con le ragazze!" Dico sicuro di me. Lei ride e io mi unisco a lei. Passano pochi secondi prima che io dica serio "mamma mi dispiace. È colpa mia se è successo il tuo incidente." Mia madre mi guarda con espressione seria e le sopracciglia corrucciate
"Non dirlo neanche per scherzo piccolo Ry! Non è colpa tua se un ubriaco si è messo alla guida e ha causato l'incidente!" Dice con tono fermo ma poi il suo tono si addolcisce e mi accarezza i capelli "Eri solo un bambino quando è successo, era il tuo compleanno.
Non sarebbe dovuto succedere perché ha rovinato quello che dovrebbe essere stato il tuo giorno più bello e come se non era abbastanza ha rovinato anche i compleanni successivi..."
"Non ha rovinato solo quello..." Mi sta guardando con aria comprensiva.
"Abbi pazienza con tuo padre... Non era pronto per lasciarmi andare... Come sta?"
"Male. Gli manchi." Vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime e so che manca anche a lei. Annuisce ma non dice niente.
"È passato tanto tempo, devi aiutarlo! Promettimelo! Voglio vederlo felice"
"Okay mamma, lo farò" lei sorride "tua sorella sta bene?"
"Si"
"Ne sono felice.Ora basta parlare!! Devi tornare... È il momento."
"No mamma. Non so se ci riesco..."
"Ci riesci Ryan. Io lo so. Io credo in te. E poi non hai finito di vivere. Hai una persona che ti sta aspettando..." Lucy. Si devo tornare.
"Mamma..." Lei mi legge nel pensiero.
"Amore sarò sempre con te..." Mi tocca il petto dove c'è il cuore " qui dentro. Non c'è più bisogno di torturarti con il senso di colpa. Non è colpa tua. E quando hai bisogno di me, cercarmi nel tuo cuore. Io sarò sempre lì. Non vado da nessuna parte! Ti voglio bene" Mi asciuga una lacrima e mi bacia la guancia " ora vai."

***
Mi sento scombussolato. La testa mi fa male. Non riesco ad aprire gli occhi. Credo stia sognando, ditemi che sto sognando! Sento voci lontane, che mi rimbombano in testa.
"Si sveglierà?" Una voce femminile chiede. Lucy?
"Se reagisce bene ai farmaci si..." Sento una voce maschile rispondere. C'è qualcosa di caldo che tocca la mia mano, delle dita forse? Sento anche qualcosa sfiorarmi la guancia prima del rumore di una porta che si chiude. So che c'è qualcuno nella stanza.
"Ryan..." Inizia la voce femminile, so che è Lucy quando si avvicina un po e il suo profumo mi inebria. Mi è mancato sentirlo. Ora mi sento a casa. "torna da me... Non azzardarti ad arrenderti! Non posso vivere senza di te" la tristezza nella sua voce mi ammazza. Non voglio farla soffrire. Se solo fosse più facile aprire gli occhi...
"I medici dicono che puoi farcela. Sei forte, sei giovane e poi... Andiamo sei un campione, tu vinci sempre..." Sento la sua voce spezzarsi e mi accorgo che la sua mano è ancora nella mia. Cerco di muovere le dita della mia mano per stringere la mano di Lucy, ci riesco e sento Lucy trattenere il respiro e poi sussurrare "mi hai stretto la mano.." Poi più forte "mi hai stretto la mano, l'ho sentito! Sei qui allora... Mi stai sentendo?" Lo dice a qualcuno che è appena entrato, l'infermiera suppongo visto che sento rumori vicino al letto dove sono steso.
"Mi dispiace dirlo però è una cosa normale. Possono essere dei riflessi. Sono comuni nei casi di coma." Sono in coma a quanto sembra. Mi ha appena somministrato qualcosa lo sento perché i dolori che sentivo stanno diminuendo. "Io continuerò a parlarti lo stesso, non si sa mai. Ti amo." Lucy dice e sento le sue labbra sulla mia guancia. Sempre determinata. La mia Lucy. Comunque sentire queste parole dette da lei mi fa ancora effetto. È ancora un emozione nuova. L'amore.
Sono veramente felice di averla trovata. È bellissimo averla con me. È ancora più meravigliosa la sensazione di essere amato da qualcuno,soprattutto da lei come è meraviglioso amare. Lucy è stupenda. Si prende sempre cura di me, mi fa sentire amato, e la amo per questo. In realtà la amo perché è lei. È semplicemente fantastica.
I farmaci che mi ha somministrato l'infermiera fanno effetto subito perché sento i miei sensi abbandonarmi e ricado nello stato di subconscio, sperando che non sia per sempre. Voglio vivere. Voglio tornare dalla mia ragazza. E sono pronto a lottare per farlo.

Il giorno dopo sono di nuovo cosciente e sento delle voci nella stanza.
"Chissà se ci sta sentendo..." Lucy dice
"Penso di si, ho letto su internet che sentono tutto ma che non ricordano niente quando si svegliano.." Roberto? Credo che la voce sia la sua. Sempre il solito secchione. Ma che ci fa qui?
"Ah allora... Mason sei un gran pezzo di merda per avermi lasciato alla festa da solo con quelle tizie... Erano totalmente fuori di testa..." Dice Pietro, chi altro se no? Penso di essere in grado di parlare. Ci provo.
"L'avevo..." Inizio con voce rauca, poi continuo " l'avevo detto di lasciarle perdere..." Sento silenzio nella stanza, poi lentamente apro gli occhi e noto tre cose: la prima è che non riesco a tenere gli occhi aperti perché c'è troppa luce nella stanza, quindi è giorno, la seconda cosa è che nella stanza ci sono Lucy, al mio fianco a destra seduta su una sedia, Roberto al mio fianco a sinistra seduto su un altra sedia e Pietro, seduto su un tavolino di fronte al letto. La terza cosa che noto è che mi stanno guardando tutti con sguardi sconcertati. "Bentornato" dice Pietro con un sorrisone.
"L'avevo detto io che ci stava sentendo" Rob dice ridendo.
Lucy mi sta guardando e dice piano "Ryan? " poi più forte "Avvisate l'infermiera!"Poi urla
"Ti sei svegliato, non ci credo!" e si alza in piedi mi giro verso di lei, sono felice di vederla, sono ancora un po confuso, non riesco a tenere ancora gli occhi aperti ma vederla mi fa sentire decisamente meglio. Sposto lo sguardo verso la porta perché vedo entrare una donna che subito mi parla "bentornato Ryan! Controlliamo i tuoi valori.." Mi sorride, e volto il viso di nuovo verso Lucy e vedo che si è ricomposta e quando vede che mi schiarisco la voce più volte chiede "acqua?"
"Si grazie" ne ho proprio bisogno. Non so da quanto tempo non bevo ma l'acqua mi è decisamente mancata. Lucy mi mantiene il bicchiere vicino alla bocca per bere, io cerco di prenderlo dalle sue mani provando a muovere le braccia ma con scarsi risultati. Sono immobilizzato. Non riesco a muovermi, perché? Sono un po nel panico e Lucy mi legge nel pensiero e dice "ci vorrà un po prima di poter riprendere a muovere le braccia, per quanto riguarda le gambe..."
"Non ho dolore nelle gambe..." Seriamente non c'è nessun problema alle mie gambe. È l'unico posto dove non sento dolore. Vedo che il volto di Lucy si incupisce ma non dice niente.
"Ehm. Già. I medici dicono che potresti recuperare l'utilizzo delle gambe con il tempo e con un po di riabilitazione..." Continua l'infermiera. Aspetta... No... Aspetta un attimo.
"Mi stai dicendo che non posso muovere le gambe?! Cioè sono paralizzate?" Chiedo spaventato.
"Si" dice Lucy piano così tanto piano che quasi non la sento.
Okay. È più grave di quanto pensassi. C'è il rischio che non potrò più camminare. Giocare a calcio non ne parliamo. Come faccio? Sono nei casini. Voglio poter camminare. È un incubo. Ditemi che sto dormendo, e fatemi svegliare.
"Stai bene?" Chiede Lucy. Come posso stare bene?! Sono in shock. Spaventato. Disorientato. Ho paura di non poter ritornare a essere quello che ero prima.
"Starò bene" non so se sto mentendo ma spero tanto che davvero un giorno starò bene. Tento di sorriderle ma dalla sua espressione capisco che ha capito che non ne sono sicuro. Però vedendo lei so che ne è valsa la pena, perché posso vederla ancora e non l'ho persa.
"Tu stai bene?" Le chiedo, le mani mi pizzicano con la voglia di toccarla ma non riesco a muovermi, lei non so come lo capisce o lo vuole, non so ma prende la mia mano e la posa sulla sua guancia.
"Sto bene grazie a te." Mi sorride e so che tutto andrà bene. Perché lei è qui con me. E io sono con lei. Però proprio quando inizio a riacquistare un po di speranza, questa viene eliminata quando entra lui.
"TUTTI FUORI!" Mio padre urla entrando nella stanza. Lucy non si muove. Vuole combattere mio padre. Non posso permetterlo. Mio padre non è in sè lo vedo dalla sua faccia. Io la guardo e dico "vai. Non preoccuparti. Ci vediamo dopo" lei annuisce e va fuori. Appena escono tutti compresa l'infermiera mio padre inizia a urlare. Me l'aspettavo. Sapevo che era incazzato.
"Che cazzo hai fatto? Sai che cosa significa che dopo un turno di 8 ore a lavoro, ero stanco morto e sono dovuto venire qui per scoprire che razza di imbecille di figlio mi ritrovo?" Era stanco, certo. Non era minimamente preoccupato per la mia salute. " che cazzo ti è saltato in mente?! Come diavolo... Non hai pensato che per salvare quella ragazza ti saresti potuto giocare la tua carriera calcistica?! Ti sei giocato tutto quello per cui abbiamo lavorato" tutto quello che lui ha lavorato tanto. Urla andando avanti e indietro nella stanza e guardandomi con occhi furiosi. "Ora ti riprenderai e giocherai a calcio!! Non me ne frega niente come... Ti ho detto che non potevi fare niente per evitarlo e lo intendevo! " Dice, poco dopo apre la porta e chiama il dottore. Lui entra e mi parla spiegando tutta la mia situazione.
"Okay. Ryan giusto?" Mi chiede.
"Si"
"Allora... Ryan. Cosa ti ricordi esattamente?"
"Ricordo che c'è stato un incidente e una macchina mi ha investito, mandandomi un po di passi piu avanti"
"Okay. Che giorno era?"
"Era il 10 novembre." Ricordo tutto di quel giorno. Anche che era stato un giorno bellissimo perché avevo fatto pace con Lucy. "Ora che giorno è?"
"Sai che sei stato in coma?" Io annuisco e lui continua "oggi è il 18 dicembre" è passato poco più di
un mese. Almeno che... "Stesso anno?"
"Si" okay, allora. Beh. Sono sorpreso, non pensavo avessi dormito così tanto.
"Comunque, come già ti avranno detto o ti sarai accorto, molte parti del tuo corpo sono rimaste lese. Quando sei arrivato i tuoi segnali vitali erano bassi, e stavi per morire, avevi sbattuto la testa e hai avuto una commozione cerebrale. Tutta la parte sinistra era immobilizzata ma quella guarirà. Abbiamo dovuto lavorare un po' ma alla fine ora sei qui con noi. Avevamo alte aspettative che ce l'avresti fatta." Mi fa un sorriso cordiale e facendomi l'occhiolino poi continua " per quanto riguarda le tue gambe, e la colonna vertebrale abbiamo un po' di problemi. Quando sei arrivato qui ci siamo accorti subito che c'era un problema alle gambe. Non c'erano riflessi, non sentivi dolore. Ma penso che con il tempo potrai ricominciare a camminare, dipende da te. Una volta che ti sarai ristabilito, lavorerai con un addetto alla riabilitazione qui in ospedale e vedremo i tuoi progressi!" Conclude il dottore. A quanto sembra a mio padre non è abbastanza.
"Dovremo fare in fretta. Avevi ricevuto un ottima offerta da una squadra e se vogliamo un opportunità ti devi riprendere, devi lavorare sodo Ryan. Hai capito?" Si rivolge a me poi al dottore "voglio che fate la riabilitazione prima della settimana prossima entro maggio deve camminare!" La faccia del dottore non sembra tanto felice da quello che ha appena sentito. Tutti i padri del mondo sarebbero stati felici di sapere che nonostante tutto il loro figlio è ancora vivo, non pretendere che cammini al più presto.
"Io credo che sia necessario che prima si rimetta..." Lo interrompe immediatamente
"Sono un medico anche io, non mi interessa quello che dice lei, lui sta bene, si è rimesso, voglio subito la riabilitazione. Domani. È possibile o lo devo fare trasferire?" Il medico trasalisce alle parole di mio padre.
"Non è necessario. Sarà fatto." Il dottore mi guarda con sguardo dispiaciuto. Sarà molto difficile muovermi domani. Il mio corpo non risponde ai miei comandi. Non ne vuole sapere di muovere le braccia o il busto, per non parlare delle gambe quelle proprio non si spostano. Il dottore esce lasciandomi solo con mio padre.
"Ah e Ryan... Dimentica quella ragazza! È lei la causa di tutto questo perciò non la vedrai più!" Mio padre dice prima di chiudere la porta alle sue spalle lasciandomi solo nella mia stanza con le sue ultime parole che mi rimbombano nella testa. Cazzo. Era quello che volevo evitare. Ora è finita. Adesso che l'avevo ritrovata non posso più vederla. Non me la farà più vedere. Come faccio senza di lei? Come vado avanti?

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