Hanno passato tutta la notte alla centrale di polizia.
Gli ha detto tutto: come Dorian si sia presentato a casa sua sere prima e come Cain gli abbia intimato di non farsi più vedere. Di come si sia rivolto alla società sportiva per cui gioca, del loro week end a Miami e delle serate al Red Ginger del mercoledì dove i giocatori vanno a festeggiare il dopo partita; della serata appena trascorsa e di come tutto fosse andato avanti senza intoppi.
Dillon ha confermato che la serata al locale era andata alla grande nonostante i loro timori, Dorian ed i ragazzi della squadra si erano limitati a divertirsi senza esagerare, fino a quando alle 3.00 avevano chiuso i battenti , mandando tutti a casa, stanchi ma soddisfatti.
Ciò che è successo dopo, è stata un aggressione, in piena regola: 6 ragazzi armati di una spranga di metallo contro 1.
Se Cain non fosse stato un lottatore professionista le cose per lei sarebbero andate decisamente molto male. L'ha difesa, impedendo che Dorian ed i suoi amici abusassero di lei, eccitati dall'effetto dell'alcool e dalle sostanze stupefacenti.
Lo ha ripetuto, ancora e ancora, all'infinito : Cain si è solo limitata a difenderla perchè non accadesse il peggio.
Higgins è stato con lei per tutto il tempo, sottolineando che avevano già inoltrato la richiesta formale di accertamenti sullo stato di salute degli aggressori e sui loro esami tossicologici. Anche per Dorian ed i suoi amici si è presentato un avvocato, probabilmente qualcuno della società, che mira a difendere gli interessi e l'immagine della squadra e della scuola. Dopo aver vinto il campionato non sarebbe una bella notizia se venisse fuori che 6 dei giocatori titolari hanno provocato una rissa con l'intento di commettere uno stupro.
Sì, stupro.
Perchè di fatto è questo che volevano fare ed il solo pensiero la fà rabbrividire.
Ringrazia Dillon che l'ha accompagnata, ma vorrebbe che lì con lei ci fosse Cain. Dov'è Cain? E come mai Higgins è lì , quando invece avrebbe molto più senso che fosse con lui?
Continua ad agitarsi sulla sedia.
E' stanca. Vuole andarsene a casa.
Raggiungere Cain, rendersi conto in prima persona se sta bene.
Guarda fuori. Stà spuntando il sole, sono lì da ore ormai e l'unica cosa a cui riesce a pensare è che lui odia gli ospedali, deve andare da lui.
Ora.
Sbotta nervosa.
'Basta, sono stanca. Abbiamo finito?'
Anche Higgins sembra impaziente. Si alza in piedi, con fare definitivo.
'Direi che la mia assistita è stata anche troppo disponibile. E' chiaramente provata, deve lavarsi e andare a riposare. Abbiamo terminato, mi pare.'
Il poliziotto sembra quasi intimorito da quel fare autoritario. Annuisce.
'Certo, capisco. Sì, direi che abbiamo concluso.' Lo guarda 'Grazie per la disponibilità.'
Si stringono la mano, come se lei non ci fosse neanche. Ginger imita Higgins, si alza, saluta e si avvia verso la porta. Si chiede se Dillon l'abbia aspettata, altrimenti dovrà prendere un taxi per andare da Cain.
Quando lo vede addormentato su una panchina in corridoio vorrebbe piangere dal sollievo. E' ancora lì, vorrebbe avvicinarsi ma Higgins non ha ancora finito con lei.
'Sig.na Moore, direi che se le cose sono andate come ha raccontato e gli esami dimostreranno che gli aggressori erano alterati..bhè.. siamo ragionevolmente tranquilli. Cain non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione ma..'
'L'ha visto? Sta bene?'
Quello annuisce.
'Ho parlato con Yuri, il suo medico personale. Mi ha detto che avrebbero fatto alcuni accertamenti in ospedale e poi, compatibilmente con i risultati lo avrebbe fatto dimettere così da assisterlo a casa, se necessario.' Guarda il cellulare ' Mi ha mandato un messaggio 5 minuti fà... sembra siano arrivati adesso a casa, immagino sia una buona notizia.'
Ginger sospira sollevata, mettendosi una mano sul petto.
'Lo ha difeso a spada tratta là dentro... - Higgins sorride per la prima volta - ... è decisamente un uomo fortunato.'
Quel sorrisetto antipatico la infastidisce.
'Sono io ad essere fortunata. - Gli porge la mano. - Grazie per il suo tempo.'
Gliela stringe per congedarlo.
'Domani se siete entrambi disponibili passerò a verificare se le vostre versione coincidono, se è tutto ok anche il Sig. Rock potrà fare denuncia e dimenticarsi di questa brutta storia.'
Ginger annuisce.
'A domani.'
Quando Higgins sparisce oltre l'uscita si avvicina a Dillon.
Lo scuote piano .
'Hey... Dillon. E' ora di andare.'
Lui apre gli occhi per un attimo, la guarda senza capire. Sbatte le palpebre.
'Ginger.. scusa, devo essermi addormentato un attimo. Tutto ok?'
'Sì, abbiamo finito. ' Si siede accanto a lui. 'Mi ha detto Higgins che Yuri ha portato Cain a casa, dovrebbe essere una buona notizia, no? Ti dispiace accompagnarmi da lui? Voglio assicurarmi che stia bene.'
'Certo.' Dillon si alza strofinandosi gli occhi. ' Devi fare la doccia, cambiarti e riposare .... - la guarda di sottecchi - ... ti hanno detto niente di Dorian e degli altri?'
Lei si stringe nelle spalle mentre lo segue verso l'uscita.
Scendono le scale verso il parcheggio dove ormai è rimasta solo la loro auto e poche altre.
'Sono tutti in ospedale. Higgins dice che se i loro esami dimostreranno che non erano lucidi è una cosa buona. Avvalorerebbe la tesi che non potevano essere in grado di rendersi conto quanto aggredire un lottatore professionista fosse stupido e rischioso ... non lo sò... non ne voglio più parlare.. voglio solo andare da Cain e vedere come stà.'
'Hai ragione.'
Le apre la portiera della macchina e si affretta ad andare al posto di guida, gli bastano 20 minuti per essere davanti a casa di Cain. Ormai il sole è sorto e il cielo da rosa sta diventando azzurro.
'Vuoi che entri con te?'
Lei scuote la testa... è provato, si vede.
'No, non ti preoccupare. C'è Yuri. Fatti una dormita ok? Mi chiami appena ti svegli e ti aggiorno su tutto.'
Lui annuisce.
'Perfetto.'
Ginger sta per scendere dalla macchina , ma si volta verso di lui.
'Dillon?'
'Sì'
'Grazie... questa sera non sò come avrei fatto senza di te .'
Lui fà un sorriso stanco.
'Per te ci sono sempre, lo sai.'
E' vero.
Lo sà.
Gli sorride grata e scende dalla macchina.
Entra in casa.
Cain le ha dato il codice, non ha bisogno di suonare e non vuole disturbare nessuno.
Si chiede come mai non ci fossero i giornalisti appostati davanti al cancello, era sicura che la notizia di questa rissa avrebbe rinfocolato l'interesse nei loro confronti...che avrebbe trovato una sorta di assedio.
Meglio così.
Forse non è ancora trapelato lo scoop, forse Jeff - dopo tutto - sà fare il suo mestiere... questi pensieri sono interrotti bruscamente dal rumore di passi rapidi di qualcuno che scende le scale.
Si ferma, appena varcata la soglia.
Anche lo sconosciuto si ferma per le scale appena la vede. La guarda dall'alto in basso, con un'espressione attonita e lei si rende conto dell'impressione che fà conciata così.
'Salve, lei è il medico personale di Cain ? Yuri, vero?'
Quello annuisce.
'Io sono Ginger Moore, Jeff mi ha detto che l'avrebbe chiamata per occuparsi di Cain. Siamo stati aggrediti questa sera, fuori da un locale, eravamo insieme.. per questo..bhè insomma..- sorride imbarazzata - ..sono conciata così. Ero alla centrale di polizia e mi hanno appena lasciata andare.. Cain? Come stà? La prego, mi dica che sta bene.'
E senza poterci fare niente scoppia in lacrime.
E' più forte di lei, è come se la diga che fino a quel momento ha contenuto tutta la sua ansia e la sua preoccupazione abbia ceduto di schianto. Singhiozza e quell'estraneo non può fare altro che andarle incontro e cercare di calmarla. Come può.
'Hey...si calmai. - L'accompagna delicatamente verso il divano. - Si sieda, le porto un bicchiere d'acqua.'
Sparisce in un attimo e torna con l'acqua, ma lei non vuole bere! Vuole sapere come sta Cain! Scuote la testa quando le avvicina il bicchiere
'Mi dica solo come sta, ok?'
Lui fà come dice.
'Dorme. Abbiamo fatto alcuni controlli in ospedale, dopo il trauma cranico del mese scorso ero preoccupato, non lo nascondo... sembra sia tutto regolare... ha il naso rotto, parecchie contusioni, lividi ed escoriazioni varie, ma quello che m'interessava era la testa. A quanto pare siamo stati fortunati, sembra , nulla che non si aggiusti con punti, cerotti e giorni di riposo. Se domani, dopo una bella dormita non ci saranno sintomi particolari, dovremmo essere a posto. - Le sorride cercando di tranquillizzarla - Può calmarsi, farsi una doccia, cambiarsi e se posso permettermi.. bere un bicchiere d'acqua . '
Glielo porge , per poi proseguire.
'Ho lasciato il mio numero di cellulare sul tavolino per la governante, dovrebbe arrivare a breve mi diceva Cain prima di addormentarsi. A proposito, gli ho dato un tranquillante abbastanza potente perchè riesca a farsi un bel sonno, sò che soffre d'insonnia . Torno domani.. anzi - si corregge - tra poche ore, per assicurarmi che sia tutto a posto. Ma se ci sono problemi potete chiamarmi in qualunque momento. OK?'
Annuisce.
'Ok.'
'Bene. E' più tranquilla adesso?'
Lei si asciuga le lacrime e annuisce di nuovo, imbarazzata.
'Sì.Mi scusi..penserà che sia pazza.'
Yuri sorride.
'Affatto, mi fa piacere sapere che c'è qualcuno che si preoccupa per Cain, è un ragazzo in gamba. Questa la ricetta del dottore per Ginger Moore : doccia, pigiama e a letto, ok?'
Gli sorride, stremata.
'Ok.'
Lui si alza dal divano e le porge la mano per aiutarla, poi l'accompagna verso l'uscita ma lei si ferma in prossimità delle scale ed indica il piano di sopra.
'Io mi fermo qui.'
Yuri la guarda, senza capire.
'Io e Cain... conviviamo.. da qualche giorno...è una cosa piuttosto nuova.'
Quello continua a guardarla, stupito.
'Hai capito il vecchio Cain? Domani gli farò le congratulazioni allora...non mi ha detto nulla.' - Le porge il suo biglietto da visita.-'Per qualunque urgenza ha il mio numero. Non esiti ad usarlo. Buona notte.'
Quando si chiude la porta alle spalle, lei vuole solo dormire.
Sale le scale ed entra in camera di Cain, si spoglia, si fà una doccia per levarsi la sensazione di sporco che le hanno lascito sulla pelle le mani di Dorian e s'infila nel letto. Si stringe a lui, sotto le lenzuola.
Vuole solo abbracciarlo e dimenticare le ultime ore.