18.Dillon

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'Hey amico,  tutto bene?'

Dillon ha dato fuoco alle polveri e con Cain stanno cercando di aizzare il fuoco, così da poter poi cominciare a grigliare al più presto. Sembra però, dall'espressione corrucciata di Cain e dall'impeto con cui continua a sventolare le braci che qualcosa non vada nel verso giusto.

'Beh.. potrebbe andare meglio se non avessi quella psicopatica che continua a fissarmi, come se dovessi sparire da un momento all'altro e quell'altra bacchettona, la rossa .. non so davvero come fai con una socia così rompicoglioni. Averci a che fare tutti i santi giorni deve essere snervante.'

Dillon ride, divertito.

'Nina è un problema tuo, sei tu che l'hai rimorchiata l'altra sera.... Non ti hanno insegnato come si trattano le donne? Scappare la mattina dopo ... che onta per la nostra categoria.'

Cain è stizzito.

'Non sono scappato, ho anche lasciato un biglietto.'

Dillon annuisce.

'Un biglietto senza numero di telefono, davvero molto, molto astuto lo riconosco.. non possono dire che sei uno stronzo, ma non hanno modo di rintracciarti... – guardano entrambi Nina che si è finalmente levata le scarpe e sta chiacchierando con Harvey e Bob, a debita distanza dalla nuvola di fumo che si sprigiona dalla loro postazione. Allora è per questo che Cain continua a sventolare vigorosamente nella loro direzione - Però se devo dirti la mia opinione non mi sembra affatto male, pensavo che valesse la pena farci un altro giro.'

Cain lo guarda minaccioso.

'Per questo l'hai invitata oggi? Perché ci facessi un altro giro? Grazie, ma non ho bisogno del tuo aiuto per rimorchiare, me la cavo benissimo da solo. Piuttosto, se proprio vuoi aiutarmi, tienimi alla larga quell'arpia laggiù, mi rende nervoso.'

Fa un cenno del capo in direzione di Ginger che chiacchiera animatamente con i ragazzi appena arrivati, da quanto ha capito sono i compagni di calcetto con cui Dillon passa tre pomeriggi a settimana.

'Red non è affatto un arpia! Cosa le hai detto?  - Ride divertito - Devi essere tu che non le vai a genio ... Guardala , sembra che si stia divertendo con gli altri ...tutti la trovano fantastica...'

Cain beve un sorso di birra.

'Ma davvero? Che abile osservatore. Non me n'ero accorto.'

Dillon approfitta del suo scontento per rincarare la dose.

'Sembrano tante api attorno al miele, se continua così dovrò andare a salvarla.'

Cain scuote la testa, scettico.

'No. Fidati, non ce n'è bisogno. Perdono solo tempo con lei, si capisce da come si è vestita per venire qui stasera che non le interessa rimorchiare nessuno, guardala. In confronto con le altre è schiacciante... e se non fosse sufficiente ti basterebbe leggere il linguaggio del corpo. Osservala : ogni volta che le si avvicina qualcuno fa un passo indietro. E' ovvio, vuole mantenere le distanze.' Fa un cenno con la testa 'Guarda il moro, laggiù, ha appena allungato la mano per toccarle un braccio e lei si è spostata... Lillith ha scritto accesso negato in fronte a caratteri cubitali.'

Dillon lo guarda, incuriosito .

'Lilith?'

Cain annuisce.

'Nella religione mesopotamica è il demone femminile associato alla tempesta, ritenuto portatore di uragani, eruzioni ed altre calamità naturali... le si addice. Ricordati cosa dice il proverbio: la prima impressione è sempre quella giusta.'

Dillon sorride divertito.

'E tu che ne sai dei demoni della religione mesopotamica?'

'So che quella dei popoli della Mesopotamia è una religione politeista naturalistica, i cui dei e demoni personificavano le forze della natura che personalmente ho sempre ritenuto essere le più devastanti. Me ne sono tatuati addosso parecchi, ma i miei preferiti sono da sempre Enlil l'antico dio mesopotamico del vento, dell'aria, della terra e delle tempeste e Lilith la sua terribile compagna , portatori ovunque di morte e distruzione.'

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