69. Ginger

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Varcare qulla soglia è come avere accesso ad un altra dimensione, un mondo fantastico fatto di camerieri impettiti in guanti bianchi, musica classica suonata divinamene e fiumi di champagne, il tutto nella cornice di un tramonto da mozzare il fiato.

Non crede di aver mai visto posto più bello, né donne e uomini più eleganti. Le invitate indossano vestiti da favola con acconciature ricercate e gioielli scintillanti, mentre gli uomini impettiti nei loro smoking fumano giganti sigari o sorseggiano generose dosi di liquido ambrato.

La villa ha accesso diretto alla spiaggia dove è stata allestita una pedana in legno così che gli ospiti possano arrivare fin quasi al mare senza mettere i piedi sulla sabbia, cosa che per lei, con quei tacchi vertiginosi sarebbe a dir poco impossibile. Tavoli con tovaglie bianche inamidate sono disposti in ordine sparso e su ognuno candelieri accesi creano un'atmosfera magica. Come centro tavola al posto dei soliti bouque di fiori, c'è un ampolla rotonda, con dentro magnifici pesci colorati che Ginger osserva incantata .

Anche se in quella casa non mette piede da anni, Cain sembra perfettamente a sua agio tra tutta quella gente  altolocata. Si ferma a salutare qualche conoscente che cerca di camuffare la sorpresa di vederlo con un abbraccio o una stretta di mano e non perde occasione per presentarla ogni volta come la sua ragazza. Dopo averle fatto bere un calice di champagne e averle raccontato qualche aneddoto per metterla a suo agio,  la guida verso le cucine.

'Vieni con me, devo presentarti una persona.'

Ginger lo segue perplessa, mentre si allontanano dagli ospiti e si addentra nella parte della casa frequentata dai membri dello staff . Da come l'aveva descritta Cain, non avrebbe mai pensato che sua madre potesse immischiarsi con  il personale del catering invece che presenziare all'evento dalle luci della ribalta...  evidentemente si è sbagliata e  preferisce essere lei a gestire le cose nelle retro vie. 

Quando arrivano in cucina è impossibile non notare un donnone alto e robusto stretto in un taieur  nero, che impartisce ordini come un generale alle truppe con piglio deciso. Sembra intenta a controllare ogni cosa , ma quando il suo sguardo si poggia su Cain i lineamenti si addolciscono immediatamente e la bocca severa si piega in una sorriso sincero.

'Cain!'

Lui le si avvicina, la prende in braccio e la fa girare su se stessa facendola urlare.

'Oddio...mettimi giù ragazzo..Mettimi giù!'

Ridono entrambi divertiti mentre il personale li guarda attoniti, pur continuando a lavorare.

Cain la rimette a terra  sorridendo come un ragazzino.

'Mi ha detto tua sorella che ci saresti stato e ho visto il tuo nome nell'elenco degli invitati, ma Dio! Non riuscivo a credere fosse vero!! Come sei cresciuto ragazzo....che bello riaverti qui!'

Ha gli occhi lucidi, anche se cerca in tutti i modi di camuffarlo e Ginger li guarda in disparte, consapevole di assistere a un momento di autentica felicità.

'Ti ho seguito in tv sai? Tutti i tuoi incontri....mi hai fatto perdere 10 anni di vita... ogni volta. Ma non potevo non guardarti! - Sorride - Il vikingo dagli occhi di ghiaccio.... - lo canzona - potevi sceglierti un nome di battaglia più spaventoso .. Il vikingo assetato di sangue mi è sempre piaciuto di più... '

Cain ride di gusto, non crede di averlo mai visto così, la stuzzica divertito.

'Sapevo che dovevo chiamarti, mi avresti dato ottimi consigli!'

Lei gli punta un dito in faccia, severa.

'Finalmente dici qualcosa di sensato.. dovevi chiamarmi! Anche solo per farmi sapere come stavi... Non sai quanto mi sei mancato. Ti ho pensato ogni giorno.'

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