176. Ginger

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Per un attimo vedere Cain nella sua stanza è come un dejavù. Resta immobile, chiedendosi come la sua immaginazione possa essere talmente vivida fin a quando sente la sua voce roca e si rende conto che è lì, veramente. Assieme a  lei.

'Perchè non me l'hai detto?'

Vorrebbe solo fare i pochi passi che li separano e abbracciarlo. Appoggiare la testa sul suo petto e respirare il suo odore, mentre lui le dice che andrà tutto bene. Invece si limita stringersi nelle spalle e sospirare. 

E dire la verità.

'Non  volevo affrontare tutto questo da sola.'

Quei suoi occhi azzurri la fissano imperscrutabili, glaciali, facendola sentire piccola e inutile.

'Davvero credevi che di fronte a una cosa del genere avrei potuto lasciarti sola?'

Si fà cadere seduta sul letto, sfinita.

'Non sò più davvero cosa credere, Cain. Negli ultimi giorni mi è sembrato di vivere un incubo continuo: tu mi guardi come se fossi un estranea, i giornali non la smettono di inventarsi notizie assurde sul mio conto, Dorian si è tramutato in uno stalker pericoloso e Aaron rispunta fuori dal passato dopo secoli con una hit che mi ossessiona da tutte le stazioni radio.. sembra che la mia vita non sia più mia e io vorrei solo che tutto tornasse come era prima.'

Cain si siede accanto a lei.

'Se può consolarti anche io ho avuto una settimana piuttosto impegnativa, non è troppo rassicurante sentirsi dire dai medici che la mia testa ha avuto un improvviso black out cancellando l'unica persona importante che  faceva parte della mia vita.' Le sorride 'Forse avrei dovuto interrompere la mia carriera agonistica un po' prima, che dici?'

Ginger allunga una mano con un gesto istintivo e accarezza quel viso da vichingo che tanto ama. Quelle guance rivide di barba, quel naso dritto, le labbra carnose, la fronte aggrottata, ritira la mano.

'Cain, nella tua testa non c'è niente che non vada , fidati . Anche se tu non sai chi sono , bhè io sò esattamente  chi e come sei tu: recupererai la memoria, ne sono certa. Sei determinato e caparbio .. ottieni sempre tutto quello che desideri.'

Cain la osserva attento.

'Allora desidero passare del tempo con te.' La fissa serio 'E' l'unico modo che ho di conoscerti e non posso farlo se tu mi sfuggi continuamente' Lei abbassa lo sguardo ma lui continua. 'Sò  che questo è un periodo assurdo della tua vita, ma devi raccontarmi quello che ti succede. E' l'unico modo che abbiamo per stabilire un contatto...'

I passi pesanti di Ross che si avvicinano interrompono la loro conversazione.

'Red a che punto sei con quelle ultime scatole? Noi giù abbiamo caricato tutto ormai, possiamo prendere anche quelle e portarle al locale?'

Cain si volta verso Ross.

'Al locale?'

Ross guarda Ginger.

'Ho capito male?'

E' Cain a  rispondere.

'La tua roba và dove sei tu.'

'Cain..'

Prova a farlo ragionare ma lui la interrompe di nuovo rivolto verso Ross.

'E' un problema per voi portala a casa mia? Avverto Rosa con una telefonata, il giardiniere può aiutarvi a scaricare tutto, farete molto prima.'

Ross alza il pollice e sorride.

'Non è un problema capo. - Indica a Ginger le scatole che ha davanti - Finisci quelle mentre io scarico con Dillon l'attrezzatura per imbiancare, ok? Così poi vengo a prendermele e qui abbiamo finito.'

Fuoco e fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora