53. Cain

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Cain resta seduto dov'è, da solo, in ufficio, chiedendosi se abbia appena perso un amico.

Quelli che ha si contano sulle dita di una mano e a La Jolla Dillon era sicuramente l'unico che gli era rimasto. Avrebbe potuto non dirgli nulla, si rimprovera.

Dopo tutto, che cazzo ... con quella rossa non si capisce mai niente, un giorno sono in sintonia, un altro neanche gli rivolge la parola, non ha idea di cosa le passi per la testa... sembra di essere tornati ragazzi quando bastava uno sguardo o una frase sbagliata per stravolgere tutto e ricominciare da capo a scalare la montagna.

Donne... valle a capire, lui di sicuro non ci riesce.

Resta seduto con i gomiti appoggiati alle ginocchia a guardarsi le mani.

Dillon è un amico e agli amici non si mente. Si è dato poche semplici regole nei suoi 30 anni di vita, ma questa è una di quelle che ha sempre cercato di rispettare.

Un'altra è che non si toccano le loro donne . E' ovvio che  Dillon ha preso una gran batosta per Red e che non gli sia ancora passata è certo, ma è altrettanto ovvio dopo la loro conversazione di oggi che gli ha appena lasciato campo libero.

Fa un sorriso amaro. In verità non sa bene che farsene dal momento che con Ginger è tutto dannatamente complicato. Si alza in piedi per raggiungere gli altri , proprio nel momento in cui la porta si spalanca e Lilith entra come una folata di vento tempestoso.

Resta fermo a guardarla, la sua espressione non promette niente di buono.

'Noi due dobbiamo parlare.'

Vede che si chiude la porta alle spalle e la cosa , chissà perché , lo eccita. Fa un passo indietro e si appoggia col sedere alla scrivania, incrocia le caviglie e le braccia sul petto.

'Sentiamo.'

Nella religione mesopotamica Lilith è il demone femminile associato al vento e alla tempesta e mai come oggi  soprannome  sembra più appropriato. Due occhi di giada accesi di rabbia lo fissano con determinazione e una nuvola di capelli rossi fa da cornice ai suoi lineamenti delicati, anche se in quel momento gli sembra tutto tranne che delicata.

Gli sembra sexy.

Sexy da morderla.

Indossa i vestiti che Dillon ha tanto demonizzato e ora che la guarda bene capisce perché, gli basterebbe un attimo per possederla con quella gonna. Sarebbe sufficiente alzargliela quel tanto che basta per spostarle di lato le mutandine ed entrarle dentro, così, in un attimo. Potrebbe prenderla proprio qui, in questo ufficio, ora, gli basterebbero pochi minuti.

Gli basterebbero davvero?

Dubita fortemente.

Ha troppe idee in testa su quello che potrebbe fare con lei.

Si chiede se Red sia una che urla, a lui piace farle urlare. Decisamente.

Vorrebbe scoprire cosa la eccita.

Le frasi volgari?

Farlo davanti allo specchio?

Provare cose nuove?

La figlia di un pastore, prima della classe ed in chiesa tutte le domeniche che decide di scappare di casa? E' una cazzo di bomba pronte a esplodere, ci scommette la testa. Un temperamento passionale ed irriverente, nascosto dietro un viso d'angelo.

Peccato che sia celiaca. Gli ricorda la voce della ragione, l'unica a non essere stata travolta da quell'onda di testosterone impazzito. Che cazzo.. lui non sa neanche che cosa significhi essere frigida. La guarda dall'alto in basso.

Fuoco e fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora