7.Cain

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Una settimana dopo.

Quando il telefono squilla sa che deve rispondere. 

Ha promesso al suo pr quello shooting per GQ da più un mese e il giornale  ha già firmato un assegno da un sacco di soldi. Non gli piace fare quella roba, si sente un idiota mezzo nudo con gli addominali tirati davanti a un obbiettivo... ma ha imparato nel tempo quanto la pubblicità abbia aiutato il suo alter ego mediatico. 

Non è disposto a mettere la sua vita in piazza quotidianamente su un profilo Instagram, può fare però dei compromessi per interviste, comparsate in tv e servizi fotografici . Sono poco invasivi ed in questo modo i suoi fans non si dimenticheranno subito di lui, soprattutto ora che lo vedranno meno sul ring.

'Ciao Phenix!'

'Cain grazie al cielo mi hai risposto, pensavo di dover venire a cercarti di persona laggiù in quel posto assurdo in cui ti sei cacciato... dov'è che ti sei trasferito?'

'A La Jolla... è a 19 km da San Diego, Phenix, non sono nel buco del culo del mondo , ok?'

'Ok, ok... non voglio che ti innervosisci se no poi va a finire che mi metti giù... è solo che ...cristo santo! Vivevi a Las Vegas amico... Las Vegas, voglio dire... il paradiso in terra...non capirò mai come si possa lasciare questa città! Sono a bordo piscina e stò guardando una ragazza che lì a La Jolla ... bhè ...te la sogni, questo è certo.'

Cain sorride pensando chissà perché alla rossa che fa penare Dillon.

'Non ne sarei poi così sicuro .. anche qui ci sono degli articoli niente male...e magari sono disposte a dartela anche gratis, mentre dubito che lì a Las Vegas la sventola che stai guardando in questo momento la dia via a buon prezzo.'

Sente ridere nella cornetta.

'Sai come la penso io sull'argomento Cain : per una bella donna sono disposto a sborsare qualunque cifra... sono i soldi meglio spesi, ricordalo... Ma tu, cosa ne vuoi sapere... abituato come sei a fare aprire le gambe alle donne a tempo record. Non apprezzi più la fortuna di guadagnarti uno sguardo, di sudarti un sorriso, di conquistarti una scopata.'

Cain lo interrompe divertito.

'Phenix tu non ti guadagni nulla, tu semplicemente le paghi.'

'E allora? Proprio perché pago so che hanno un valore. Un valore tangibile, monetizzabile. Tu invece? Schiocchi le dita e te ne trovi 3 lì, davanti, disposte a tutto pur di passare una notte col famoso Cain Rock, dal fisico scultoreo e dagli occhi di ghiaccio...  dai tutto per scontato, quasi ti annoi mentre le scopi, ammettilo ...tra poco non ti si rizzerà neanche più...ma fidati di me, nulla in una donna è scontato. Vanno assaporate, accarezzate, annusate...'

Cain lo interrompe, infastidito dalla piega che sta prendendo la conversazione.

'C'è un motivo per questa telefonata oppure avevi solo voglia di fare due chiacchiere e posso mettere giù? Ho da fare .'

Phenix và al sodo.

'Ti chiamo per lo shooting di GQ ovviamente. Hai deciso dove e quando? Non posso più temporeggiare.'

Cain annuisce al telefono, ha pensato che dopo tutto dal momento che deve farlo per forza può prendere due piccioni con una fava.

'Voglio farlo qui, a La Jolla. Nella mia palestra.'

'La tua palestra?'

'Non è ancora una palestra a dir la verità... è più un cantiere , ma potrebbe essere comunque la giusta ambientazione, sudore, calcinacci e muscoli.. roba del genere. Se và bene per la rivista , per me possiamo levarci il pensiero anche subito.'

Phenix gongola.

'Sai che a quelli interessa solo che tu sia disposto a spogliarti, lo sfondo è l'ultimo dei problemi. Organizzo tutto e ti richiamo appena ho delle date ... come hai detto che si chiama il posto dove sei?'

'La Jolla, Phenix. L-A-J-O-L-L-A'

'Ok, me lo sono scritto. Ora vado, c'è la ragazza di cui ti parlavo prima che sta venendo qui.'

'Vedi di non farti spennare come al solito, Phenix. Non voglio che mi chiedi un aumento sulla provvigione.'

'Sai che sarebbe una richiesta più che ragionevole, avere a che fare con te non è per nulla semplice. E per quanto riguarda la ragazza, te lo ripeto: per una bella donna sono disposto a sborsare qualunque cifra.'

E mette giù.

Cain sorride, scuotendo la testa. Che tipo assurdo.

Conosce Phenix ormai da molti anni, non ha mai incontrato uomo più brutto e più simpatico. Ha un autentica venerazione per le belle donne: adora guardarle, adora adularle, si bea nel passare il tempo a discorrere con loro e su di loro.

Non è solo per il sesso, non è un viscido e squallido puttaniere.

E' realmente affascinato dalla bellezza femminile e se una donna è anche sagace e brillante, bhè... allora trascorrere del tempo con lei diventa la sua priorità. Cain sospetta che nonostante la sua bruttezza innegabile molte donne lo trovino  fascinoso: dopotutto è un uomo divertente e capace d'intrattenere su mille argomenti differenti. Inoltre sà come farle ridere, di gusto, con la testa buttata all'indietro  tutto il resto. 

Quante volte è rimasto ad osservarlo stupito.

Anche quello che ha detto di lui è innegabilmente vero.

Infatti lo ha infastidito.

Lui le donne le ha sempre date per scontate: la loro attenzione, il loro interesse, non se li è mai dovuti guadagnare, neanche pagando. Lo ha sempre ottenuto gratis e con estrema facilità . E come spesso accade quando le cose si hanno senza grande fatica si tende a dargli poca importanza.

Non ha mai desiderato veramente una donna.

Una donna che appartenesse a lui e a nessun altro. Per più di una notte, almeno.

Ha desiderato possederle, sì. Saziare i suoi appetiti con corpi giovani e flessuosi, leccare la pelle morbida e profumata, morderle e sentirle gemere, muoversi sudato e deciso alla ricerca di amplessi sempre più lunghi e soddisfacenti. Conosce i corpi delle donne molto bene, la loro anatomia, il loro funzionamento, ma non gli è mai interessato andare oltre la dinamica dell'orgasmo.

Nella sua vita al primo posto c'è sempre stato lui e i suoi obbiettivi da raggiungere: gli allenamenti, le gare, il ring. Le donne sono stati piacevoli intermezzi, necessarie distrazioni, ma appena pretendevano maggiori attenzioni da lui, non ha mai ritenuto valesse la pena investirci del tempo . Le ha allontanate. Però con loro  è stato sempre onesto.

Ha  giocato a carte scoperte.

Il suo tempo e le sue energie avevano un unico obbiettivo, chiaro e  preciso: se stesso.

Si chiede a volte, ascoltando Phenix descrivergli il mondo femminile, se non si sia perso qualcosa d'importante. Se sfiorare solo la superficie senza mai volere andare oltre gli abbia in realtà tolto qualcosa , invece che dargli maggiore libertà.

Probabilmente non lo saprà mai.

Riprende in mano la penna e si concentra sul prospetto di conti su cui sta lavorando da mezz'ora, l'unica cosa che ha capito da quella lista di numeri è che restaurare quella maledetta palestra gli costerà un sacco di soldi.

Si chiede se alla fine ne varrà veramente la pena. Continua a scrivere, determinato a venirne a capo.

Fuoco e fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora