140. Cain

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E' dalle superiori che non frequenta una ragazza ancora capace di arrossire, la cosa  lo sorprende e al tempo stesso lo incuriosisce.  Finge di non notarlo ma è evidente che le sue parole hanno messo Ginger in imbarazzo, in realtà hanno stupito anche lui, ma è la semplice verità. 

Sà bene di essere un tipo diretto.  A volte troppo, ma è fatto così: non gli piace girare attorno alle cose.  Non gli piace perdere tempo o esitare quando trova qualcosa che gli interessa e Ginger, decisamente, gli interessa. 

Ogni secondo che passano insieme ne è più convinto e queste ore trascorse in simbiosi hanno  fatto scattare qualcosa dentro di lui che non ha mai sperimentato prima.

Lillith è come un puzzel a cui mancano ancora un sacco di pezzi, ma quello che intravede ogni volta che la guarda,  prendendo spunto dai tasselli che è riuscito a ricomporre, lo intriga. Parecchio. 

Come lo attirano i suoi contrasti: il fatto che arrossisca al pari di una ragazzina eppure nella vita abbia fatto esperienze brutali, che l'hanno resa donna troppo in fretta. 

L' averla conosciuta quando riusciva a stento a sfiorarlo per poi ritrarsi  diffidente quasi infastidita, e che adesso invece lo scopi divinamente, come se non avesse fatto altro tutta la vita, facendolo godere più di una escort navigata . 

Oppure il fatto che canti discinta canzoncine pop esibendosi su un bancone ed al contempo  sia capace di sedersi dietro la tastiera di un piano ed  incantare un'intera platea di ricconi snob  muovendo semplicemente dieci dita.

Si chiede cos'altro gli nasconda e  ogni giorno è  più ansioso di scoprirlo.  Non ha mai pensato di volere una donna accanto a sè se non per il sesso, ma questa  donna gli è entrata  dentro  e ora si ritrova a desiderare di averla accanto nei momenti più impensati.  

Continua a mangiare, affamato, ma non gli sfugge il fatto che Ginger adesso spelluzzichi appena quà e là ciò che ha davanti. 

Aggrotta la fronte.

'Non avevi detto che morivi di fame?'

Lei solleva lo sguardo imbarazzata e si mette in bocca un chicco d'uva come se non volesse contrariarlo. Abbozza un sorriso, forzato.

'C'è così tanta roba che non sò cosa scegliere.'

Si giustifica e abbassa lo sguardo, perchè non possa decifrarlo. 

Non gli piace quando fà così, sà che significa che qualcosa  non và. 

Smette di masticare e le intima.

'Guardami.'

Ginger gli lancia un'occhiata in tralice per poi prendere una crepes e mettersela nel piatto, come per accontentarlo. Distoglie di nuovo lo sguardo fingendosi impegnata a cospargerla di marmellata, senza prestargli  attenzione.

'Ginger.. guardami.'

Lei sbuffa e lo fissa di rimando.

'Cosa c'è ?!'

Esclama spazientita ma lui  resta impassibile.

'Dimmelo tu.'

Per qualche secondo c'è solo silenzio, poi lei lascia andare le posate e si mette a braccia conserte, come per difendersi.

'Non mi piace , ok?'

Lui aggrotta di nuovo la fronte, senza capire.

'Cosa?'

'Come ti comporti!' Lo accusa lei, per poi proseguire determinata ' Non puoi dire una cosa del genere... non puoi se non lo pensi davvero, non a me.. non qui!' Libera le mani e comincia a gesticolare nervosa.' Non puoi catapultarmi in un posto come questo ... prendere una camera stupenda... portarmi a cena fuori con te, scoparmi come se non ci fosse un domani e poi farmi fare colazione  insieme a te ..con il mare , il sole e poi dire cose del genere ...come se niente fosse! Non è giusto....non è...' s'interrompe un attimo per cercare la parola giusta  '... leale!' Esclama quando la trova.

Fuoco e fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora