86. Cain

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Sono le 9,30 esatte. 

Fà partire la chiamata.

'Buongiorno Emily'

Sorride al telefono come un idiota. E' felice. E ancora più felice al pensiero di come si arrabbierà la sua terapeuta sentendo il resoconto della serata.

'Buongiorno Cain, sembra di ottimo umore.'

'Sì, lo sono. Ho visto Lillith ieri.'

Quella risponde caustica.

'Non avevo dubbi.'

'Abbiamo un accordo.'

Per qualche secondo c'è solo silenzio.

'Immagino che sia a suo favore, visto l'entusiasmo con cui me lo comunica.'

'Non proprio, ma sono contento lo stesso.'

Forse l'ha incuriosita, perchè sente la sua voce ammorbidirsi un po'.

'Sentiamo.'

'Ci siamo incontrati ad una festa.'

'E' stato un incontro casuale o pilotato?'

'Pilotato.' Ammette ' Sono tornato in anticipo da una trasferta di lavoro, ho saputo che c'era una festa in spiaggia per un amico comune a cui avrebbe partecipato anche lei e ho deciso di andare.'

'Quindi Lillith non lo sapeva?'

'No.'

'E' stata contenta di trovarla lì? '

'No. All'inizio mi ha evitato... cioè, ha cercato di evitarmi tutta la festa in verità.' Visto che la dottoressa non dice niente parla lui. 'Si è comportata come lei aveva detto che avrebbe fatto. -Ammette - Era sfuggente, disinteressata. Sembrava che non volesse neanche rivolgermi la parola e quando ho cercato di parlarle era in imbarazzo.'

'Succede questo quando si forzano i limiti delle persone. Si sentono violate.'

Lui ribatte secco.

'Non l'ho violata! Non farei mai una cosa del genere.'

'Secondo i suoi parametri forse. Le barriere che ha questa ragazza sono molto diverse dalle sue, la sua zona di confort, la confidenza che ha nell'esporre il suo corpo, la capacità di fare uso della sua nudità ...è sicuramente molto differente rispetto a quella delle ragazze che lei frequenta di solito.'

'E questo cosa vorrebbe dire?'

La sente respirare.

'Cain non voglio alterarla, glielo assicuro. Ci tengo solo a farle capire le differenze che ci sono tra lei e Lillith, se me lo permette.' Fa una breve pausa. ' Posso farle una domanda personale?'

'Sentiamo.'

'Ovviamente può non rispondere se non vuole farlo.'

'Non ho nulla di cui vergognarmi, glielo assicuro.'

'Bene. Allora vorrei che mi raccontasse come sono andate le cose quando è uscito l'ultima volta con una ragazza.'

'In che senso?'

'Siete andati a cena? Vi siete trovati da amici? Se può raccontarmi la serata da quando vi siete incontrati a quando vi siete lasciati.'

Cain sospira.

'Il mio pr ha organizzato un'intervista con una giornalista sportiva. Ci siamo incontrati a pranzo, in un locale. Ho risposto alle sue domane e poi quando l'intervista è finita mi ha chiesto se mi trovavo bene in città, le ho detto di sì, che avevo comparto casa qua. Lei mi ha detto che le sarebbe piaciuto vederla, si capiva cosa intendesse. Così le ho dato l'indirizzo, è una donna bella ed interessante, non  mi dispiaceva che mi raggiungesse a casa.'

Fuoco e fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora