182. Ginger

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San Diego le piace. E' vicina a casa e allo stesso tempo la fà sentire altrove. E aveva davvero bisogno di staccare da tutto. 

Sono due settimane che dorme in albergo per poi trascorrere la giornata intera in sala di registrazione, con la musica come unica distrazione e le sembra che sì,  stia funzionando. 

Si sente meglio. 

Sta rimettendo in ordine la sua vita. Di nuovo.

Dopo vari tentativi è riuscita finalmente a mettersi in contatto con Aaron, è stato surreale. Immaginava chissà cosa ma la verità è che sentirlo non le ha fatto nessun effetto, se non tanta tristezza per il modo in cui lui rimpiange ancora il passato . Le ha detto che non vuole indietro i soldi, ma rivuole lei, loro due insieme, i Dragonfly al completo, tutto com'era prima.  Ma è impossibile perchè Jinny non esiste più . E' cresciuta, è diventata una donna e ora pretende molto di più, da se stessa e dagli altri. Ha cercato di spiegarglielo , non ha capito, ma non  importa. Ha messo giù stanca di ripetere le stesse cose.

Con Miller sono in sintonia,  le ha messo a disposizione dei musicisti davvero in gamba e dopo i primi giorni necessari a rompere il ghiaccio e qualche sostituzione in corsa, ora cominciano ad essere davvero bene in dal d'incisione. Non ha ancora finito il nuovo pezzo, ma ci sta lavorando e le sembra funzioni, per quanto riguarda invece quelli già scritti li sta facendo sentire per la prima volta a qualcuno del settore ed è contenta del riscontro positivo che le stanno dando . Il segreto è solo non pensare a Cain, a quello che è successo nel suo studio, a come la guardava mentre Jeff l'accusava di quelle nefandezze. Deve tenersi occupata e le note sono un'ottima terapia.

Sà che il locale è in buone mani con Dillon a reggerne il timone e suonare ha su di lei un potere taumaturgico, ogni giorno si sente un po' meglio, almeno fino a quando la sera non torna nella sua camera d'albergo, sola  e spenge la luce.

Al buio  Cain occupa tutta la stanza, non riesce a scacciarlo ed è costretta a condividere con lui la sua elegante camera d'albergo con vista baia per tutta la notte. Tutte le notti. 

Sta diventando seccante.

'Allora? Mangi un boccone con noi stasera?'

Dom mette la chitarra nella custodia e la guarda curioso.

E' diventata la gag al termine di ogni giornata in sala d'incisione.

Gli sorride di rimando.

'Forse domani, ok?'

Gil, Sax e Larry ridacchiano divertiti mentre sistemano i loro strumenti.

'E' un osso duro Dom, rassegnati...'

Dom si mette il cappello e scuote la testa, mentre si avvia con la sua chitarra verso l'uscita.

'Se mi fossi rassegnato non farei il musicista.. noi non molliamo mai.' 

Si volta, le fà l'occhiolino ed esce portandosi dietro i suoi 125kg di simpatia e bravura. Larry lo segue, mentre Sax le si avvicina paterno come sempre.

'E' un testardo il vecchio Dom, sai che te lo chiederà tutte le sere fino a quando non gli dirai di sì, vero?'

Ginger sorride imbarazzata, Larry le ricorda suo padre, era da tanto che qualcuno non aveva con lei un atteggiamento così protettivo.

'Ho solo bisogno di un altro po' di tempo.'

Lui annuisce e le punta il dito contro.

'Prenditi tutto il tempo che vuoi, ma non un giorno di più. Intesi?'

E mentre lei annuisce  se ne và.

Si guarda intorno, sfoglia il suo quaderno di appunti, le piace rimanere da sola in sala prove a ripensare a come è andata la giornata.. le sembra incredibile di avere una sala del genere a sua disposizione per un mese almeno.. alla fine con Arthur hanno deciso di collaborare. Non sà ancora bene a cosa porterà tutto questo, ma si sente sulla strada giusta, chissà che un passetto per volta riesca davvero ad arrivare da qualche parte.

Quando Endy si affaccia con le chiavi in mano sà che è l'ora di levare le tende, sono sempre loro  a chiudere la sala, alle 22,30 precise. L'hotel è a pochi passi di distanza, lo raggiunge in dieci minuti e sulla strada si ferma a comprare qualcosa da mangiare, oggi è il turno del take away cinese.

Una volta in camera si mette comoda, seduta sul lettone, accende la tv e incrocia le gambe. E' affamata. Lancia un'occhiata al cellulare spento che da giorni giace morto appoggiato sulla balaustra della finestra e resiste stoicamente alla tentazione di accenderlo. Non vuole sapere niente della sua vecchia vita, ha bisogno di prendersi cura di sè e della sua musica,  senza preoccuparsi di nessuno, deve disintossicarsi.

Apre il cartoccio di ravioli al vapore e quello di spaghetti di soia alle verdure e comincia a fare zapping selvaggio. Sà che è assurdo, a lei non sono mai interessati gli incontri di lotta, ma quando vede l'immagine fugace di un ring  si blocca e resta a guardare. Sente il commentatore che declama il nome dei contendenti.. sembra che sia un incontro in diretta, da Las Vegas. 

Fissa i due ragazzi muscolosi che saltellano sul ring acclamati dalla folla, è impossibile non pensare a Cain e al fatto che quella per un lungo periodo è stata la sua vita.. si chiede come abbia potuto innamorarsi di uno così. Un lottatore! Non riesce a immaginare nessuno più lontano dal suo mondo, ma poi ripensa alla  famiglia di lui.. al contrasto stridente tra quelle due vite all'apparenza incompatibili e poi realizza come sia lo stesso anche per lei. Suo padre ed Aaron, due persone talmente agli antipodi da rasentare l' assurdo, eppure li ha amati entrambi, ribaltando la sua vita .

Lei e Cain non sono poi così diversi, luci ed ombre, chi non ne ha?

Resta a guardare l'incontro, i colpi, il sangue, vorrebbe cambiare canale ma continua a guardare come ipnotizzata da quell'orrore, si colpiscono ancora e ancora, entrami determinati a portare a casa il titolo perchè è questo che il commentatore continua a dire, Adesanya & Cannonier si stanno contendendo la card più importante dell'anno sul ring di Las Vegas. Questo è  per loro il palco più famoso della stagione e nessuno vuole mollare. Non sà dire quanto ci voglia prima che uno dei due riceva il colpo di grazie e stramazzi a terra, decretando la vittoria dello sfidante. 

Il pubblico esulta in delirio e diventa il protagonista delle riprese, la telecamera inquadra i presenti fino a soffermarsi sull' ospite d'onore. Sente il commentatore che nomina il Presidente della federazione e poi quello di alcuni campioni seduti con lui tra cui c'è anche Cain Rock. 

Ma lei l'ha già visto, tra il pubblico.

E' in tv, a Las Vegas, bellissimo. Ha un completo eccentrico che lo fà sembrare letale e perfetto,  così a sua agio in mezzo a quella gente, così centrato in quel contesto di riflettori e violenza. Così lontano da lei,  distante ben più di 500 km, distante una vita intera. 

Ma solo quando vede la ragazza bellissima che ha accanto allungare una mano sulla sua spalla per stringerglisi addosso capisce di averlo perso davvero.

Che è  finita.

Non una pausa in attesa che la memoria ricompaia magicamente, non un intermezzo tra due amanti litigiosi, non una sosta per riprendere fiato e poi ripartire di slancio.. lo ha perduto. Sente le lacrime che cominciano a scendere a fiotti, la gola che si chiude tra un singhiozzo e l'altro, il velo si è squarciato e lei deve costringersi a guardare la realtà in faccia.

Piange di nuovo, sentendo che adesso è davvero sola, nella sua camera d'albergo con vista baia.







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