Fuoco e fiamme

By ludyday

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Ginger è una ragazza di provincia, costretta dalla vita ad accantonare i sogni di gloria e diventare donna i... More

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By ludyday

E' da quando è arrivato questa mattina che non riesce ad avere Ginger tutta per se.  Vederla  da sola, in mezzo al mare, lontana da tutti gli dà finalmente un'opportunità. 

Si libera di Terry ed Amber con una scusa e  si avvia verso la riva, cercando di passare inosservato, per quanto sia consapevole che il suo look non gli faciliti la vita. 

E' da venerdì che non la vede, Ginger lunedì ha deliberatamente evitato d'incontrarlo e ogni suo tentativo successivo di contattarla telefonicamente è andato a vuoto. 

Sà bene che non è  un caso. 

Raggiunge la riva e continua a camminare, fino a quando  la raggiunge. E' sdraiata sul pelo dell'acqua con gli occhi chiusi e un sorriso zen sulle labbra. 

Vorrebbe annullare la breve distanza che li separa e toccare quelle labbra, quella pelle chiara. Vorrebbe stringersela addosso come ha fatto venerdì e baciarla, non importa se tutti possono vederli. 

E' in astinenza.

Non gli è mai mancato nessuno in vita sua, ma andare via questi pochi giorni, sapendo che lunedì lei lo ha evitato di proposito è stato più impegnativo del previsto.  Lo ha costretto a prendere una decisione di cui ogni minuto che passa è sempre più convinto.

Incrocia le braccia al petto per impedirsi di fare stupidaggini. 

'Disturbo?'

Il suo tono è più autoritario del previsto, ma non può farci nulla. Stà già facendo del suo meglio per non fare un altro passo, prenderla tra le braccia e ricominciare da dove hanno interrotto giorni prima.

Ginger apre gli occhi, si mette in piedi e lo guarda. Sbatte gli occhi stupita di vederlo lì, come se davvero lui potesse stare altrove.

'Cain! No... ma... - si mette una ciocca bagnata di capelli dietro un orecchio - ..cosa ci fai qui?'

Lancia un'occhiata alla riva, cerca una via di fuga?  La sua reazione lo infastidisce... insieme al fatto che è tutto il giorno che  lo evita . 

Si aspettava un'accoglienza diversa. 

Non è abituato ad essere ignorato. E' tornato prima a posta per vederla, è lì solo perchè sà che ci sarebbe stata anche lei e sembra che l'unica cosa che Ginger vorrebbe è che lui fosse altrove.  Si posiziona a braccia incrociate esattamente tra lei e la riva e domanda in tono sferzante alzando un sopracciglio.

'Perchè? Dove dovrei essere, sentiamo.'

Lei lo guarda, aggrottando la fronte senza capire perchè sembri infastidito.  

'No... è solo che... insomma..- si vede che non sà bene come continuare, indica la riva imbarazzata - ...c'è un sacco di gente che ti vuole oggi...gli autografi, i selfy.. - si schiarisce la voce, è ovvio come non sia affatto a suo agio lì con lui - ... pensavo fossi impegnato, tutto qui. Comunque  wow.. congratulazioni, non sapevo giocassi così bene a pallavolo. Tu, Amber e Terry siete stati davvero incredibili... accidenti una super squadra, .. intendo prima, insieme.... avete vinto il torneo  tra l'altro e c'era un tifo spaventoso.'

Cain vede che si morde il labbro inferiore per costringersi a tacere. Probabilmente si è accorta che sta blaterando a vanvera, come fà ogni volta che è in imbarazzo. Sorride soddisfatto, constatando che dopotutto lui non gli è poi così indifferente. 

Fà un passo avanti, avvicinandosi. Tanto vale venire subito al punto.

'Perchè mi stai evitando?'

Lo sguardo di Ginger è sgomento, come quello di una preda che si accorge di essere spacciata.

'Io? No! - ride imbarazzata- ..ma cosa dici. '

Cain la guarda serio e continua, determinato.

'Hai evitato di proposito  d'incontrarmi lunedì e stai facendo la stessa cosa oggi. E' da questa mattina che non riesco a stare due minuti  da solo con te.'

Lei spalanca gli occhi.

'Scherzi vero?!'

Lui non scherza affatto. Ribatte serio.

'Ho la faccia di uno che sta scherzando?'

Ginger guarda di nuovo verso la riva, in cerca di aiuto, Cain segue la direzione del suo sguardo:  nessuno  fà caso a loro. Vede il fumo che si alza dai barbeque...  la gente si è raggruppata vicino ai tavoli, affamata. Sicuramente hanno altro a cui pensare in questo momento: è l'ora di cena, la musica comincia a diffondersi sulla spiaggia , assieme a dosi più cospicue di alcool. Meglio così.

Approfitta della temporanea tranquillità che gli viene concessa per avvicinarsi ancora, ma Ginger retrocede verso l'acqua alta senza smettere di guardare la riva.

'Ti sei accorto  che praticamente ogni ragazza della spiaggia non ti leva gli occhi di dosso, vero?'

'Tranne l'unica di cui m'interessa.'

Ribatte lui senza esitare.

Ginger lo guarda sorpresa, un secondo dopo sembra arrabbiata  ma se non altro ha catturato la sua attenzione.

'Non dovresti essere qui. Dovresti essere in spiaggia a fare selfy, autografi e concederti alle tue ammiratrici...'

Lui la interrompe senza lasciarla finire.

'Sono esattamente dove voglio stare. E lo sai.'

Lei sbuffa e lo fissa severa.

'Non prenderò il numerino in attesa del mio turno.'

E' Cain ora ad aggrottare le sopracciglia senza capire, sbotta spazientito.

'Qui l'unico in attesa del suo maledetto turno sono io!  E' da venerdì che mi eviti, hai annullato il nostro appuntamento con una scusa, non rispondi alle mie chiamate da una settimana e  oggi trovi il tempo per tutti tranne che per me. Non capisco dove ho sbagliato...  venerdì siamo stati bene, o no?'

Ginger lo interrompe.

'Non voglio parlare di venerdì, ok?'

Lui la guarda serio.

'Perchè ?'

'Non voglio sentirti  dire cose che non pensi, ok?  Non ne hai bisogno. C'è la fila di donne che aspettano solo che schiocchi le dita per caderti in grembo... Terry, Nina, Melody ....  potresti portarti a casa praticamente chiunque sia su questa spiaggia oggi e la serata ti andrebbe sicuramente meglio di come ti è andata venerdì . Non hai bisogno  di me, è evidente.'

Dopo tutto Emily lo aveva avvertito: stà succedendo esattamente quello che lei aveva previsto, Ginger lo sta allontanando. 

'Non puoi dirmi tu di che cosa ho bisogno.'

Red abbassa la voce.

'Lasciamo perdere Cain, davvero... sappiamo entrambi che è stato un errore. '

Le si avvicina ancora. E' tutta la settimana che si ripete come un mantra che non vuole impegnarsi, è troppo presto, non è il tipo adatto, si complicherebbe solo la vita.. ma gli è bastato rivederla oggi per cambiare immediatamente idea e capire che non ha alternative.

'Non è stato un errore Lillith. Dici così solo perchè sei spaventata, ma so che non lo pensi davvero.'

Lei stringe gli occhi infastidita.

'Adesso credi anche di sapere che cosa penso?!'

Cain annuisce.

'Sì. Penso che ti dia fastidio tutta questa gente che ho intorno. Lo capisco. Dà fastidio anche a me , ma col tempo mi ci sono abituato. I selfy, gli autografi, gli sguardi delle donne... è come per te quando sei sul bancone del Red Ginger.. sai che non è reale ma fà parte del lavoro, a volte ti diverte essere al centro dell'attenzione, a volte non lo sopporti, ma devi comunque fartene una ragione.  Io so che a queste donne non importa nulla di me, per loro sono solo una scopata, un'avventura, una serata diversa dal solito, una foto da pubblicare su instagram ... mi sta bene, anche a me di loro non è mai importato nulla. Le uso e basta, ci usiamo a vicenda, in verità.'

La guarda serio, è stanco di giocare: vuole parlare chiaro.

'Con te è diverso. Sei l'unica che non vuole niente da me... ovviamente non una scopata.  C'è qualcosa nel tuo modo di fare indifferente che m'intriga...  mi interessa  passare il tempo con te, mi diverte. Sei come un motivetto allegro che mi è entrato in testa e che non riesco a non canticchiare... non sò dirti cosa sia, non so dirti quanto durerà,  ma  è davvero da tanto che non mi capitava di provare un interesso sincero per qualcuno.'

La fissa negli occhi.

'Sto bene da solo, non è un problema per me non avere legami...ma da quando ti conosco ... - sospira -.. bhè non sò davvero come farti uscire dalla mia testa Lillith. E' assurdo il modo in cui continui a venirmi in mente nei momenti più inaspettati ... ti confesso che la cosa sta diventando fastidiosa.'

Ginger lo guarda seria. Domanda ironica.

'Quindi il sesso non c'entra niente con  questo tuo... interesse.'

Cain ricambia il suo sguardo, potrebbe schivare la risposta con una battuta ma vuole mettere le carte in tavola.

'C' entra eccome.'

Fà scorrere lo sguardo sulla parte del corpo che emerge dall'acqua. Ginger indossa due triangolini bianchi che ora che sono bagnati lasciano ben poco spazio all'immaginazione: intravede i capezzoli eretti che spingono contro il tessuto sottile. Vorrebbe poterglielo strappare via, sà che sono rosa, li ha leccati venerdì..  ma oggi invece vorrebbe morderli, entrambi,  fino a farla gridare di piacere. 

Riporta faticosamente lo sguardo sul viso di lei, gli occhi di un verde intenso sono attenti,  puntati su di lui; la spuzzata di lentiggini che ha sul naso  col sole è diventata più evidente. Ferma lo sguardo sulle sue labbra carnose, se le immagina attorno al suo cazzo duro e prega dio che un giorno accada davvero.

'Voglio prenderti in ogni modo possibile immaginabile. - Ammette sincero - Forse solo perchè continui a tirarti indietro, non lo sò, o forse perchè mi hai reso la vita difficile fin dal nostro primo incontro... non ne ho davvero idea ...ma non penso ad altro da giorni.'

Fà una pausa, come sovrappensiero.

'Però sono disposto ad aspettare se hai bisogno di tempo per abituarti a me. Posso provarci almeno... non sò per quanto.. ma  sono abituato ad allenamenti estenuanti, alla tensione prima di un incontro importante,  al dolore... in più sono un tipo  molto determinato. ' Sembra quasi una minaccia. ' Credo di poterti aspettare.'  

Ginger abbassa lo sguardo, intimorita dall'ineluttabilità che sente nelle sue parole .

'Non sò se è solo questione di tempo Cain.  Dillon ha aspettato, lo sai, ma non è bastato. Potrebbe capitare lo stesso anche con te.'

Lui sorride, davvero divertito. Dubita fortemente che l'attrazione che c'è tra loro sia lontanamente paragonabile all' amicizia che Ginger prova per Dillon.

'Io non sono Dillon, e  quello che provi per lui sono certo che non si avvicini minimamente all'attrazione che c'è tra noi due. Puoi continuare a negarlo finchè vuoi Lillith, ma venerdì ero lì con te, e tu mi desideravi. L'ho sentito, indipendentemente da come è andata a finire la serata.'

Ginger cambia argomento imbarazzata.

'E nel frattempo?'

Lui la guarda senza capire.

'Cosa?'

'Nel frattempo continuerai a scoparti le altre?'

Cain sorride. Non si aspettava che glielo chiedesse, ma è contento che lo abbia fatto.

'Puoi avere l'esclusiva, se vuoi, ma devi darmi qualcosa in cambio.'

Si avvicina e questa volta Ginger resta ferma, a fissarlo.

'Cosa vuoi in cambio?'

Cain risponde senza esitazioni.

'Lasciati toccare.'

Allunga una mano e gliela passa attorno alla vita attirandola verso di sè. Ginger appoggia entrambe le mani sulle sue spalle possenti, un po' per tenerlo indietro, un po' perchè ha bisogno di toccare la sua pelle colorata.

'Se vuoi avere l'esclusiva devi solo lasciarti toccare da me.' 

Le fa scorrere piano la mano lungo la schiena.

 'Voglio poterti baciare e voglio poter esplorare il tuo corpo per  capire cosa ti piace e cosa no.' 

 L'attira verso di sè un'altro po', forzando il suo spazio personale. Il contatto con la sua pelle lo fà eccitare terribilmente.

 'Voglio che ci frequentiamo non solo per lavoro, ma anche per provare a capire se questa cosa tra di noi può funzionare . Voglio che mi fai capire cosa pensi, qualunque cosa ti passi per la testa e cosa ti piace . ' Muove i polpastrelli lungo l'incavo della sua spina dorsale. 'E se io mi spingo troppo in là, mi dici di fermarmi e io mi fermo.'

Ferma il movimento delle dita e la fissa per capire se accetterà l'accordo.

'In cambio, io ti prometto di non scopare nessun altra,  se è questo che ti preoccupa.'

Lei lo guarda seria.

'E posso cambiare idea quando voglio.'

Puntualizza. 

Lui annuisce piano.

'E' un esperimento per entrambi, possiamo tirarcene fuori in ogni momento se la cosa non funziona.'

Sà che sta mentendo.

In qualche modo questa rossa gli è entrata nel sangue, non potrebbe tirarsene fuori neanche se volesse. Se la stringe contro e la bacia, incurante di tutto e tutti. Si stringe quel corpo minuto addosso e la sensazione di quella pelle nuda contro la sua lo eccita all'inverosimile. Divora quella bocca morbida, con la lingua la esplora insistente  mentre fa scorrere le mani sotto il pelo dell'acqua, fino ad afferrarle con entrambe il sedere sodo  .

Dio quanto vorrebbe potersela scopare lì. Adesso.

Sono in mare, nessuno si accorgerebbe di niente. 

La solleva perchè gli metta le gambe attorno alla vita ed intanto  cammina  fino a quando l'acqua gli arriva alle spalle, in cerca di maggiore privacy. 

Fa scorrere una mano più in alto, lungo il fianco morbido di lei,  accarezza quella pelle morbida fino ad afferrarle un seno. Infila il pollice sotto il costume alla ricerca spasmodica del capezzolo. Ginger gemere. 

Bene.

Sente che gli si stringe addosso, sente che gli serra la presa delle gambe attorno alla  vita e si struscia contro i sui addominali tesi. Vorrebbe scoparla ora. E' duro come una roccia. Vorrebbe spostare il costume quel tanto che basta per  infilarle la sua erezione possente tra le gambe. 

Farle sentire quanto la desidera con un affondo preciso, deciso, prepotente.

Vorrebbe tenerla così, a gambe spalancate, stretta contro di sè. Entrambe le mani su quel culo perfetto  perchè non possa sfuggirgli ancora e pomparle furiosamente il suo desiderio dentro e fuori, dentro e fuori, dentro e fuori.  Qualcosa gli dice che ha una fessura  stretta e accogliente, minuta, come tutto il resto di lei.

 E' certo che riuscirebbe a farla venire subito,  con pochi affondi mirati. 

Dio. E' talmente eccitato che gli sembra di scoppiare. Chiude gli occhi e cerca di tornare in sè, questa donna gli fà perdere la testa. 

Infila un altro dito sotto al triangolo striminzito del  costume e le pizzica il capezzolo, mentre con l'altra mano le tiene il sedere premuto contro i suoi addominali.

La sente gemere mentre lui continua a baciarla.

Non basta che sia eccitato lui, se davvero vuole riuscire ad infilarsi tra quelle gambe slanciate deve farle perdere il controllo. Deve spingerla oltre le sue paure, oltre le sue inibizioni.

Sà come fare.

E più è bravo, prima riuscirà ad abbattere le sue barriere e spingersi dentro di lei. 

Non si illude più  che con qualche scopata riuscirà a togliersela dalla testa. Qualcosa gli dice che per questa rossa ha sviluppato ormai una sorta di dipendenza.

E non se ne libererà tanto facilmente.









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