Il Nostro Sangue || Dramione

By always_remember

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I nostri eroi tornano a scuola: la guerra è finita. E' il momento di dedicarsi all'amore, ma qualcosa, come s... More

Come ogni giorno
Questione di onore
Ricordi
Missione: dormitorio femminile
Inconvenienti
Tutti in ritardo!
Il colore Verde-Argento
Azzurro polvere
Nei corridoi
Il calore
Ragazzi e ragazze
Pupazzi di neve
Ridere insieme
Integritá
Il consumarsi di una candela
Hogsmeade
Infermeria
Convalescenza
Hai la febbre, Mezzosangue
Sul ciscino
Bigliettini
Un puntino rosso nel buoio
Di notte
AVVISO
Impossibile
Adesso basta
Un talento naturale
Guardie del corpo
A posto!
La sfilata
Dimentica
Fiocco blu o fiocco rosa?
Gentiluomo, Granger
Diamante a metá
Lontano
Tu hai paura
È sbagliato
Con le spalle al muro
Lei
Una possibilitá
Fregato
E allora, come va?
Rivelazioni
Guizzo di vita
L'orfanotrofio (parte 1)
L'orfanotrofio (parte 2)
Scivolare giú
Non sentiva niente
Pronti per la partenza (parte 1)
Pronti per la partenza (parte 2)
Benevenuti a Hogwarts
Niente è come appare
La tavola rotonda
Tradizioni
Il ballo (parte 1)
Il ballo (parte 2)
La Profezia
Lo specchio dell'anima
Amanda
Il Sacrificio (parte 1)
Il Sacrificio (parte 2)
Respiro di vita
FINALMENTE LA FINE

Epilogo

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By always_remember

Tre mesi dopo.


- Signor Malfoy, può rispondere alla domanda?- domandò la McGranitt, contorcendo l'angolo rugoso delle labbra.
Il sopracciglio del Serpeverde si alzò in modo sfrontato. – Non lo so. – rispose.
Gli parve quasi che la donna stentasse a trattenere un sorrisetto compiaciuto. - Qualcuno sa rispondere alla domanda?-
Una mano, appartenente a qualcuno seduto un paio di file più avanti a lui, scattò in aria.
Draco sorrise, pregustandosi la saccente risposta della Granger.
- L'incantesimo Glacius consente di generare dalla bacchetta un gelido raggio in grado di congelare oggetti o persone.- affermò, portandosi i capelli ricci dietro l'orecchio. Potter e Weasley, seduti proprio dietro di lei, si scambiarono un'occhiata, soddisfatti.
- Molto bene, Signorina Granger, dieci punti a Gryffindor.- la Professoressa ammiccò verso l'ala dell'aula nella quale erano seduti i Grifondoro.
- Signor Malfoy, sono davvero dispiaciuta, ma devo sottrarre dieci punti a Slytherin.- non sembrava affatto dispiaciuta, invece.
Draco alzò le spalle, ignorandola. Una risatina attirò la sua attenzione: accanto alla Granger, la Weasley se la rideva sotto i baffi.
Pansy, agitandosi sulla sedia davanti a lui, storse il naso. - Che hai da ridere, Piattola?-
- Carlino, non prendertela, bisogna sapere perdere.- rispose la diretta interessata, facendole l'occhiolino.
Hermione posò una mano sul braccio dell'amica, in contemporanea a Daphne.
Pansy e Ginny non si piacevano molto, tuttavia la Serpeverde aveva – sorprendentemente. – accettato di buon grado la compagnia della Granger.
Non si poteva dire che a legarle fosse lo stesso legame che si era instaurato tra Daphne, Hermione, Ginny e Luna, ma almeno non si offendevano ogni cinque minuti. Tutto era tornato come prima, insomma, tutto era di nuovo normale.
La campanella suonò e l'aula si svuotò in un baleno. Un piccolo gruppo affollò il corridoio.
- Granger, sei sempre la solita insopportabile So-tutto-io.- commentò la voce acida di Malfoy.
Hermione si fermò e insieme a lei anche Ron, Harry e la Piattola arrestarono la loro camminata, voltandosi.
- Malfoy, se tu non trovi il tempo di studiare, non essere invidioso di chi lo fa e prende buoni voti. – scoccò lei.
Harry sbuffò, seguito a ruota da Ron.
- Vedi, Mezzosangue, io preferisco impiegare il tempo in attività decisamente più piacevoli e costruttive.- ribatté il Serpeverde, avanzando.
- Di che attività parli, Malfoy? Ammirarti allo specchio non è un'attività costruttiva.-
Il ragazzo ghignò, agguantandole la vita e attirandole a sé. Incollò le loro labbra, mentre lei gli circondava il collo con le braccia.
- E' atroce dover assistere ogni giorno a questo teatrino.- sbuffò Ron.
- Ehi, siamo in corridoio, datevi un contegno!- esclamò Harry, incrociando le braccia.
Ginny rise, alzando un braccio per richiamare l'attenzione di Blaise.
Il Serpeverde arrivò di corsa, frenando pochi attimi prima di finirle addosso e le scoccò un bacio.
- Zabini, metti le mani dove posso vederle!- questo non poteva che essere Ron.
- Ronnie, - rise il Serpeverde, usando un nomignolo che aveva imparato frequentando casa Weasley. – Molly ti ha espressamente ordinato di concentrarti sullo studio, invece che dare fastidio a me e a tua sorella.- affermò, vittorioso.
Strano a dirsi, ma l'ultimo tentativo di Ron di tenere un "Viscido Serpeverde" dalla sua ingenua sorellina, si era dimostrato un vero fallimento.
Non solo Molly era volata al settimo cielo quando aveva capito che la sua bambina si era finalmente tolta Harry Potter dalla testa (non perché avesse qualcosa contro il Salvatore del Mondo Magico, ma perché aveva sempre saputo che non erano fatti per stare assieme ed era stanca di vedere Ginny soffrire.) , ma era esageratamente orgogliosa di avere Zabini come genero.
Non che c'entrasse qualcosa il rango o il sangue, semplicemente Blaise era un ottimo studente, con una media scolastica davvero notevole e un educazione semplicemente perfetta.
Il povero Ron aveva dovuto subire tutti gli elogi e le carinerie della famiglia nei confronti del suo nuovo nemico.
Luna raggiunse saltellando il gruppetto e si scambiò un rapido bacio con le amiche.
- Amore, tutto bene?- domandò al fidanzato, scoccandogli un bacio.
Immediatamente i lineamenti del ragazzo si rilassarono e la solita espressine ebete che aveva, quando la Corvonero era nei paraggi, fece capolino sul suo viso. - Certo, andiamo a pranzo?- le chiese.
- Avete visto, Daphne?- la voce di Harry raggiunse una biondina ancora accanto alla porta dell'aula di trasfigurazione.
- Tranquillo, Potter, la tua bella sta arrivando.- rispose Draco, indicandola.
- Eccomi, scusate, ci ho messo un po' a convincere Pansy ad unirsi a noi.- spiegò, facendo un cenno alla ragazza subito dietro di lei.
Harry le prese la mano, sporgendosi verso le sue labbra.
- Ciao. - le sussurrò.
- Ciao a te. -
- Potter!- la voce li fece sussultare tutti.
Il Professor Piton avanzò con l'espressione schifata verso il gruppetto.
- Niente smancerie nei corridoi! Meno dieci punti a Gryffindor!- senza aggiungere altro, svoltò l'angolo e sparì.
Hermione sbatté un piede a terra, pestando di proposito la scarpa del fidanzato, che rideva sguaiatamente.
- Cosa?!- domandò lui, mentre lei s'incamminava impettita verso la Sala Grande. - Granger, mi hai fatto male!- protestò, correndole dietro.
Tutti gli altri scossero il capo, seguendoli.
Theo agguantò la mano di Pansy. – Ti va di andare a pranzo?- le chiese.
Lei parve rifletterci su. – Va bene.- concesse.
- Pansy, io..- tentò il Serpeverde.
- Tu?- lei lo invitò a continuare, con gli occhi speranzosi.
- Niente...niente, andiamo.-
Il Serpeverde si maledì mentalmente. "Troverò il coraggio di dirti quello che provo, lo giuro sul mio onore".
Poco più avanti, Pansy sorrideva nascosta dai capelli neri.
La conversazione avuta qualche settimana prima con Daphne, le aveva confermato che i sentimenti del ragazzo per lei, erano sinceri.



- Avresti anche potuto suggerirmi!- si lagnò Draco, camminandole accanto.
La neve di Dicembre si era ormai del tutto sciolta, lasciando il posto ad un timido e tiepido sole di Marzo.
- Non se ne parla nemmeno! Studiare è una responsabilità tua, Draco.- rispose lei.
Il Serpeverde sbuffò, roteando gli occhi.
- Sei noiosa.-
- Tu sei un irresponsabile!-
- Secchiona.-
- Ignorante.-
- Suora.- ammiccò.
Hermione sorrise, sapeva a cosa avrebbe condotto quel gioco.
- Suora a me? Non la pensavi così, ieri notte. E nemmeno la notte prima. E quella prima ancora.-
Lui rise di rimando: fare l'amore con lei era la cosa più travolgente che avesse mai provato.
E, sentendosi piuttosto stupido, non riusciva mai a trattenersi dal sussurrarle un "Ti amo" proprio mentre era dentro di lei.
- La notte scorsa? Hmm...non ricordo niente.- disse, lisciandosi il mento con aria pensosa.
- Ah no? Allora vuol dire che fare una settimana di pausa dal fare l'amore con me, non ti cambierà nulla.- mormorò, compiaciuta.
Il Serpeverde impallidì. Non doveva andare così: in genere ogni loro battibecco si concludeva con lui sopra di lei.
O sotto.
- Malfoy, ti senti bene?-
- Scherzavi, vero?-
- Affatto.-
- Hermione, sii seria.- l'attirò a se, cercando di baciarla.
- Dobbiamo andare da Daniel!- esclamò lei, l'ombra di una risata di vittoria sul viso.
Lui  sbuffò. – Nanerottolo!- biascicò tra i denti.
Entrambi sapevano che fingeva: Draco si era perdutamente innamorato di quel bambino.
Si smaterializzarono appena fuori dalle mura di Hogwarts.


- Io lo sapevo che finiva così!- sbuffò il Serpeverde.
- Shhhhh!- lo riprese la Caposcuola.
- Non dirmi di stare zitto, Granger, preferisci sempre lui a me!- si lamentò.
Lei rise, portandosi la mano libera alle labbra. – Non essere sciocco, Draco.-
- Hai il coraggio di negare? Guardati!-
Invece fu lui a guardarla: se ne stava seduta sulla sedia a dondolo posizionata nella camera dei piccoli, con Daniel addormentato tra le braccia. Salazar, quanto  amava guardarla così, era la cosa più bella che avesse mai visto. Lo faceva sentire uomo, padre, marito.
Ma non gliel'avrebbe mai confessato. Come al solito gli aveva promesso che sarebbero tornati presto, così da avere il tempo di stare un po' soli. Invece, come sempre, il nanetto si era impuntato e lei aveva ceduto. Sconsolato, il Serpeverde si tastò le tasche alla ricerca delle sigarette.
Niente.
pensò. Quella maledetta strega! Era tutta colpa sua!
Anche quello gli aveva tolto, le sue sigarette.
" Puzzi, non toccarmi." "Bleak! Malfoy, il tuo alito sa di tabacco!"
Così, lui e Blaise, avevano compiuto quello che, a loro parere, era un vero e proprio gesto d'amore: avevano smesso di fumare.
Non l'avessero mai fatto. Quelle due irriconoscenti delle loro ragazze non sembravano affatto colpite.
" Era anche ora che tu capissi che il fumo fa male, sei così immaturo, Blaise."
Ecco, solo rimproveri, quello avevano ottenuto! Hermione depositò il piccolo nella culla e silenziosi uscirono a salutare Sophié.
In giardino, si prepararono a smaterializzarsi.
Lui la guardò provocante. – Che ne dici se ci facciamo un giro al Lago Nero?- le chiese, baciandola.
- Non provarci, Draco, ho un tema per Piton da finire.- rispose, svanendo.
- Salazar!- esclamò lui, seguendola.

- Hermione, mia madre ti manda questo.- la ragazza se ne stava seduta al tavolo dei Grifoni con Ron, Harry e Ginny.
Draco si accomodò accanto a lei, facendo una linguaccia alla Piattola, che rispose con una spinta.
- Oh, finalmente!- sorrise, felice la Caposcuola, rigirandosi il libro tra le mani.
- Più tardi le manderò un gufo, devo ringraziare Narcissa.- diede un bacio al fidanzato, aprendo il suo nuovo amore.
Il Serpeverde si alzò, avviandosi verso il suo tavolo.
Anche il rapporto nato tra Narcissa ed Hermione era incredibile.
Si erano prese subito, entrambe appassionate lettrici.
Inutile dire  che la donna era fiera della scelta di suo figlio e non faceva che chiedere della sua "futura nuora".
I signori Granger avevano opinioni differite invece: Jane sembrava sprizzare  gioia da tutti i pori, lo si capiva dalle sue lettere indirizzate quasi solo a Draco. Robert, invece, era presente soltanto nel post scriptum: Attento a quello che fai, Malfoy, ti tengo d'occhio.
Faceva paura.
- Draco, verrai dai Weasley, quest'estate?- gli chiese Blaise, accanto a lui.
- Non credo di avere scelta.-  cercò di mostrarsi scocciato, ma sotto sotto stare in quella specie di baracca non era male.
Molly Weasley era un gran donna, si vedeva che era lei a portare i pantaloni in casa.
E Arthur era un tipo talmente bizzarro da essergli addirittura simpatico.
E poi la Signora Wesley faceva spudoratamente il tifo per lui.
- Narcissa mia ha chiesto di invitare tutti al Manor, per il mese d'Agosto.- spiegò.
- Bene: da Ginny si sta un po' stretti, in effetti.- il ricordo di lui, Potter, Weasley e Draco in un'unica camera gli dava ancora gli incubi.


- Draco, Draco!- la voce squillante della sua ragazza lo raggiunse mentre s'infilava il cucchiaio con la torta tra le labbra.
- Che c'è?-
- Dobbiamo andare.-
- Dove? Hermione, fammi almeno finire il dolce.- si lamentò.
- No, dobbiamo andare adesso.- insistette lei, incrociando le braccia.
- Cinque minuti.-
- Draco, alzati.-
- Non puoi darmi ordini.-
Blaise, Daphne e Nott sorrisero, già consapevoli delle prossime parole della Caposcuola.
- Draco Lucius Malfoy, in piedi, immediatamente!- sembrava essere stata punta da una vipera.
- Granger..,-
- Sciopero.-
Il ragazzo scattò in piedi, mollando tutto.
- Dove andiamo, amore?-
Hermione sorrise: funzionava sempre!

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