Pupazzi di neve

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Le ragazze si avvicinarono alle scale che le avrebbero condotte alla Torre dei Corvi. Una volta in cima, Luna disse la parola d'ordine e il quadro si aprì. Hermione si guardò intorno: la Sala Comune era simile a quella dei Grifoni, tuttavia leggermente più scura, chiusa.
C'erano pochi ragazzi e il camino era spento. -Venite pure.- le guidò fino alla sua camera: la sua compagna di stanza era via per Natale.
Due letti a baldacchino, uniti a formare un solo enorme materasso, padroneggiavano il centro della stanza.
Un armadio, ricoperto di mille fiori colorati (opera di Luna) sovrastava la parte sinistra. Un piccolo scrittoio, era accanto alla finestra destra.
-Benvenute.- esclamò felice Luna.


- Harry, non hai scelta: devi parlare con Malfoy! Ci restano solo cinque giorni per inventarci qualcosa e organizzarlo! – disse Ron, sebbene l'idea desse il voltastomaco anche a lui. Harry sbuffò per l'ennesima volta. -D'accordo, d'accordo!- esclamò, alzandosi dal tavolo dei Gryffindor. Quando fu arrivato di fronte alla porta della Sala Grande, pronto a dirigersi verso il tavolo delle Serpi, si sorprese nel vedere un certo biondino avvicinarsi, con l'amichetto al seguito. - Potter.- disse Draco.
- Malfoy, Zabini.- si salutarono.
- Potter, Wesley.- rispose il ragazzo dalla pelle ambrata.
- Bene, se abbiamo finito l'appello, che ne direste di parlare di questa nuova trovata geniale del vecchio? – chiese Malfoy, appoggiandosi al muro.
- Modera i termini, Malfoy.- lo minacciò Harry.
Zabini intervenne – Adesso basta: non abbiamo tempo per il vostro ego! – li riprese, mentre Ron assentiva concorde.
- Dobbiamo convocare anche gli altri Capogruppo.- convenne l'Eroe del Mondo Magico.
Draco alzò gli occhi al cielo – Sentite: non possiamo fare progetti sulla porta della Sala Grande, quindi, sebbene mi nuoce fisicamente solo il pensiero, ci rivediamo per le nove nella Stanza delle Necessità. – spiegò.
Gli altri tre annuirono: in fondo aveva ragione, ci sarebbe voluto tempo, molto, molto tempo e stare in piedi, in mezzo ad altre quattrocento persone, non era il massimo. - Noi avvisiamo Goldstein, voi pensate a Finch.- si divisero i compiti, andandosene ognuno per
un lato diverso del corridoio.


-Quindi dovremo parlare anche con la Abbott, non credete?- chiese Hermione. Erano sedute sul letto, in pigiama, discutendo dell'idea del preside. - Forse avremo dovuto invitare anche lei.- disse pensosa Daphne, mentre Ginny ingoiava l'ennesima Millegustipiùno
- In realtà, ho incontrato Hanna quando sono uscita dalla Sala Grande: aveva una brutta cera, credo non stesse molto bene.- raccontò Luna.
Le altre tre annuirono – Bene, Luna, dato che frequentate le stesse lezioni, te ne occuperai tu: se non viene, cercala e comunicale le nostre idee, ti dispiace? – domandò la Caposcuola di Grifondoro.
Luna sorrise – Affatto.-
-Allora? Che proponete? – fu Daphne a parlare, alludendo alla Domenica successiva.


- Allora Draco? – disse Zabini ,comodamente adagiato sul letto dell'amico, intento a cambiarsi di nuovo.
- Salazar, Blaise, mi sembri un adolescente in preda agli ormoni! – esclamò seccato il ragazzo.
Non ne poteva più di sentir nominare la Wesley, specialmente nel modo in cui la nominava quello che stava per diventare il suo ex-migliore amico.
- Tu non capisci: devo portarla al ballo! Quale occasione migliore per far capire a tutti che è mia? –
- Quale occasione migliore per far venire un infarto a suo fratello e farti uccidere da San Potty?- lo canzonò Draco.
Zabini sorrise – Se è quello che vuole, suo fratello non potrà dire niente!-
-E' questo il punto Blaise! Lei-non-vuole!- scandì bene.
L'altro lo ignorò – E se ne parlassi ad Hermione? – disse, prima di saltare giù dal letto per evitare di essere schiantato.


- Ron, vuoi stare zitto un momento!- esclamò Harry, esausto: era un ora che il rosso sparava idee, una più assurda dell'altra.
- Almeno io ho fatto delle proposte! – rispose il ragazzo, offeso.
- Se solo ci fosse Hermione.- mormorò sconsolato Harry, avvicinandosi alla finestra.
Ron si appoggiò ai cuscini – Le ho chiesto di venire al ballo.- disse, portandosi le mani dietro la testa e fissando il soffitto.
Harry sussultò, ma rimase di spalle. Non ci voleva. -Muoviamoci, abbiamo appuntamento con Malfoy.- si avviò verso la porta.
- Detto così, fa venire i brividi.- constatò l'amico.


Il Nostro Sangue || Dramione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora