Ragazzi e ragazze

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Hermione dovette appellarsi a tutto il suo autocontrollo per riuscire a chiudere la bocca. Due su due, non era possibile! Entrambi i suoi migliori amici l'avevano invitata al ballo, che Daphne avesse qualche dote di chiaroveggenza? Il ragazzo la fissava ancora, in attesa di una risposta.
- Harry, io...- tentò di dire, ma lui la interruppe. - Non voglio che mi rispondi adesso, Hermione, prenditi tutto il tempo per pensarci.- le disse, avviandosi verso la porta. - Ci vediamo in Sala Comune.- la salutò, uscendo.
Hermione tirò un sospiro di sollievo.- Colloportus.- mormorò, chiudendosi dentro. Che gli prendeva a quei due? Imbronciata, si cominciò a vestire.

Harry rimase qualche secondo appoggiato alla porta della Caposcuola e la sentì sussurrare un incantesimo. Era scappato, era stato un vero codardo: ma quando aveva visto la sua espressione, aveva capito che Hermione stava per rispondergli negativamente. Così era fuggito.
Ora poteva solo aspettare e sperare. Scese in Sala Comune.

Ron rise alle parole di Luna, mentre la ragazza continuava il suo racconto. -Perché ridi? Io volevo davvero tenerlo...- disse, alludendo al Troll che aveva incontrato in vacanza col padre: era riuscito a sfuggire ai guardiani che lo sorvegliavano e girava indisturbato per la foresta nei pressi del paesino dove Luna alloggiava. -Li trovo davvero adorabili.- esclamò, sicura.
Ron si tenne la pancia – Tu sei adorabile, Luna. – le disse.
Lei sorrise – Anche tu sei carino, Ron. – gli rispose, prendendolo in contropiede.
-Si sta facendo buio, che ne dici di rientrare?- le propose e la ragazza assentì.
- Grazie del bel pomeriggio.- lo salutò, avviandosi verso il suo dormitorio.
- E' stato un piacere.-


Malfoy sbuffò, mentre Blaise continuava a ripetergli quanto la Piattola fosse bella con la divisa di Hogwarts.
-Che palle, Blaise, sono sei anni che hanno quella divisa!- gli disse scocciato, alzandosi dal letto e accendendosi una sigaretta.
Zabini lo fisso contrariato, scuotendo drammaticamente il capo, come se all'amico sfuggisse chissà quale concetto di estrema importanza.
Draco si avvicinò alla finestra, aprendola: il sole stava tramontando, uno spettacolo magnifico. Le nuvole che coprivano del tutto il cielo, si erano colorate di un rosa pastello, che si andava intensificando verso il lago. Respirò a pieni polmoni l'aria fresca di Dicembre.
-Vuoi farmi morire congelato?- gli chiese la voce di Zabini.
- Taci.- fu la secca risposta.
Il freddo gli sfiorò le guance, gelandogli il naso. Una folata gelida gli penetrò nei vestiti, causandogli mille piccoli brividi.
-Dai, Draco, chiudi!- si lamentò ancora Zabini, ottenendo un dito medio come risposta.


Ginny aprì gli occhi quando il brusio in Sala Comune si fece insistente. Salii al piano di sopra e si stravaccò sul letto.
-Ginny, va tutto bene?- la voce di Hermione le arrivò dal bagno.
-Alohomora.- pronunciò Ginny, alzatasi e raggiuntala in bagno. Hermione era fresca di doccia e i suoi capelli erano tornati ricciuti e indomabili.
- Tutto apposto?- le chiese, mentre si sedeva sul water chiuso. Ginny annuì, ma gli occhi rossi e gonfi di pianto la tradirono.
-Parlami, Ginny, non tenerti tutto dentro.- le disse Hermione, abbracciandola.
L'amica, al contatto con la Caposcuola, sentì un calore, il calore che si prova con i familiari, scaldarle il cuore.
-Oh, Hermione, sono una sciocca!- singhiozzò sul suo collo.
La ragazza le accarezzò dolcemente i capelli – No, non può essere: c'è già Ron, i tuoi genitori hanno concentrato la stupidità in lui.- scherzò, facendola ridere. -Che succede?- le sussurrò.
- Ho fatto l'amore con Zabini.- confessò Ginevra, senza avere il coraggio di guardare negli occhi l'amica e mentre le sue guance facevano concorrenza ai capelli.
- Oh.- fu il commento della Caposcuola.
Sapeva che tra quei due c'era qualcosa, ma non pensava fossero così...avanti. O, forse, era lei ad essere sempre un passo indietro.
Ginevra la guardò – Oh?- le chiese – Tutto qui? Ti dico che sono andata a letto, - e a quelle parole sorrise, poiché in tutte e due i casi, di letti non c'era nemmeno l'ombra – con un Serpeverde, in particolare con il migliore amico di Malfoy e tu dici oh?- sbottò.
Hermione rise – Respira Ginny, sembravi quasi me!- la prese in giro. L'altra sorrise -Dimmi che ne pensi, Hermione, so che sarai obbiettiva.- le domandò.
- Dunque, sapevo che tra voi due stava succedendo qualcosa, ma sinceramente non pensavo quel qualcosa. Mi sento di dirti solo di stare attenta e di essere sicura dei sentimenti di Zabini, Blaise – si corresse – prima di fare qualcos'altro. – le disse sincera.
-Sentimenti? E' un Serpeverde Hermione, non ha sentimenti.- ribatté Ginny.
- Blaise è sempre stato particolare.-
- Mi stai dando la tua benedizione?-
Hermione rise – Non ne hai bisogno, comunque no: ti sto semplicemente dicendo che far finta di niente è inutile. Certo, non voglio che tu ti butti nelle braccia di Zabini, ma non devi nemmeno condannarlo a priori. Vedi che succede, stando sempre in guardia.- le consigliò.
Ginny annuì – Mi hai sorpresa Hermione, credevo ti mettessi a dare di matto.-
Hermione le batté la mano sulla sua – A quello ci penseranno Ron ed Harry – rispose, facendo sgranare di orrore gli occhi della piccola Wesley.

Il Nostro Sangue || Dramione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora