Adesso basta

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-Avanti, Malfoy, sputa il rospo: perché hai quel sorrisetto soddisfatto stampato in faccia?- sbuffò Hermione, mentre la statua si spostava lasciandoli salire la scala che portava all'ufficio di Silente.
Lui si infilò le mani nei pantaloni perfettamente stirati. – Non so di cosa tu stia parlando, Mezzosangue.- rispose, bussando.
La Caposcuola non ebbe il tempo di replicare, poiché la voce calda del Preside li invitò ad entrare.
-Signorina Granger, Signor Malfoy, prego, vogliate accomodarvi.- indicò loro due poltrone.
Hermione si sedette perfettamente composta e altrettanto tesa sulla punta, mentre il ragazzo si accomodava apparentemente sereno.
Il Preside si lisciò la barba bianca – Gradite una caramella?- chiese loro, allungato un piattino pieno verso di loro.
Draco lo guardò con un sopracciglio alzato, mentre Hermione scosse educata la testa.
-D'accordo, allora. Vi starete chiedendo come mai vi ho fatto chiamare. – disse l'uomo, mentre i due annuivano insieme.
-Vedete, da quando la guerra è finita, il clima ad Hogwarts è decisamente migliorato, così come lo sono i rapporti tra Serpeverde e Grifondoro, che sono sempre state le due Case rivali per eccellenza. Sono davvero lieto e commosso di questo, tuttavia...-a questa pausa entrambi i ragazzi repressero un brivido - ...affinché questa nuova unione venga suggellata a dovere, avrei una cosa da chiedere a voi due, in particolare a te, Draco.- disse loro. Il Serpeverde drizzò la schiena, più per timore che per educazione.
-Come saprai, i genitori della Signorina Granger saranno i primi Babbani a visitare la nostra scuola di magia. – disse, mentre Malfoy allargava gli occhi sorpreso: no che non lo sapeva. E così i signori Granger sarebbero venuti a scuola.
- Tuttavia, come lei saprà l'aria di Hogwarts è estremamente...pesante...per un essere non magico, di conseguenza i signori Granger potranno soltanto pranzare qui da noi, senza fermarsi per il Ballo.- continuò il Preside.
- Andiamo al dunque io ci terrei davvero molto al fatto che lei, insieme alla Signorina Granger, andaste a prendere i signori Granger alla stazione e viaggiaste con loro sull'espresso per Hogwarts.- detto questo alternò lo sguardo dal ragazzo alla ragazza, che si guardavano perplessi.
-Non capisco signore: vuole che io torni a Londra per andare a prendere i miei genitori la mattina di Natale, insieme a lui?- domandò Hermione, indicando Draco incredula.
-Esattamente, Miss Granger.- rispose sicuro l'uomo – Quale più grande dimostrazione di solidarietà di un Purosangue di una delle famiglie più conosciute del Mondo Magico, che accompagna una nata Babbana? – spiegò.
Malfoy si schiarì la voce – Professor Silente io non credo...- fu interrotto da Hermione.
-Non potrebbe accompagnarmi Ron? Anche la sua famiglia è Purosangue, se è quello il punto.- disse.
Malfoy si accigliò – Mi stai paragonando a Lenticchia?- sputò.
Hermione lo ignorò.
- Granger, non insultare il mio onore, paragonandomi a Wesley.- insistette Draco, mentre la Caposcuola guardava il Preside con occhi supplicanti.
- Vede, Signorina Granger, il Signor Malfoy sta cercando di dirle, in modo indiretto, che ci terrebbe ad accompagnarla lui personalmente.- le disse Silente, annuendo per incitarla a guardare il ragazzo, che si era paralizzato.
Si scambiarono un'occhiata: "Silente è pazzo", "Non ci penso nemmeno ad accompagnarti", "Preferirei che mi accompagnasse un Dissennatore", "Silente è pazzo".
Fu divertente riuscire a comunicare con dei semplici sguardi e poi almeno su di un concetto erano perfettamente d'accordo.
-Bene, adesso Signorina Granger, potrebbe lasciarci soli per un secondo? Può aspettare il Signor Malfoy nella stanza attigua.- le indicò la porta e lei si congedò.
Draco guardò curioso il vecchio che lo fissava con gli occhi azzurri – Draco, voglio che badi ad Hermione.- gli disse, senza preamboli.
Malfoy ridusse gli occhi a due fessure – Cosa sa?- domandò, sporgendosi verso di lui.
-Non molto, ma confido che quando sarà il momento mi metterai al corrente di quello che sai tu. – rispose l'uomo.
Draco soppesò le sue parole, poi annuì, sincero.
-Arrivederci, Signor Malfoy.-



-Per carità, potete sedervi un secondo, non ho capito assolutamente niente!- esclamò Ginevra, fermandoli entrambi per un braccio: quando era tornata dalla Stanza delle Necessità, circa una mezz'ora prima di cena, li aveva trovati incredibilmente nervosi, che saettavano da una parte all'altra della Sala Comune.
Ron tirò un respiro - MalfoyévenutoacercareHermdicendocheavevanounappuntamentoepocoprimacheHarryglieledesseleièuscitaesen'èandataconlui.- disse, diventando paonazzo.
Ginny lo guardò, preoccupata – Ti dispiacerebbe ripetere, magari staccando le parole?- chiese al fratello.
- Malfoy è venuto a cercare Hermione, dicendo che avevano un appuntamento e poco prima che Harry gliele desse, lei è uscita e sen è andata con lui.- ripeté il ragazzo, stringendo i pugni più forte ad ogni parola.
- Che cosa?!- la voce indignata della sorellina, li fece sorridere speranzosi: Ginny era dalla loro parte, avrebbe fatto rinsavire Hermione.
- Harry, volevi fare a botte con Malfoy, ma che ti preso?!- esclamò, mentre entrambi si lasciavano cadere rassegnati e disperati sul divano.




-Sei odioso, Malfoy.- disse Hermione, incrociando le braccia indispettita: da quando erano usciti dall'ufficio del Preside, aveva tentato in tutti i modi di farsi rivelare cosa avesse da dirgli l'uomo, ma il ragazzo era stato irremovibile.
- Fattene una ragione, Mezzosangue, perché sarà questo odioso Purosangue ad accompagnarti a prendere i tuoi genitori Babbani.- le rispose, storcendo il naso all'idea.
Senza rendersene conto, continuando a battibeccare, raggiunsero la Torre dei Grifoni, fermandosi imbarazzati.
-Allora, ci vediamo, Malfoy.- borbottò la Caposcuola, accingendosi ad entrare.
- Granger...-. Hermione si trovò a pensare che la mano di Malfoy, che le stringeva il polso, era diventata oramai un'abitudine.
Che avrebbe dovuto infastidirla. Avrebbe dovuto. Si voltò leggermente verso di lui.
- Malfoy?- sussurrò, cercando di tenere ferma la voce. La Serpe non le piaceva, si erano sempre odiati.
Tuttavia non riusciva a spiegarsi il perché di quegli strani brividi che l'attraversavano ogni qual volta lui le rivolgeva attenzione.
Draco deglutì: lei era Hermione Granger, una Mezzosangue. Non gli sarebbe mai potuta piacere, poiché l'aveva sempre associata ad un qualcosa di sporco, di sbagliato. Ma come poteva, qualcosa di sporco, essere così maledettamente bello?
-Spero che non ti aspetterai niente da me, quando saremo in viaggio.- disse, stravolgendo totalmente quello che aveva progettato di dire.
Lei sospirò, ritirando bruscamente il polso – Non mi aspetterei mai niente da te, Malfoy.- ribatté, entrando e lasciandolo impalato fuori, mentre il ritratto si chiudeva.



- Cia...- Hermione vide troppo tardi l'espressione allarmata di Ginny, che cercava di dirle di non farsi vedere.
Due teste, una mora e una rossa, sussultarono al suono della sua voce, scattando verso di lei.
-Hermione!- esclamarono in coro, balzando in piedi, ma rimanendo inchiodati al loro posto.
- Harry, Ron, tutto bene?- chiese lei, avvicinandosi a Ginny.
- Non che non va bene, sei andata con...quel...- Harry tentò di contenersi, mentre i suoi occhi lanciavano scintille.
Ron non fu da meno – Ma, dico, ti ha dato di volta il cervello?! – urlò.
La Caposcuola incassò tutte le grida e gli insulti degli amici, prima di alzare gli occhi su di loro: alla vista dell'oro che pareva infuocato nello sguardo della ragazza, tacquero all'istante.
-Adesso mi avete veramente stufata, siete due idioti: Malfoy mi è venuto a dire che Silente voleva parlarci, per questo sono andata con lui.
E' l'ultima volta che vi do spiegazioni su quello che faccio, la mia vita non è affar vostro: IO farò le MIE scelte, indipendentemente dal vostro benestare. Vi voglio bene, vi amo, siete la mia famiglia e se mi amate, capirete.- disse, alternando lo sguardo sui due.
Rimasero tutti in silenzio per un attimo: Ron ed Harry, ora rassicurati, abbassarono gli occhi, mortificati.
-Hermione ha ragione.- la voce squillante di Ginny, fece scattare gli occhi della ragazza su di lei: l'espressione dell'amica la mise in allarme: quando aveva quell'aria da gran donna, stava per spararne una pesante.
- Approfitterò di questa discussione per dirvi che andrò al Ballo di Natale con...- la mano che Hermione le aveva posato sulla bocca, le impedì di continuare.
I ragazzi le guardarono perplessi, mentre la Caposcuola trascinava la piccola Wesley su per le scale del dormitorio.
Ron e Harry si guardarono. – Santo Godric, non credi che Ginny volesse dirci che andrà al Ballo con Malfoy, vero?- mormorò Ron, angosciato.
Harry strabuzzò gli occhi – No, no, assolutamente.- rispose. -E se ci volesse andare Hermione?- aggiunse, allarmato.
Ron scosse la testa – E' fuori discussione.- disse.
Si sedettero sul divano – Dobbiamo tenere le Serpi lontane da loro.- sussurrò Ron con aria da cospiratore.
-Assolutamente.- confermò Harry.
Che dire, il discorso di Hermione li aveva proprio convinti.




-Si può sapere perché mi hai fermata? Avevo trovato il coraggio!- sbottò Ginny, infilandosi il maglioncino.
Hermione si chiuse la zip della maglietta rossa. – Non avrebbero retto tanto.- rispose.
-E poi ti avrebbero ostacolata in tutti i modi e non ti avrebbero più permesso di vederti con Blaise: ti avrebbero seguita, pedinata. – aggiunse, ravvivandosi i capelli.
L'amica parve rifletterci – Forse hai ragione.- commentò.
-Dimmi un po', siete davvero andati da Silente?- le chiese maliziosa, sorridendo al suo riflesso nello specchio.
La Caposcuola annuì, indignata – Certo che si!- esclamò.
-E?-
- E vuole che Malfoy mi accompagni a prendere i miei alla stazione il giorno di Natale.- le raccontò.
- E lui?- Ginny si avvicinò a lei, curiosa.
- Non ha altra scelta.-
- Che romantico! Viaggerete insieme, soli soletti...- la canzonò, beccandosi una cuscinata.
- Si, con i miei seduti nello stesso scompartimento, sai che intimità!- si rese conto troppo tardi del significato delle parole che aveva pronunciato. Di fatti, Ginny sorrideva. -Non era quello che intendevo.-
-Certo, Hermione, certo.- rispose, uscendo.





-Un vero gentiluomo Draco, non c'è che dire!- lo riprese Blaise, allacciandosi la cravatta: l'altro gli aveva raccontato la richiesta di Silente e la sua conversazione con la Caposcuola.
- Che avrei dovuto dirle?- la voce raggiunse ovattata Zabini, poiché Malfoy era chiuso in bagno.
- Magari: mi fa piacere accompagnarti?- urlò.
- Ma non mi fa piacere!- esclamò la voce stizzita di Draco.
Blaise gli fece la caricatura, guardandosi allo specchio.
-Sei davvero un ingrato: qualunque individuo di sesso maschile, pagherebbe oro pur di poter viaggiare da solo con Hermione.- aggiunse.
Un tonfo lo raggiunse.
-Te l'ho già detto, Blaise: io non sono qualunque.- la porta si aprì.
- Ceto Draco, certo.- rispose Zabini, uscendo.



-Hermione, per favore.- la voce implorante dei due la distolse dalla conversazione con Ginny.
- Non rivolgetemi la parola stasera, se non volete essere schiantati.- disse lei.
I due sospirarono sconfitti, tornando alla propria cena.
- Ciao, ragazze! Harry, Ron. – la voce dolce di Luna li fece voltare.
- Ciao Luna, per domani è tutto pronto.- le ricordò Ginny.
La Corvonero annuì e, allontanandosi, lanciò un timido sguardo a Ron, che si affrettò a pulirsi la bocca sporca di panna.
-C'è Daphne!- esclamò Hermione, salutandola con la mano. Dietro di lei, apparvero Blaise e Malfoy si affrettò a ritirare il braccio.
Malfoy la guardò, sedendosi al suo solito posto.
Harry e Ron cominciarono ad agitarsi sulla sedia, beccandosi due occhiatacce minacciose da entrambe le ragazze.
-Daphne, sapevi che i genitori della Mezzosangue...- fu interrotto dalla voce della bionda.
- Di Hermione.- lo riprese.
- Della Mezzosangue...-
- Hermione.-
- Della Granger, - sbuffò lui – verranno qui per Natale?-
La Greengrass annuì – Me l'ha detto un po' di giorni fa, perché?- lo guardò curiosa.
-Niente.- il ragazzo guardò altrove, chiudendo la discussione.
Un formicolio sulla guancia convinse Ginny ad alzare gli occhi sul tavolo delle Serpi, da dove Blaise le sorrideva teneramente.
Una gomitata nelle costole della ragazza, fece voltare Hermione nella medesima direzione: Malfoy, ghigno sul viso, alzò lievemente il mento.
L'aveva salutata? Che significava quel gesto? Erano scuse?
Tornò a guardarlo, ma lui era già di nuovo chino sulla sua cena.

Il Nostro Sangue || Dramione Where stories live. Discover now