Epilogo

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Tre mesi dopo.


- Signor Malfoy, può rispondere alla domanda?- domandò la McGranitt, contorcendo l'angolo rugoso delle labbra.
Il sopracciglio del Serpeverde si alzò in modo sfrontato. – Non lo so. – rispose.
Gli parve quasi che la donna stentasse a trattenere un sorrisetto compiaciuto. - Qualcuno sa rispondere alla domanda?-
Una mano, appartenente a qualcuno seduto un paio di file più avanti a lui, scattò in aria.
Draco sorrise, pregustandosi la saccente risposta della Granger.
- L'incantesimo Glacius consente di generare dalla bacchetta un gelido raggio in grado di congelare oggetti o persone.- affermò, portandosi i capelli ricci dietro l'orecchio. Potter e Weasley, seduti proprio dietro di lei, si scambiarono un'occhiata, soddisfatti.
- Molto bene, Signorina Granger, dieci punti a Gryffindor.- la Professoressa ammiccò verso l'ala dell'aula nella quale erano seduti i Grifondoro.
- Signor Malfoy, sono davvero dispiaciuta, ma devo sottrarre dieci punti a Slytherin.- non sembrava affatto dispiaciuta, invece.
Draco alzò le spalle, ignorandola. Una risatina attirò la sua attenzione: accanto alla Granger, la Weasley se la rideva sotto i baffi.
Pansy, agitandosi sulla sedia davanti a lui, storse il naso. - Che hai da ridere, Piattola?-
- Carlino, non prendertela, bisogna sapere perdere.- rispose la diretta interessata, facendole l'occhiolino.
Hermione posò una mano sul braccio dell'amica, in contemporanea a Daphne.
Pansy e Ginny non si piacevano molto, tuttavia la Serpeverde aveva – sorprendentemente. – accettato di buon grado la compagnia della Granger.
Non si poteva dire che a legarle fosse lo stesso legame che si era instaurato tra Daphne, Hermione, Ginny e Luna, ma almeno non si offendevano ogni cinque minuti. Tutto era tornato come prima, insomma, tutto era di nuovo normale.
La campanella suonò e l'aula si svuotò in un baleno. Un piccolo gruppo affollò il corridoio.
- Granger, sei sempre la solita insopportabile So-tutto-io.- commentò la voce acida di Malfoy.
Hermione si fermò e insieme a lei anche Ron, Harry e la Piattola arrestarono la loro camminata, voltandosi.
- Malfoy, se tu non trovi il tempo di studiare, non essere invidioso di chi lo fa e prende buoni voti. – scoccò lei.
Harry sbuffò, seguito a ruota da Ron.
- Vedi, Mezzosangue, io preferisco impiegare il tempo in attività decisamente più piacevoli e costruttive.- ribatté il Serpeverde, avanzando.
- Di che attività parli, Malfoy? Ammirarti allo specchio non è un'attività costruttiva.-
Il ragazzo ghignò, agguantandole la vita e attirandole a sé. Incollò le loro labbra, mentre lei gli circondava il collo con le braccia.
- E' atroce dover assistere ogni giorno a questo teatrino.- sbuffò Ron.
- Ehi, siamo in corridoio, datevi un contegno!- esclamò Harry, incrociando le braccia.
Ginny rise, alzando un braccio per richiamare l'attenzione di Blaise.
Il Serpeverde arrivò di corsa, frenando pochi attimi prima di finirle addosso e le scoccò un bacio.
- Zabini, metti le mani dove posso vederle!- questo non poteva che essere Ron.
- Ronnie, - rise il Serpeverde, usando un nomignolo che aveva imparato frequentando casa Weasley. – Molly ti ha espressamente ordinato di concentrarti sullo studio, invece che dare fastidio a me e a tua sorella.- affermò, vittorioso.
Strano a dirsi, ma l'ultimo tentativo di Ron di tenere un "Viscido Serpeverde" dalla sua ingenua sorellina, si era dimostrato un vero fallimento.
Non solo Molly era volata al settimo cielo quando aveva capito che la sua bambina si era finalmente tolta Harry Potter dalla testa (non perché avesse qualcosa contro il Salvatore del Mondo Magico, ma perché aveva sempre saputo che non erano fatti per stare assieme ed era stanca di vedere Ginny soffrire.) , ma era esageratamente orgogliosa di avere Zabini come genero.
Non che c'entrasse qualcosa il rango o il sangue, semplicemente Blaise era un ottimo studente, con una media scolastica davvero notevole e un educazione semplicemente perfetta.
Il povero Ron aveva dovuto subire tutti gli elogi e le carinerie della famiglia nei confronti del suo nuovo nemico.
Luna raggiunse saltellando il gruppetto e si scambiò un rapido bacio con le amiche.
- Amore, tutto bene?- domandò al fidanzato, scoccandogli un bacio.
Immediatamente i lineamenti del ragazzo si rilassarono e la solita espressine ebete che aveva, quando la Corvonero era nei paraggi, fece capolino sul suo viso. - Certo, andiamo a pranzo?- le chiese.
- Avete visto, Daphne?- la voce di Harry raggiunse una biondina ancora accanto alla porta dell'aula di trasfigurazione.
- Tranquillo, Potter, la tua bella sta arrivando.- rispose Draco, indicandola.
- Eccomi, scusate, ci ho messo un po' a convincere Pansy ad unirsi a noi.- spiegò, facendo un cenno alla ragazza subito dietro di lei.
Harry le prese la mano, sporgendosi verso le sue labbra.
- Ciao. - le sussurrò.
- Ciao a te. -
- Potter!- la voce li fece sussultare tutti.
Il Professor Piton avanzò con l'espressione schifata verso il gruppetto.
- Niente smancerie nei corridoi! Meno dieci punti a Gryffindor!- senza aggiungere altro, svoltò l'angolo e sparì.
Hermione sbatté un piede a terra, pestando di proposito la scarpa del fidanzato, che rideva sguaiatamente.
- Cosa?!- domandò lui, mentre lei s'incamminava impettita verso la Sala Grande. - Granger, mi hai fatto male!- protestò, correndole dietro.
Tutti gli altri scossero il capo, seguendoli.
Theo agguantò la mano di Pansy. – Ti va di andare a pranzo?- le chiese.
Lei parve rifletterci su. – Va bene.- concesse.
- Pansy, io..- tentò il Serpeverde.
- Tu?- lei lo invitò a continuare, con gli occhi speranzosi.
- Niente...niente, andiamo.-
Il Serpeverde si maledì mentalmente. "Troverò il coraggio di dirti quello che provo, lo giuro sul mio onore".
Poco più avanti, Pansy sorrideva nascosta dai capelli neri.
La conversazione avuta qualche settimana prima con Daphne, le aveva confermato che i sentimenti del ragazzo per lei, erano sinceri.

Il Nostro Sangue || Dramione Where stories live. Discover now