Shiver || Michael Clifford

By accolasvoice

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«Respingo tutti quanti, non prenderla sul personale.» highest rank in fanfiction #1 More

cast
Prologue.
1. A New Beginning
2. Echo
3. Cookies
4. Little crush
5. Moe
6. Rain And Green Eyes
7. Melting
8. Innocent
9. Overthinking
10. Bravery
11. Confessions
12. Brothers
13. Battleships
14. Miss Marple
15. Challenge
16. Revenge
17. Affection
18. Nightmares
19. Madness
20. Sweatshirt
21. Awkward
22. Feelings
23. Let Me In
24. You
25. The First Time
26. Feel Again
27. Make Me Fall
28. The Last Time
29. Remember
30. Change My Mind
31. Up
32. She Is The Sunlight
33. I Won't
35. Tear Me In Two
36. Best Of Me
37. Sweet Despair
38. I Will Be
THANKS.
39. Broken
40. No More Lies
41. Demons
42. Wasted
43. Everything Has Changed
44. All About Us
45. Look After You
46. Sparks
47. Unbreakable
48. Holding On And Letting Go
49. Mine For A Night
50. Reason
51. Hush Hush
52. Can't Stop
53. This Love
54. Find My Way Back
55. Firefly
NON ODIATEMI
It All Ends.
Ringraziamenti
Characters Ask

34. You And Me

57.9K 2.8K 1K
By accolasvoice

Cause it's you and me
And all of people with nothing to do,
Nothing to lose
And it's you and me and all of the people
And I don't know why I can't keep my eyes off of you.

[You And Me - Lifehouse]

-----------------

Avevo appena fatto dieci passi fuori dalla mia stanza quando venni travolta da qualcuno che correva nella mia direzione.

- Oh Dio, mi dispiace tantissimo! - esclamò una voce che ormai conoscevo fin troppo bene.

- Luke, seriamente? - sbottai, cercando di scrollarmelo di dosso. - Mi pareva che ci fossimo già passati! -

Lui rise brevemente, alzandosi e tendendo le mani per aiutarmi ad alzarmi. - Scusa, Moe. -

- Si può sapere perché devi sempre correre da qualche parte come un forsennato? - sbuffai, sfregandomi una mano sulla schiena per cercare di lenire il dolore dovuto all'urto con il pavimento.

- Stavo venendo a cercarti! - tentò di difendersi, senza smettere di ridacchiare.

- E dovevi proprio correre? Ci saranno dieci metri dalla tua stanza alla mia! - protestai, alzando scherzosamente gli occhi al cielo.

- Voglio tenermi in forma. - mi rivolse un ghigno divertito, mordendosi leggermente il labbro inferiore e alzando rapidamente le sopracciglia.

- Iscriviti in palestra come una persona normale! - sentenziai, dandogli una spinta affettuosa sul petto.

Luke rise ancora, scuotendo la testa e infilandosi le mani in tasca. - Dove stavi andando? - chiese subito dopo, riacquistando un tono normale.

- In biblioteca. - replicai, raccogliendo il mio zaino che si trovava ancora a terra. - Devo cercare uno stupido libro per letteratura inglese. Tu perché mi cercavi, invece? -

- È da un secolo che non facciamo qualcosa insieme, volevo solo passare un po' di tempo con te. - alzò le spalle, rivolgendomi un piccolo sorriso.

Assottigliai gli occhi nella sua direzione, realizzando quasi immediatamente che quella non era l'unica ragione per cui voleva vedermi. - Cosa devi dirmi? -

- Nulla! - rispose, troppo velocemente.

- Luke. - alzai un sopracciglio e incrociai le braccia al petto, attendendo che mi spiegasse la vera ragione per cui era venuto a cercarmi.

- Facciamo così: io ora ti accompagno in biblioteca, troviamo il tuo stupido libro e poi ti offro qualcosa di caldo alla caffetteria. Ci sono un paio di cose di cui devo parlarti. - sospirò, rivolgendomi un altro mezzo sorriso e incamminandosi verso le scale.

- Ora mi stai facendo paura. - ridacchiai. - Devi dirmi che stai per morire? -

- No, piccola Moe, ma probabilmente sarai tu a volermi uccidere dopo che avrai ascoltato ciò che devo dirti. - ridacchiò ancora, senza voltarsi verso di me.

- Ora mi fai davvero paura. - risi a mia volta, spalancando gli occhi.

Uscimmo dall'edificio 57 e fummo accolti dall'immancabile coltre di nubi che ricopriva perennemente il cielo scozzese, ma per lo meno, sembrava non fare eccessivamente freddo. Raggiungemmo velocemente la biblioteca e, non appena vi mettemmo un piede dentro, notammo la chioma rosso scuro di Aubrey dirigersi a passo leggero ma spedito verso il tavolo accanto alla grossa vetrata colorata sul lato destro del vecchio edificio. Seguendo il suo sguardo, notammo immediatamente un adorante e sorridente Calum, che se ne stava seduto, a fingere di studiare, nell'attesa che la ragazza passasse nelle vicinanze per scambiare due chiacchiere o lasciargli un leggero bacio a fior di labbra.

- Ed ecco apparire davanti ai nostri occhi un rarissimo esemplare di Calum Thomas Hood in piena fase di innamoramento. Uno spettacolo a cui nessun essere umano aveva mai assistito in natura. - ironizzò Luke, avvicinandosi al tavolo a cui erano seduti il nostro amico e Aubrey e appoggiando le mani su una delle sedie.

- Lucas, ti hanno mai detto che assomigli a Dora l'Esploratrice? - alzò gli occhi al cielo Cal, rivolgendogli però un sorriso.

- Si, già me l'hanno detto. - borbottò Luke, facendomi aggrottare le sopracciglia per la confusione.

- È un piacere rivedervi, ragazzi. - ci accolse Aubrey, sorridendoci caldamente. Luke le fece un veloce cenno con la mano, mentre io ricambiai il suo sorriso.

- Che combinate voi due? - domandò il nostro amico, spostando il dito tra me e il ragazzo che avevo accanto.

- Moe deve cercare un libro. - alzò le spalle Luke, lasciandosi pesantemente cadere sulla sedia che aveva di fronte. - Tu invece? -

- Sono venuto qui per passare un po' di tempo con la mia ragazza. - sorrise Calum, voltandosi verso Aubrey e rivolgendole un meraviglioso sorriso.

Il modo in cui la guardava era una cosa indescrivibile. La guardava come la tizia di I Love Shopping guardava le borse della nuova collezione primaverile di Prada, come Garfield guardava le lasagne, come un collezionista guardava un'opera d'arte che mancava alla sua collezione e, per citare il Grande Gatsby, lui la guardava come ogni ragazza avrebbe voluto essere guardata. Era una cosa stupenda e dolorosa allo stesso tempo. Vedere con i propri occhi un sentimento così grande, anche se nato da relativamente poco tempo, e sapere di non averlo mai provato sulla propria pelle era come ricevere una secchiata d'acqua gelida il giorno del tuo compleanno: da un lato piacevole perché hai la certezza che i tuoi amici lo stiano facendo per dimostrarti affetto, ma dall'altro inaspettato e dannatamente doloroso.

- Siete così dolci che mi fate quasi venire il voltastomaco. - Luke si esibì in una finta espressione disgustata, ma poi finì per scoppiare nell'ennesima risata.

- Oh, ma piantala. - borbottò Calum, ridacchiando a sua volta. - Sei solo invidioso. -

- Ehi, se non fosse stato per me probabilmente saresti ancora seduto su quella panchina a chiederti come scusarti con lei per... - prima che il mio amico potesse continuare a parlare, il moro lo interruppe tirandogli addosso il suo astuccio.

- Vuoi stare zitto una buona volta? - sbottò Calum, spalancando gli occhi e facendo ridere sia me che Aubrey.

- Shiver, hai detto che avevi bisogno di un libro? - chiese a quel punto la ragazza, cercando di cambiare discorso.

- Si, decisamente. - sorrisi io, allontanandomi insieme a lei dai due amici che continuavano a stuzzicarsi.

-----------------

- Avanti, sputa il rospo. - incitai Luke, non appena la cameriera, fortunatamente non si trattava di Dakota-quella-che-ci-prova-con-tutti, poggiò di fronte a noi ciò che avevamo ordinato qualche minuto prima.

- Ok, - annuì, dopo aver preso un lungo sorso di cioccolata calda. - io e i ragazzi abbiamo scritto la nostra prima canzone! - mi annunciò, con un gigantesco sorriso.

- Cosa? - domandai, incredula. - Sul serio? Luke, è fantastico! - gli rivolsi a mia volta un sorriso. Ero davvero felice che finalmente si fossero decisi a mettersi alla prova e scrivere una canzone tutta loro: ero sicura che se la sarebbero cavata alla grande.

- Si, siamo tutti elettrizzati. - ammise, tirando il piercing sul suo labbro. - La musica è di Mikey e anche alcune strofe davvero molto forti, mentre il resto della canzone l'abbiamo scritta insieme. -

- Luke, sono davvero fiera di voi. - sorrisi ancora, soffiando leggermente sulla mia cioccolata calda alla cannella.

- E abbiamo anche questa folle idea. - bofonchiò, passandosi una mano sulla nuca.

- Di che sta parlando? - domandai, prendendo un lungo sorso e riconoscendo subito che quella cioccolata calda era probabilmente una delle bevande più deliziose che avessi mai assaggiato.

- Ci sarà una competizione per band emergenti tra una settimana, qui al campus. - mi spiegò, sorseggiando a sua volta la cioccolata. - E noi stavamo pensando che forse potremmo partecipare. - alzò le spalle e sporse in fuori il labbro inferiore, simulando indifferenza.

- Dovreste farlo! - esclamai, con entusiasmo. - Io vi ho sentiti suonare e siete bravi, Luke, davvero bravi. -

- Grazie Moe. - mi sorrise caldamente. - Ci penseremo. -

- Ora, che altro dovevi dirmi? - sospirai, rivolgendogli una finta occhiata sospettosa.

- Ecco, devo confessarti che... - iniziò a parlare, ma venne quasi subito interrotto da una voce che entrambi conoscevamo molto bene.

- Ragazzi, che fate di bello qui? - domandò mio fratello, sedendosi accanto a Luke e dandogli una leggera pacca sulla spalla.

- Shiver, non sapevo che avessi dei piani con il microcefalo. - sentenziò Jen, accomodandosi accanto a me e lanciando un'occhiata strana nella direzione di Luke. In tutta risposta, lui scosse la testa e la mia coinquilina si rilassò. Mi ero persa qualcosa?

- In realtà dovevo parlarle di un paio di cose, quindi sono venuto a cercarla in camera. - spiegò il mio amico, alzando le spalle.

- Ti correggo, io stavo uscendo e tu mi hai travolta... di nuovo. - puntualizzai, alzando scherzosamente gli occhi al cielo.

- Di cosa dovevi parlarle, microcefalo? - chiese a quel punto Jenna, lanciandogli un'altra strana occhiata e ignorando completamente il mio commento.

- Volevo solo dirle che... - iniziò a parlare lui, ma venne nuovamente interrotto.

- Organizzate un'uscita di gruppo e non mi avvertite, sono quasi offeso! - si intromise Ashton, avvicinandosi al nostro tavolo e rivolgendoci un piccolo sorriso. - E dove sono Cal e Mike? -

Solo in quel momento vedemmo spuntare dietro di lui la chioma corvina di Lux, che non appena ci vide spalancò gli occhi e arrossì fino alla punta delle orecchie.

- Lucille, ci sei anche tu! - esclamò Jenna, con un ghigno che ormai conoscevo fin troppo bene: quella ragazza aveva qualcosa in mente. - Vieni a sederti vicino a me. -

- Calum è in biblioteca dalla sua nuova ragazza, Mike sta studiando. - replicò Luke, mentre il suo amico prendeva posto accanto a lui.

- A proposito di nuove ragazze. - esordì la mia coinquilina, poggiando un braccio sulle spalle di Lux e rivolgendole un sorriso malizioso. - Quando vi deciderete tu e il tizio con la bandana nei capelli ad ufficializzare la vostra relazione? -

Un imbarazzato silenzio scese sul nostro intero gruppo e io mi ritrovai a spalancare gli occhi per lo stupore e a cercare di trattenere una risata. Se c'era una cosa in cui Jenna era davvero brava, quella era mettere a disagio le persone nel tentativo di tirare fuori i loro veri sentimenti.

- Oh, andiamo, è quello che ci stiamo chiedendo tutti quanti dalla festa alla Confraternita! - sbottò lei, siccome nessuno aveva detto altro. Lux era rimasta paralizzata, con le guance rosse come peperoni e gli occhi fissi a terra. - È palese che tu piaccia a lui e che lui piaccia a te! -

- Ma cos'è, la giornata delle coppie? - sbuffò Luke, finendo l'ultimo sorso della sua cioccolata calda.

- Pensate a quanto sarebbe bello organizzare delle uscite di coppia tutti insieme! - proseguì la mia amica, ignorando il commento del biondo. - Io e Colton, Lux e Ashton, Calum e la tizia di cui non so il nome, Shiver e Nolan! -

Le reazioni che si scatenarono in quel momento furono buffe e assurde allo stesso tempo: Ash si prese la testa tra le mani per l'imbarazzo e iniziò a ridere nervosamente, Lux spalancò ulteriormente gli occhi, Colton mi lanciò un'occhiata sconcertata e aggrottò le sopracciglia (probabilmente colpito dal fatto che non avessi ancora detto a Jenna del fatto che non avessi alcun interesse nel giocatore di football), io strinsi gli occhi e premetti insieme le labbra, mentre Luke si mise a leccare molto poco elegantemente i residui di cioccolata dalla tazza.

- A proposito di quello, Jen, c'è una cosa che dovrei dirti. - intervenni io, con un'espressione dolorante in viso, consapevole che di lì a poco avrei dovuto subirmi una sonora ramanzina da parte sua su quanto Nolan in realtà fosse un ragazzo perfetto.

- Non ti piacciono le uscite di coppia in gruppo? Non c'è problema, la mia era solo un'idea. -

- No, è che io... Nolan non mi piace. - ammisi alla fine, con un sospiro. - So che lui è il ragazzo perfetto ed è un miracolo che abbia notato proprio me, ma io non provo nulla per lui. Non riesco a pensare di stare con lui, non ci riesco e basta. Io non sono fatta per la perfezione che cercano tutti, io sono fatta per persone imperfette come lo sono io. - conclusi, prendendo a rigirarmi tra le dita l'orlo del mio maglione.

Tutti rimasero in silenzio per qualche secondo, probabilmente colpiti dalle mie parole. Luke mi stava osservando con un'espressione indecifrabile dipinta sul viso, Colton mi rivolse un sorriso fiero, Ashton e Lux si limitarono ad annuire brevemente e Jenna si voltò verso di me, inclinando leggermente la testa. - Oh, ok. -

- O-ok? - domandai, incredula. - Soltanto ok? -

Jenna scoppiò in una breve risata. - Si Shiver, soltanto ok. Non sono certo io a doverti dire chi farti piacere e, per quanto rimango convinta che tu e Nolan sareste una bellissima coppia, se lui non ti piace, non ti piace e basta. - alzò le spalle, lasciandomi completamente basita per il suo discorso. Ero assolutamente certa che una volta che gliel'avessi confessato lei avrebbe fatto di tutto per convincermi che mi stavo sbagliando e che Nolan era il ragazzo con cui dovevo stare.

- Jen, hai iniziato a fare Yoga, o ti sei convertita al Buddhismo? - chiese a quel punto Luke, ridendo brevemente. - Sei troppo calma e diplomatica in questi giorni. -

- Se preferisci posso alzarmi e iniziare a lanciare piatti in giro per il locale. - replicò lei con nonchalance, facendo ridere tutti quanti. - No, a parte gli scherzi, ognuno ha le proprie idee e non si può forzare l'amore tra due persone che non sono fatte l'una per l'altra. - proseguì, tornando seria e stupendoci nuovamente.

- Quindi non ti intrometterai più nelle storie degli altri? - chiese Ashton, con uno dei suoi soliti sorrisi.

- Non lo farò. - sospirò Jenna, rivolgendogli subito dopo un sorriso malizioso. - Ma prima devi ammettere che tra te e la nostra timidona c'è effettivamente qualcosa. -

A quella sua uscita tutti riprendemmo a ridere, a parte Lux che arrossì di nuovo e Ash che sbuffò scherzosamente, rivolgendo un piccolo sorriso alla mora.

- E va bene! - sbottò lui improvvisamente, facendoci voltare tutti nella sua direzione. - Lei mi piace... e parecchio anche. - ammise infine, arrossendo leggermente a sua volta.

- Quindi? - lo incitò Jenna, con un sorriso soddisfatto sulle labbra.

- Quindi vuoi uscire con me per un vero appuntamento, Lucille Hamilton? - si arrese, chiedendole finalmente quello che tutti noi aspettavamo da un bel po'.

La nostra amica alzò timidamente lo sguardo e, con le guance ancora in fiamme, si limitò ad annuire e a rivolgergli un piccolo sorriso, provocando un applauso scherzoso dal resto di noi. A quel punto, tornai a guardare Luke e alzai le spalle, rendendomi conto che avrebbe dovuto aspettare ancora un po' per dirmi la seconda ragione per cui aveva voluto vedermi. Ma lui non parve affatto turbato, anzi, lasciò andare un piccolo sospiro di sollievo, che non mi fece presagire nulla di buono.

---------------

Ero riuscita a fuggire da quella folle e totalmente non programmata uscita di gruppo usando la scusa di dover portare degli appunti di letteratura ad una mia compagna che era stata assente alla lezione precedente, quando invece tutto ciò che volevo era concedermi un po' di relax da tutti quei discorsi sulle coppie e sull'amore, e l'unico posto in cui avrei potuto farlo erano i miei amati spalti abbandonati.

Arrivai lì in una decina di minuti più tardi e, con mio stupore, vi trovai già Michael intento a strimpellare la sua chitarra classica piena di disegni. - Che ci fai qui? Ora hai intenzione di appropriarti del mio rifugio? - chiesi scherzosamente, accomodandomi sul mio solito sedile.

- Speravo che venissi qui. - replicò con un sorriso, smettendo per un attimo di suonare.

- Questo è meno inquietante rispetto alla risposta che mi dai di solito. - risi brevemente, allungando le gambe e stiracchiandomi.

- Dove sei sparita per tutto il pomeriggio? - chiese a quel punto, tornando a suonare delicatamente. - Ti sto aspettando da un po'. -

- Sono stata risucchiata da un'assurda e non programmata uscita di gruppo con Luke, Jenna, Col, Ashton e Lux. - replicai, rabbrividendo ancora al ricordo.

- Sei stata risucchiata? - ripeté lui, sorridendomi di traverso.

- Si, inizialmente ero andata a prendere una cioccolata con Luke perché doveva parlarmi di un paio di cose, ma poi sono arrivati anche tutti gli altri e la nostra uscita amichevole si è trasformata in una baraonda di risate e discorsi sull'amore. - gli spiegai, in un sospiro. - Tu invece che hai fatto oggi? -

- Sono rimasto in camera a studiare. - alzò le spalle, tornando a concentrarsi sugli accordi. - Di che voleva parlarti Luke? -

- Mi ha detto che avete scritto una canzone. - gli sorrisi io, voltandomi completamente verso di lui.

- Te l'ha detto? - sorrise brevemente a sua volta, mantenendo lo sguardo sulla chitarra.

- Si, sono fiera di voi. - replicai, in tono sentito.

- Credo che ti piacerà. - sorrise, in modo enigmatico.

- Mi fai sentire un'anteprima? - chiesi speranzosa, accennando alla chitarra con il mento.

- Non se ne parla. - ridacchiò, scuotendo la testa. - Ti ha parlato anche dell'altra idea? -

- Si e penso che dovreste partecipare. - risposi, incrociando le gambe sul sedile. - Siete davvero bravi, Mikey. -

Lui si voltò verso di me e rise brevemente. - Come mi hai chiamato? -

Avvampai immediatamente. Non mi ero nemmeno resa conto di averlo chiamato in quel modo, mi era uscito dalla bocca spontaneamente. - Scusa, è che lo sento sempre ripetere da Luke e allora... -

- Puoi chiamarmi così, se vuoi. - alzò le spalle lui, senza abbandonare il precedente sorriso.

- Non sarebbe strano? - domandai, inclinando la testa e sorridendogli a mia volta.

Mike rise di nuovo, mettendo da parte la chitarra e girandosi verso di me. - Trovami una sola cosa normale tra di noi, Moe. -

- Hai ragione. - risi a mia volta, soffermandomi ad osservare il suo viso e, più precisamente, i suoi occhi, che ora erano fissi nei miei. Rimanemmo in silenzio a guardarci per quello che mi parve un secolo e all'improvviso me ne accorsi. Mi accorsi di quella particolare luce che si scorgeva a malapena nei suoi occhi così limpidi, una luce che mi fece comprendere immediatamente che se lui fosse stato Garfield io non avrei potuto essere altro che una lasagna al ragù.

Michael guardava me esattamente come Calum guardava Aubrey, mi guardava con occhi pieni di qualcosa, di un sentimento che probabilmente non aveva nemmeno un nome. Avrei voluto dirgli che provavo esattamente la stessa cosa, ma come avrei potuto spiegarglielo? Era troppo poco per poterlo chiamare amore, ma allo stesso tempo era troppo per poterlo chiamare diversamente. Quindi, alla fine restammo entrambi in silenzio a bearci di quella nuova sensazione che prima o poi saremmo stati in grado di spiegarci e che, ne ero sicura, avrebbe riempito tutti i vuoti che erano stati lasciati nella nostra vita.

All of the things that I want to say
Just aren't coming out right,
I'm tripping on words
You got my head spinning
I don't know where to go from here.

-----------------

Questo capitolo era più che altro un collegamento e mi ci è voluta una vita per scriverlo. Non sapevo cosa far succedere e continuavo a rimandare.. Ma alla fine ce l'ho fatta!
Siccome molti mi hanno fatto notare che stavo un pochino tralasciando Ashton, Calum, Aubrey e Lux, ho cercato di inserire anche loro, ma, come ho già spiegato, non è facile gestire così tanti personaggi e ho dovuto scegliere a quali dare leggermente più rilievo. Spero che lo capirete.

Altro piccolo chiarimento: tantissimi, tantissimi di voi mi chiedono di fare pubblicità alle loro storie e non è che io non lo faccia per cattiveria, ma perché siete davvero troppi e mi sembrerebbe un po' ipocrita fare pubblicità a delle storie che io personalmente non leggo. Spero che capirete anche questo e che non vi arrabbierete con me :)

Concludo chiedendovi ancora una volta QUALI SONO LE VOSTRE TEORIE SUI PROSSIMI CAPITOLI.

love you all,
accolasvoice.

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