Il Nostro Sangue || Dramione

By always_remember

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I nostri eroi tornano a scuola: la guerra è finita. E' il momento di dedicarsi all'amore, ma qualcosa, come s... More

Come ogni giorno
Questione di onore
Ricordi
Missione: dormitorio femminile
Inconvenienti
Tutti in ritardo!
Il colore Verde-Argento
Azzurro polvere
Nei corridoi
Il calore
Ragazzi e ragazze
Pupazzi di neve
Ridere insieme
Integritá
Il consumarsi di una candela
Hogsmeade
Infermeria
Convalescenza
Hai la febbre, Mezzosangue
Sul ciscino
Un puntino rosso nel buoio
Di notte
AVVISO
Impossibile
Adesso basta
Un talento naturale
Guardie del corpo
A posto!
La sfilata
Dimentica
Fiocco blu o fiocco rosa?
Gentiluomo, Granger
Diamante a metá
Lontano
Tu hai paura
È sbagliato
Con le spalle al muro
Lei
Una possibilitá
Fregato
E allora, come va?
Rivelazioni
Guizzo di vita
L'orfanotrofio (parte 1)
L'orfanotrofio (parte 2)
Scivolare giú
Non sentiva niente
Pronti per la partenza (parte 1)
Pronti per la partenza (parte 2)
Benevenuti a Hogwarts
Niente è come appare
La tavola rotonda
Tradizioni
Il ballo (parte 1)
Il ballo (parte 2)
La Profezia
Lo specchio dell'anima
Amanda
Il Sacrificio (parte 1)
Il Sacrificio (parte 2)
Respiro di vita
Epilogo
FINALMENTE LA FINE

Bigliettini

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By always_remember

Hermione camminava lenta, meditando ad ogni passo una fuga: dopo quello che era successo la sera prima, proprio non le andava di vedere il ghigno di Malfoy, che la prendeva in giro. E poi Harry e Ron non ne sapevano niente, se la Serpe si fosse lasciato scappare qualcosa davanti a loro? Scosse la testa violentemente, non voleva nemmeno pensarci!
Quasi sull'enorme portone della Sala Grande, le si affiancò una Ginevra trafelata per la corsa.
- Buongiorno, Hermione.- le disse, tenendo la testa e gli occhi bassi.
- Ciao. – fu la sua glaciale risposta: non l'aveva perdonata per quello che gli aveva combinato.
Ginny provò ad aggiungere qualcosa, probabilmente delle scuse, ma i due ragazzi, qualche passo avanti a loro, si voltarono per salutarla, così rinunciò. Si sedettero al tavolo, nelle solite postazioni: Ron ed Harry ai lati, Hermione al centro e Ginny di fronte a lei.
La ragazza continuava a lanciarle occhiate supplichevoli, che, puntualmente, la Caposcuola ignorava.
-Va tutto bene con Ginny?- le sussurrò Harry in un orecchio, sporgendosi verso di lei.
- Certo.- rispose la Caposcuola.
Lui, notando la foga che Hermione stava impiegando per imburrare un toast, decise fosse meglio desistere dal fare altre domande al riguardo.
Ron lanciò un occhiata al tavolo dei Corvi: Luna, beatamente tra le nuvole come al solito, gli regalò un sorriso dolcissimo, che il ragazzo ricambiò un po' impacciato, distogliendo subito lo sguardo.
Si voltò verso Hermione, notando quanto fosse nervosa quel giorno: si mordeva di continuo le labbra, passandosi ripetutamente la mani tra i riccioli e agitandosi esageratamente sulla panca. Sorrise. Ormai conosceva ogni sfaccettatura di quella ragazza. Era cos' buffa, con le guance arrossate.
Il cuore smise di battergli nel petto, quando lei lo guardò, rilassandosi all'istante e sorridendogli dolcemente.
L'ambra dei suoi occhi lo fece perdere, come solo lei sapeva fare. Era così innegabilmente bella, così semplicemente stupenda.
Sospirò, tornando alla sua colazione.


Hermione si tranquillizzò: gli occhi sinceri e puri di Ron avevano questo effetto su di lei.
Ogni qual volta si sentiva agitata, le bastava cercare il rosso con lo sguardo: lui era il punto fermo della sua vita, quella sicurezza che ti dà solo la famiglia, il suo posto sicuro. Addentò il toast, guardandosi distrattamente in torno: i Corvi bisbigliavano, i Tassi sorridevano, le Serpi ghignavano. Niente di diverso.
Un brusio la fece ridestare, con l'aiuto del viso di Ginevra, che era passato, in una frazione di secondo, dal bianco cadaverico al rosso gambero.
Fu la conferma che quell'angolino del suo cervello che le  aveva urlato di fuggire, aveva avuto ragione: Draco Malfoy e Blaise Zabini, entrarono in Sala Grande, seguiti da Nott e Daphne. Quest'ultima fece un saluto alle due ragazze con la mano, attirando l'attenzione degli altri tre su di loro. Hermione osservò la scena quasi a rallentatore: Malfoy aveva guardato Daphne, poi lentamente aveva girato il capo verso di lei.
Si preparò ad accogliere l'occhiata di derisione che sicuramente l'avrebbe investita, rossa volto, ma orgogliosamente Grifondoro fino al midollo: non abbassò mai lo sguardo distogliendolo da quello di lui. Il ghiaccio negli occhi del ragazzo, vibrò, in cerca di un nome all'altezza di quello che stava provando: odio? Rabbia? Disgusto? No, niente di tutto ciò. Fastidio forse, un leggero fastidio.
Entrambi si resero conto del troppo tempo trascorso in quel modo, lui in piedi a guardare lei, lei seduta con la forchetta a mezz'aria a fare lo stesso. Una leggere spinta di Daphne ai due ragazzi (anche Blaise si era incantato a fissare Ginny) e uno schiocco di lingua da parte di Harry e Ron, fece ripartire tutti i movimenti della Sala, che pareva essersi congelata nel tempo. Hermione sospirò.
Draco si sedette, evitando accuratamente di guardare verso il tavolo dei Grifoni.
Ginevra tornò alla sua colazione, ancora scossa: aveva dovuto farsi violenza, per impedirsi di alzarsi e correre tra le braccia di Blaise.
Quello che provava per lui la spaventava, era troppo, troppo profondo. Le faceva perdere il controllo, spesso la lasciava così sconvolta da farle paura. Hermione sospirò dall'altro lato del tavolo. Doveva farsi perdonare da lei.

Malfoy bevve un sorso dal suo bicchiere, poi si voltò verso Zabini.
-Non mi interessa, ti conviene stare zitto.- gli disse, in risposta all'ennesima scusa che il ragazzo gli aveva affibbiato per giustificare la sera precedente.
- Per favore, Draco, esageri! – fece lui,  pentendosi all'istante delle parole che aveva pronunciato.
Draco lo fulminò con gli occhi – Io esagero?! – esclamò.
-Tu mi hai lasciato da solo con la Mezzosangue e io esagero!?- la voce gli si era abbassata, diventando talmente sottile da far venire i brividi.
- Io non intendevo...- tentò Blaise, ma la mano di Daphne sul suo braccio lo fermò. Si voltò verso la ragazza, che scosse la testa.
Blaise tacque. Draco sbuffò.
Zabini, addentando la fetta di torta, diede uno sguardo a Ginny, che sedeva di spalle: era così bella, da fargli venire voglia di urlarlo.
Vide Potter ridere a qualcosa che lei aveva detto e la tristezza lo invase: avrebbe voluto poter sorriderle anche lui,c osì liberamente, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Camminavano verso l'aula di Trasfigurazione.
-Mi dispiace tanto.- sussurrò Ginny.
- Lo so, ma non cambia le cose. – ripose Hermione.-  Mi hai lasciata da sola con lui, nonostante sapessi quanto stavo male.- disse.
Ginny annuì – Sono stata un irresponsabile.- mormorò, asciugandosi veloce una piccola lacrima.
Era troppo: nascondere la sua "relazione" con Blaise, mentire a suo fratello, a d Harry, tradire la sua famiglia i suoi ideali, il suo orgoglio.
Avere Hermione accanto, che la ascoltava, la consigliava e la sosteneva, le era indispensabile. E aveva perso anche lei.
Il braccio che le cinse le spalle la fece sussultare. Sollevò gli occhi, incrociando quelli d'ambra della Caposcuola.
-Non combinarmi mai più una cosa del genere.- le sussurrò.
Ginevra sorrise, annuendo.
Entrarono in classe, spintonando Harry e Ron, che le guardarono spaesati: fino e due minuti prima a stento si sfioravano e ora camminavano felice e contente, fianco a fianco. I due si scambiarono uno sguardo solidale.
-Fidati Harry, quelle due, - le indicò – un giorno, ci uccideranno! – sospirò teatralmente, entrando nell'aula, seguito da Harry che rideva, scuotendo la testa.


Zabini se ne stava seduto accanto a Draco, silenzioso. La Stanza delle Necessità, nuovamente adibita ad aula, in questo caso di Trasfigurazione, ospitava i Grifondoro e i Serpeverde del settimo anno. Come due giorni prima le tre ragazze, Ginny, Hermione e Daphne, se ne stavano sedute insieme, chiacchierando serenamente.
Malfoy si guardava intorno con aria annoiata, fermando di tanto in tanto gli occhi sullo strano trio.
Blaise sorrise, ripensando alla notte precedente: lui e Ginevra avevano fatto l'amore, proprio in quella stessa stanza. Sospirò.
Lenticchia e San Potter, seduti alle spalle delle tre ragazze, le osservavano con aria protettiva, sorridendo di tanto in tanto ad una delle due Gryffindor che si voltava verso di loro.
Era davvero frustrante per chi li osservava dal di fuori: sembravano così complici, uniti, pronti a tutto l'uno per l'altro.
Si sfioravano con naturalezza, scambiandosi baci veloci e dolci carezze con la familiarità che si ha con i parenti più prossimi.
Forse li invidiava.
Forse era geloso.
Si agitò sulla sedia, quando Harry, sporgendosi dal banco, scompiglio i capelli della Weasley, che gli diede un leggero buffetto sulla mano.
Risero insieme, per qualcosa che non era riuscito a sentire.
Assottigliò gli occhi, puntandoli completamente su Potter: in fondo, lui e la sua Ginny erano stati insieme, un tempo, chi gli diceva che lui non provasse più niente per lei?
Eppure, raramente sbagliava, aveva avuto la sensazione che Potter avesse occhi solo per la Granger.
Mentre si abbandonava a quella considerazione, come a conferma della sua idea, Potter rimase un bel po' a fissare la ragazza, sorridendo come un ebete. Rincuorato, si rilassò, voltandosi verso l'amico.
- Draco, mi dispiace.- gli disse, rendendosi conto di averlo distolto da un pensiero profondo.
L'altro sbuffò – Si, si va bene, Blaise, lo hai già detto.- rispose.
-Ma è vero: credevo che Hermione se ne tornasse in camera, non vedendoci arrivare.- commentò.
Malfoy sussultò: la Granger infatti aveva provato ad andare via, ma lui gliel'aveva impedito.
Oh, oh.
Non poteva avercela con Zabini, era stata colpa sua.
-Scuse accettate, Blaise, ma ora basta: sei diventato noioso come Potter!- esclamò, ridendo della faccia indignata dell'amico.
- A proposito di Potter: mi chiedo cosa abbia detto, del fatto che la Granger non fosse rientrata stanotte.- mormorò, guardandolo.
Draco alzò le spalle – Che avrebbe dovuto dire, perché dovrebbe interessargli? – chiese.
-Da come la guarda, credo che gli interessi e pure parecchio. – rispose Zabini indicandolo col capo.
Draco seguì la linea immaginaria tracciata dalla testa dell'amico, posando gli occhi sul ragazzo: sorrideva, osservando la Granger che parlava.
Quando lei si voltò verso di lui, sentendosi osservata, arrossì e ricambiò il sorriso imbarazzata. Si era perso qualcosa?
Da quando la Mezzosangue arrossiva per San Potter? E, soprattutto, da quando a lui interessava?
Scosse la testa, gesto che non passò inosservato agli occhi blu di Zabini.
-A quanto pare non è l'unico...- bisbigliò, di fatti.
- Prego?- fece Draco, confuso.
- Shhh, c'è la McGranitt. –


Harry passò metà dell'ora ad osservare le spalle di Hermione, coperte dai riccioli castani.
La mano sinistra della ragazza, si muoveva freneticamente, prendendo appunti.
La gomitata nelle costole di Ron, gli fece mancare il fiato – Che c'è? – chiese.
- Malfoy ti sta fissando.- gli disse Ron, voltandosi verso le Serpi.
Harry fece lo stesso, lanciando uno sguardo di puro odio alla sua nemesi bionda, che ricambiò prontamente.
-Che vuole?- domandò Ron, poggiando la testa sulla mano.
-Non ne ho idea. – rispose Harry, tornando a fissare Hermione.
Poco dopo, Ron lo imitò, sospirando.


Ginny passò il bigliettino a Daphne, che lo passò ad Hermione, che lo ignorò fermamente.
La gomitata di Ginny fece lo stesso percorso, raggiungendo la Caposcuola, che sbuffò, aprendo il pezzetto pergamena.
Luna dice che sono arrivati i manifesti, noi dobbiamo cominciare a cucire gli abiti, ci pensi tu, come stabilito?
Lesse, incredula: la stavano distraendo dalla lezione per chiederle una cosa talmente ovvia? Si voltò verso di loro, annuendo.
Poco dopo un nuovo foglietto giaceva sul suo libro. Roteando gli occhi in modo che le due la vedessero, lo aprì.
Devi rispondere con un bigliettino!
Furiosa, strappò la parte finale della pergamena, scrisse qualcosa e lo consegnò a Daphne.
Siamo a due centimetri di distanza e devo usare un bigliettino?
Se mi rivolgete ancora la parola o, meglio, mi scrivete un altro bigliettino, vi crucio! Le due risero, silenziose.
Ti adoriamo!
P. s. quel maglione ti ingrassa.
- Signorina Granger, Signorina Wesley, Signorina Greengrass, che vi prende? – esclamò la professoressa, allibita:
Hermione si era alzata, rincorrendo le due, che nel frattempo correvano intorno ai vari tavoli, ridendo come tre pazze.
Cosa le era preso? Tutto. Quella leggerezza che non era mai stata parte di lei e adesso le sembrava un qualcosa di irrinunciabile.

Draco e Blaise le osservarono a bocca aperta: le avevano viste scambiarsi un paio di bigliettini, poi quello. La Granger rincorreva le altre due, che saettavano da un lato all'altro della Stanza. Tutte e tre ridevano come pazze.
Lanciò un occhiata a Potter e Wesley, che guardavano preoccupati la Granger.
Le urla delle tre li fecero voltare tutti di scatto: erano cadute una sopra l'altra.
Stese per terra, in un groviglio di gambe e braccia, ridevano con le lacrime agli occhi.

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