Fu così che abbandonai momentaneamente i miei ragazzi per andare a prendere quell'incosciente nei più vecchi quartieri del Paese. Il luogo in cui dove le case più vecchie si scontravano con edifici diversi e più nuovi, accatastati fra loro. L'effetto non era male , era accogliente.

Non lo sopporto quando fa così.. che nervi!
Non sopportavo i ritardi di mio fratello, figuriamoci i suoi.

Non sentendo nessun bisogno fisiologico di affrettarmi, mi fermai ad un distributore automatico alla fine della strada, davanti casa di Kakashi più o meno. Inserii la moneta e selezionai il prodotto che più mi andava a genio: un cartone di latte, tanto per cominciare a calmarmi.
Mi appoggiai al vetro del distributore e guardai in alto davanti a me, cominciando a bere. Scrutai attentamente tutti gli appartamenti finché, in lontananza , non vidi una piantina sul davanzale alquanto familiare ,mossa dalla leggera brezza che si fece sentire: Mr Ukki.

"È incredibile."digrignai i denti accartocciando il mio cartone vuoto di latte e gettandolo nel cestino accanto a me. "È da quando sono uscita di casa che sta andando tutto storto! GIURO CHE GLI METTO LE MANI AL COLLO E-"

Ma proprio in quel momento, a fermare i miei monologo, fu un povero vecchio con un bastone che , spaventato da me, per poco non ebbe un infarto.
"Mi scusi signore io-" stavo per avvicinarmi a lui ma , subito scappò via, lanciando il bastone chissà dove fra i cespugli.

Ecco, appunto.
Sospirai arresa per poi percorrere la piccola stradina che mi avrebbe portata alla finestra di Kakashi.
Non mi disturbai a suonare il campanello, era rotto da anni e , sinceramente, ero troppo di cattivo umore per poter bussare come una persona civile.

Non mi presi la briga di salire le scale anti-incendio. Mi bastarono tre balzi in stile ninja per arrivare alla finestra di camera sua.
Appoggiai una mano sulla cornice e spalancai la finestra, arrabbiata nera.
"È mai possibile che tu non perda mai questa tua brutta abitudin-" spalancai la bocca e gli occhi, il mio cuore si fermò e la voce mi morì in gola.

"Shizuka! Che ci fai qui?!" Sussultò istintivamente, coprendosi al quanto imbarazzato, ma non più della fuorilegge che stava a pecorina sotto di lui, con il viso precedentemente premuto contro il cuscino.

Non riuscivo a reagire o a muovermi..
"Hanare.."emisi con un filo di voce e gli occhi che si fecero improvvisamente lucidi, guardando la donna che , a quanto pare, sembrava di aver appena toccato il paradiso con un dito. "Che sorpresa."
"Non mi aspettavo di vederti così 'seno da bambina' ma sai, questo era un momento intimo. Forse non l'hai capito.."

"Cosa ci fai qui? Non potevi bussare?" ripeté cercando di essere paziente, benché il suo nervosismo cominciava a farsi sentire.

"Ti stavamo aspettando." risposi con calma piatta, quasi disarmante. "Ma vedo che te la stavi spassando bene. Me la caverò da sola, scusate."

Mi girai immediatamente , uscì in fretta e scavalcai la ringhiera della scale, per poi scavalcarla con un salto e atterrare con un tonfo secco, appoggiandomi goffamente su una mano per evitare di perdere l'equilibrio. Poi corsi, senza fermarmi finché non arrivai ad un angolo e mi lasciai crollare sull'uscio di un negozio chiuso, con una mano sulla bocca e gli occhi serrati.

Vorrei sparire.

Un rossore violento prese possesso delle mie guance. Non potevo fare a meno di pensare a quella scena che si ripeteva senza sosta nella mia testa.

Il mio cuore era sbriciolato in mille pezzi eppure, non doveva essere così. Io sto con Kaido! Perché sto male per Kakashi? Perché dovrebbe dispiacermi così tanto?

🥀L'arte di essere fragili 🥀Where stories live. Discover now