Capitolo 65

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"Da quando non posso essere messo al corrente delle missioni dei miei pari grado?!" chiese con misurata pazienza.

"Dal momento che le missioni sono diventate classificate ed estremamente riservate," replicò Tsunade aspramente. "Come è sempre stato, d'altronde."

Il giovane Hatake cambiò posizione, incrociando le braccia. La pazienza misurata della persona più pacata dell'intero villaggio stava cominciando a non essere più misurabile. E questo era preoccupante, perfino più preoccupante di ritrovarsi intrappolato assieme ad un serpente a sonagli e non avere vie d'uscita.

"Non ha mai avuto tali riserve prima," sottolineò, piegandosi di poco in avanti.

"Ti ringrazio, Kakashi."

"Tale aderenza pignola e fiscale alla procedura ufficiale non le si addice, Tsunade."

Di colpo, smise di leggere le documentazioni che stava pian piano sfogliando finché il ninja le riempiva la testa di domande e insinuazioni. "Si può sapere che cosa vuoi?"

"Tutto quello che voglio sapere è in che punto si trova il team 13."

"Non è -possibile. Non hai l'autorizzazione per esserne al corrente, a meno che tu non sia l'Hokage in persona!"si spazientì, alzandosi dalla poltrona della scrivania e avvicinandosi, guardandolo dall'alto in basso. "E non mi pare di avercelo davanti.."

Lui sospirò, passandosi una mano tra i capelli. Sopravvivere a Jajima non era una passeggiata, e lui lo sapeva. Lo sapeva fin troppo bene.
"Voglio solo sapere se sta bene..." la guardò, cercando di fare appello al lato più tenero della donna.

Ma era come cercare di impietosire una pietra, probabilmente lo stesso materiale di cui era fatto il suo cuore. "Certo, sta bene! È stata allieva di Jirayia!" e lo disse come se la semplice insinuazione fosse un insulto alla sua persona.

D'altronde, si parlava di Jirayia. Tutti sapevano del tenero che c'era fra loro, ancor prima di lei.
Lei che ,nonostante i suoi innumerevoli rifiuti, avrebbe desiderato che le facesse la corte ancora e ancora...
E questa volta, quando sarebbe tornato dalla missione al villaggio della pioggia, avrebbero finalmente ufficializzato la cosa. Non vedeva l'ora ma il tempo, come le rotture di scatole, non passavano più.

"Ha già contattato qualcuno del quartier generale delle comunicazioni?"chiese ancora lui.

"No."

"No?"

"Non è insolito, Kakashi. È sotto copertura, sarà già impegnata a non far saltare il piano.." Tsunade gli fece un movimento impertinente con le dita. "Sai già troppo. E poi perché diavolo ti interessa così tanto?!"

"Ho notato che la sua forma psicologica ed emotiva non è all'altezza degli standard ultimamente."disse con fermezza. "Con tre ragazzini a carico, temo che sia complicato per lei.."

"Se mi rifiutassi di mandare fuori combattenti emotivamente inadatti, saremmo tutti seduti sul prato a guardare le mucche che passano!"rispose seccamente. Sospirò per poi rimettersi seduta sulla sua poltrona."È un lavoro abbastanza complicato, perfino troppo. Ma se Jirayia ha voluto passare la missione proprio a Shizuka, un motivo ci sara."

🥀L'arte di essere fragili 🥀Where stories live. Discover now