Capitolo 67

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"Svegliati Shizuka! " sentì improvvisamente, venendo leggermente scossa da due mani femminili."Shizuka! Alzati, forza!"sbraitò, lanciandomi una cuscinata dritta in faccia e lanciando le mie coperte dall'altra parte della stanza. "Devi vestirti, muoviti!"

Mugugnai, girandomi dall'altra parte e infischiandomene del freddo che cominciava a farsi sentire sulla mia pelle. "Torna a dormire..."

"Sbrigati!"mi lanciò i vestiti, correndo di qua e di là per la stanza. "L'imperatrice vuole vedere l'intero personale fra cinque minuti!"

Appena realizzai, mi alzai di scatto, cominciando a vestirmi, infilandomi il mio kimono bianco, i calzini e sistemandomi in qualche modo la bandana che mi sono spiaccicata in testa.
Mi lavai i denti, il viso e mi diedi una rinfrescata generale.
Avevo del fogliame ancora incastrato fra i capelli, per non parlare della vestaglia bianca che, oramai, era tutta sporca di fango.
Sono stata così tanto sotto la pioggia che quasi non mi sentivo le dita dei piedi...

"Avanti, sbrigati!"ripetè Saki, trascinandomi fuori dalla mia stanza per correre dirette alla sala principale.

L'imperatrice, nell'alto della sua magnificenza, si faceva vedere una volta al mese: per rimproverare i servi o semplicemente per congratularsi del lavoro svolto. Ma capitavano alcuni casi rari, a detta di Saki, in cui un ospite veniva presentato a tutto il personale. Quest'ultimo doveva essere impeccabile sotto ogni punto di vista. Motivo per cui, giusto prima di entrare nel grande salone, Saki sistemò i miei capelli: legò meglio la mia bandana, facendo uscire le mie due ciocche nere da essa. Dopodiché, mi prese il polso e mi trascinò all'interno, facendomi sistemare affianco alle altre domestiche.

"Dove vi eravate cacciate?!" Ci chiese a bassa voce una di loro. "L'imperatrice sta per-"
Non fece in tempo a finire la frase che le grandi porte d'ingresso si spalancarono, facendo largo ad una luce quasi celestiale, proveniente dall'esterno.

Ed eccola lì.

L'imperatrice, una donna di bellezza sorprendente e di grande raffinatezza, era seduta su un trono d'oro massiccio, trasportato dai suoi schiavi personali. Intorno a lei, i cortigiani e le dame di corte si muovevano silenziosamente, cercando di non disturbare la sua maestà.

Con estrema eleganza, prima di entrare, scese dal suo trono, calpestando la schiena di quel povero malcapitato che aveva il compito di farle da gradino...

Con passo felpato, avanzò, facendo chiudere la porta alle sue spalle, creando un silenzio tombale intorno a noi.

"B-benvenuta, sua maestà! La sua meraviglia e splendore illuminano l'intera magione!"si fece avanti la nostra governante, la nasona, inchinandosi di fronte a lei, quasi baciandole le scarpe.

"Taci."tagliò corto, chiudendo il suo ventaglio colorato ,battendolo sul palmo della sua mano destra. "Odio ricevere troppe adulazioni... Specie quando queste vengono usate per coprire qualche vostro misero errore."

"Mi dispiace! Abbiamo fatto tutto il possibile per-"
"Questo lerciume non è ammissibile."la interruppe, passando il dito sopra il mobile d'ingresso, spolverandosi poi le dita. Poi si rivolse a tutto il personale, alzando di poco la voce. "Quest'oggi, arriveranno degli ospiti di estrema importanza, nonché un clan molto vicino alla casa reale. L'intero palazzo imperiale dovrà essere sistemato e pulito di conseguenza, mi sono spiegata?"

"Si, imperatrice!" Annuimmo in coro, con un leggero inchino.

"Essi saranno accolti per l'ora del tè e rimarranno fino a dopo cena..." continuò poi. "Dormiranno, ceneranno e pranzeranno qui finché desiderano. Voglio che vengano trattati come se fossero di stirpe reale!"

🥀L'arte di essere fragili 🥀حيث تعيش القصص. اكتشف الآن