Capitolo 72

147 11 3
                                    

Entrai nel suo ufficio con passo incerto, sentendo il peso della mia ultima missione gravare sulle spalle. L'Hokage, seduta sulla poltrona, dietro la scrivania, mi guardò con uno sguardo scrutatore mentre mi avvicinavo, chiudendo la porta alle mie spalle.

Sembrava di cattivo umore, più del solito.

"Hai chiamato, Hokage?" domandai, cercando di nascondere la tensione nella mia voce.
Mai mi sarei sognata di dedicare a Tsunade delle attenzioni tanto professionali o di rivolgermi a lei con una tale serietà...
Ma questa volta, sentivo uno strano presentimento.

"Sì, siediti," rispose lei, indicando la sedia di fronte a me. Mi sedetti con riluttanza, chiedendomi cosa potesse volere da me.

"Ti starai chiedendo perché ti ho fatta venire qui..." chiese poi, il suo sguardo penetrante scrutava la mia espressione visibilmente confusa.

"Sì, a dire la verità, Iruka mi ha portata qui con una certa fretta..." risposi, cercando di mantenere la mia voce ferma nonostante la mia ansia.
Effettivamente, era così.
Non appena vista fuori dalla zona di addestramento numero due, fui subito assalita da lui, concitato come mai avevo visto prima. Di solito era un tipo tranquillo, non è da lui correre e agitarsi in quel modo. Subito, ipotizzai che fosse per una qualche altra brutta notizia...
Ma mi tranquillizzò subito, intimandomi di seguirlo.

L'Hokage annuì lentamente, ma il suo sguardo rimaneva inscrutabile. Sentivo il mio stomaco contorcersi mentre aspettavo di scoprire il motivo della sua chiamata. "Non ne sei ancora a  conoscenza, dato che nessuno te l'ha riferito, ma...Abbiamo ricevuto un messaggio criptato da parte di Jirayia."

Il mio volto si rabbuiò. "Che genere di messaggio?"

"Vedi Shizuka," cominciò a spiegare, cercando di essere più morbida possibile."l'ultimo atto disperato di Jiraiya fu quello di usare l' ultima goccia del suo chakra sulla schiena di Fugasaku scrivendo un codice numerico. Shikamaru, Naruto e Shiho ci hanno lavorato un bel po'..."fece una pausa prima di prendere la bottiglia di sakè sotto la sua scrivania ,per poi versarsene un goccio su entrambi i bicchierini che aveva davanti. " 'Quello vero non è tra loro' ".

La guardai storta, prendendo in mano il bicchierino destinato a me.
Lei sembrò leggermi nel pensiero. Sospirò, adirata, nella speranza che prima o poi mi sarei illuminata."Pensavo che potessi dirmi qualcosa in più in merito. Non c'è nessuno più di te che lo conoscesse meglio..."

"Può darsi che sia stato attaccato in gruppo, non è un'azione da escludere."cominciai a riflettere anche se, a dirla tutta, faceva davvero male immaginarlo, oltre che parlarne. "Magari, semplicemente, il nostro obbiettivo non è fra i ninja che l'hanno sconfitto..."

Tsunade ,per un attimo, chiuse gli occhi, bevendo un po' del suo sakè. Senza essere a conoscenza di tutta la storia, ci ero arrivata benissimo da sola e questo , inaspettatamente, la colpì, anche se faceva di tutto per nasconderlo. "Credi sia un avvertimento?"

Annuì. "Nulla è da escludere, è sempre meglio tenere gli occhi aperti..."

Si creò un gran silenzio nella stanza. Neppure Shizune osava entrare. Era da giorni che l'Hokage le vietava di farlo.
Non era da biasimare, aveva perso anche lei qualcuno di veramente importante nella sua vita.
Jirayia me ne aveva parlato...
Al ritorno dalla sua missione, le avrebbe chiesto di passare la sua vecchiaia assieme a lei. Magari, le avrebbe chiesto di sposarlo.
D'altronde, Tsunade è sempre stata il suo chiodo fisso, anche se lo negava la maggior parte delle volte andando dietro a qualsiasi paio di gambe che gli si passasse davanti.
Era fatto così, un Don Giovanni per natura!
Chissà se, cominciando a passare la vita insieme alla sua donna, sarebbe cambiato per lei...

🥀L'arte di essere fragili 🥀Where stories live. Discover now