Capitolo 20

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«Detective Jones, sappi che se non verrò a sapere da te qualcosa, lo scoprirò da sola. Sono stata chiara?» Pigolai.

Il detective Jones mi scrutò con attenzione e non mostrò alcun segno di cedimento.

Diventò una chiara sfida di sguardi tra me e lui che protrasse fin quando non si alzò di scatto.

«Bene, amabile signorina Roberts. Si goda la giornata!» Esclamò lascivo per poi andarsene a passo svelto dal locale.

Fissai turbata la banconota che aveva lasciato sul tavolo prima di andarsene e poi guardai fuori dai vetri del locale vedendolo salire di fretta sulla sua auto e sgommare via.

Non lo capivo, forse, non l'avrei mai capito.

Mi sentivo strana quando era nei miei paraggi ma lui sembrava così controllato e privo di emozioni da farmi dubitare di qualsiasi mio sentimento.

Mi alzai come una molla dal tavolo e me ne andai di corsa verso l'auto.

«Ed anche oggi ti sei illusa.» Sussurrai a me stessa.

Arrivai davanti al mio appartamento e mentre ero intenta ad aprire la porta sbucò il mio vicino con quei odiosi pantaloncini. Quella volta però, riuscii a contenermi dallo storcere il naso.

Mi fissò per un attimo imperscrutabile per poi impallidire e svignarsela, ridacchiai al pensiero ed entrai nell'appartamento.

Preparai velocemente qualcosa per la cena e mi buttai sul divano davanti alla televisione, non facendomi mancare il mio calice di vino rosso.

Ero così intenta a guardare Garfield che non sentii a primo impatto il campanello suonare. Sbuffai infastidita e mi trascinai fino alla porta senza voglia per aprire.

Fissai sbigottita il portinaio con un mazzo di rose più grande della sua testa in mano e aspettai che dicesse un qualcosa.

«Signorina Roberts, sono arrivati questi per lei.» Esclamò sorridendo.

Il portinaio era un anziano signore sulla sessantina, minuto e con una folta barba che incorniciava il suo viso e i suoi occhi verdi vividi nonostante l'età.

«Oh, grazie . . . signor Truffords.»

Presi il mazzo di rose gigantesco e lo salutai amabilmente, gli lasciai anche una piccola mancia prima di richiudere la porta.

Odorai le rose rosse e impazzii nel sentire quanto buon profumo emanavano.

Cercai nel mazzo un possibile biglietto ma non c'era nulla. Che fosse il detective Jones?

Mi diedi mentalmente della tua stupida solo per averlo pensato. Quel detective non era in grado di dire una parola carina, figuriamoci mandare dei fiori. Che fosse sposato?

Cestinai anche quella alternativa, dubito che un uomo dal suo carattere se fosse stato sposato si sarebbe comportato in quel modo.

Misi le rose nell'acqua e continuai ad osservarle pensando a chi potesse essere.

Il telefono vibrò e quasi saltai come una molla per prendere il telefono dal divano.

Appena lessi il nome del mio capo persi un po' di entusiasmo perché in fondo sperai si trattasse del detective.

Signorina Roberts, spero che le rose siano di suo gradimento. Lo prenda come un piccolo apprezzamento per il suo efficiente lavoro.

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