LXII

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Piccola nota: questo capitolo include una tematica molto, molto delicata: la droga in discoteca e l'overdose. Purtroppo situazioni di questo genere sono capitate veramente a moltissimi ragazzi e ragazze (e capitano ancora oggi). Vorrei che rifletteste molto su ciò.

Ma la vita non va mai come vorremmo, non sempre almeno. Ci sono cose che possiamo controllare fino ad un certo punto, ma quando capiamo che è troppo tardi e noi non possiamo più fare niente, in quel momento dobbiamo solo imparare a lasciare andare, per quanto sia brutto e difficile.

Questo è il pensiero di Gerard, mentre piange disperato alle tre di notte, circondato dai suoi cari amici, anche loro equamente disperati. Si accascia a terra mentre uno di loro, non un amico, ma molto di più, viene portato via in ambulanza. Le luci di essa risplendono nella notte stellata, mentre medici ed infermiere si affrettano a mettere l'ossigeno al ragazzo biondo sulla barella.
Una folla di ragazzi e ragazze si tiene in disparte, ad osservare la scena terrorizzati e apparentemente dispiaciuti.

Gerard corre incontro alla barella, ma le infermiere lo prendono e lo bloccano, intimandogli di calmarsi e trascinandolo indietro. I medici portano la barella sull'ambulanza e chiudono le porte, le infermiere salgono e, quando Gerard riesce a calmarsi almeno un po', chiedono gentilmente se lui voglia salire e andare in ospedale.
Lui non ci pensa due volte e sale, sedendosi accanto al biondo. Dice agli altri di tornare in albergo fino al giorno dopo e che poi sarà lui a telefonarli.

Un'infermiera poggia una mano sulla spalla del ragazzo e gli rivolge un espressione stanca ma quasi materna.
Gerard scuote la testa e si porta le mani al viso, piangendo ancora di più e maledicendosi.
L'ambulanza parte di corsa, una disperata corsa all'ospedale.

Ray rimane a piangere dannatamente disperato, quasi quanto Gerard. Non smette di singhiozzare, nemmeno quando gli altri si stringono insieme per un grande abbraccio attorno a lui.
Tornano tutti distrutti e sotto shock in albergo, dove ad aspettarli c'era un Patrick mezzo addormentato che quando sa la notizia diventa pallido e non dice una parola, troppo spaventato per poter dire qualcosa.

Pete appena lo vede va verso di lui piangendo e lo stringe forte, felice che lui non fosse venuto in discoteca ma fosse rimasto in albergo, al sicuro.
Si era dannatamente stufato delle feste, soprattutto quelle grandi.
La stessa cosa valeva per Brendon, che teneva stretto al suo petto Ryan mentre piangeva, singhiozzando forte e stringendo a sua volta Beebo.
Frank si offre di stare accanto a Ray tutta la notte e di dormire con lui per non farlo sentire solo. Ray accetta molto volentieri, ora non ha più nessuno accanto a sé e non sa come farà.

Dallon sente una fitta al cuore enorme mentre assiste alla scena drammatica e non può fare a meno di piangere, ma non prima di essersi rinchiuso nel bagno della sua stanza.
Anche Jon e Spencer sembravano terrorizzati e disperati, si tenevano per mano e appena misero piede nella loro stanza, si gettarono sul loro letto e si guardarono stanchi e con spavento.
Poi Spence si avvicina a Jon e questo automaticamente lo stringe a sé coccolandolo.

Nessuno sapeva cosa sarebbe successo, nessuno tranne Gerard. Lui era l'unico rimasto in ambulanza e in ospedale, l'unico che aveva assistito a tutti i tentativi disperati dei medici di rianimare il povero ragazzo che non dava più segni di vita. E fu proprio appena arrivati in ospedale, appena messo su un letto dalle lenzuola candide, che il battito del ragazzo dai capelli biondi si fermò completamente.
Provarono un ultimo tentativo di fargli ripartire il cuore, ma il suo corpo aveva reagito troppo male e non c'era più stato nulla da fare. Lo shock dato dalla droga era stato fortissimo, il suo cuore non lo aveva retto. Prima si era fermata la respirazione, ora il tum-tum che una volta lo teneva in vita.

I medici lo dichiararono deceduto alle tre e quaranta del 29 giugno.
Gerard non si sarebbe mai dato pace per questo, sapeva che era tutta colpa sua, aveva messo in pericolo la vita di tutti e ora la persona più cara a lui se n'era andata.
E sapeva che qualcun altro era disperato tanto quanto lui.
Il ragazzo non si meritava di morire, non dopo tutto quello che aveva dovuto passare. Si sarebbe meritato di essere felice per tutta la vita, di restare sempre con il sorriso, e invece il destino è stato crudele con lui e gli ha riservato una morte orribile.

Gerard tornò poi in albergo mentre i medici chiamavano i genitori per dargli una delle notizie più brutte che potessero ricevere.
Quando arrivò dagli altri, tutti si strinsero in un silenzioso abbraccio. Poi andarono nei loro letti e aspettarono.

...

Due giorni dopo, il funerale. Però nella loro città, non in Italia.
È una cerimonia molto ristretta, davvero pochissime persone: Gee, Frank, Brendon, Ray e i rispettivi genitori di tutti. Gli altri erano passati il giorno prima a fare le condoglianze alla famiglia, ma Gerard aveva voluto pochissime persone al funerale.
Era così che lui avrebbe voluto: poche persone, ma le più care.

In quel momento, tutti si sentivano immensamente addolorati e stretti in questo dolore, una delle sensazioni più brutte.
Il funerale finisce e il prete esce dalla chiesa lasciando che gli altri porgessero gli ultimi saluti al defunto.
Prima vanno i genitori, poi in teoria dovrebbe andare Gerard ma lui preferisce essere l'ultimo. Allora va Frank, poi Brendon, poi tocca a Ray.

Si avvicina alla bara. Sopra di essa, una bellissima foto del ragazzo, mentre sorride felice. Si ricorda di quel giorno: gliel'aveva scattata lui quella foto.
-Sappi che ti amerò per sempre...non ti dimenticherò mai, tu sei l'amore della mia vita, la mia anima gemella...mi dispiace per tutto...- una lacrima testarda gli scende sulla guancia mentre la sua voce si spezza. Si era ripromesso di non piangere, ma era praticamente impossibile.
Mentre esce dalla chiesa, incrocia lo sguardo preso di Gerard e gli poggia una mano sulla spalla, bloccandolo leggermente.

-Tu hai fatto tantissimo per lui Gee, ricorda che non è colpa tua, non dannarti per questo.-
Dice il riccio e l'altro annuisce, abbassando lo sguardo.
Va verso la bara e accarezza la foto facendo un lieve sorrido al ricordo.
-Hey, ciao...spero che...che tu ora sia in un posto migliore.- cala un attimo il silenzio.
-Mi dispiace tantissimo fratellino, io avevo promesso di proteggerti...invece non l'ho fatto.- la sua voce si spezza e i suoi occhi luccicano.

-Ti ho voluto tanto bene, te ne voglio e te ne vorrò per sempre Mikey...ti prego perdonami per quello che ho fatto, so che è tutta colpa mia...-
A questo punto piccole e calde lacrime iniziano a scendergli giù per le guance.
-Sei il miglior fratello che qualcuno potesse chiedere, non ho mai voluto bene a nessuno come ne ho voluto a te. Prometto che verrò a trovarti spesso al cimitero e potremmo parlare ancora insieme e potremmo passare interi pomeriggi a fare niente. Ti terrò sempre compagnia. Promesso.- Gee bacia la foto di suo fratello e poi esce dalla chiesa, abbraccia tutti gli altri e poi ognuno torna a casa propria.

Questa sarà l'unica ferita nel cuore di Gerard che non si ricucirà mai completamente.

𝑪𝒖𝒕𝒆 𝑰𝒔 𝑾𝒉𝒂𝒕 𝑾𝒆 𝑨𝒊𝒎 𝑭𝒐𝒓 (𝒎𝒖𝒍𝒕𝒊𝒇𝒂𝒏𝒅𝒐𝒎) ✅Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ