XL

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Okay, piccola premessa:
Sono davvero molto molto molto emozionatx, questo è il 40esimo capitolo! Mio dio, mi sembra ieri che ero a scrivere appena il decimo...
Spero che le poche persone che leggono questa storia la apprezzino, vi voglio bene a voi pochi che mi sostenete. Un GRAZIE enorme ed infinito a voi che leggete e votate, vi adoro! <3
Come ho già detto in passato, sono molto affezionatx a questa storia, è davvero molto importante per me. I capitoli sono ancora un po', non so quanti di preciso ma un po'. E le avventure sono ancora molte! Siamo al 40esimo capitolo ma le storie dei ragazzi non sono ancora terminate, il momento di calare il sipario non è ancora arrivato. Detto ciò, buona lettura, come sempre!

...

-Dallon...ora dovremmo davvero andare...-
L'altro sospira.
-Hai ragione...-
Ryan fa per andarsene ma poi ci ripensa.
-Un'ultima cosa...-
Dallon si gira.
-Si?-
-Non ho mai pensato che tu fossi una persona cattiva, un ragazzo brutto o chissà cosa.-
Dallon ride.
-Tutti pensano che io sia un pazzo maniaco...- dice scettico.
-Lo dicono per quello che hai fatto a Brendon...-
Dallon annuisce, ma poi riparla.
-Si, ma mi hanno detto anche una cosa che mi ha ferito molto. Gente che non mi conosce e non mi hai mai conosciuto, gente che non sapeva e non sa niente di me, mi è venuta a dire che la nostra relazione non valeva niente. Che non contava niente, che non era niente...che io e Brendon, che noi, non eravamo niente. E la cosa mi ha ferito e mi ferisce parecchio, perché loro non sanno niente di quello che c'è stato tra me e il mio ex e non si devono permettere di dire certe cose! Per me Brendon contava più di qualsiasi altra cosa in questo mondo schifoso e la nostra è stata una relazione assai difficile, certo, ma è stata la migliore che potessi avere. E nessuno mi può restituire il rapporto che avevamo un tempo, nessuno può restituirmi la mia vecchia vita e la mia sanità mentale! Se sono fuori di testa non è colpa mia!-

Ryan resta in silenzio.
-Mi dispiace davvero, Dallon...- sussurra poi.
-Tutti si sono subito preoccupati per Brendon. Nessuno si è mai chiesto come stessi io dopo la nostra separazione. A n-nessuno è m-mai importato di me...- le lacrime riniziano a scendere silenziosamente lungo le sue guance. Sta volta non le asciuga, lascia che il dolore scorra.
-M-me lo merito, lo so...- dice un'ultima volta, prima di fare un grosso sospiro.
-Ci si vede Ryan...- dice e poi va nella sua classe.

"Dio, perché deve essere tutta incasinata la mia vita?!" Pensa Ryan mentre entra in classe.
Ma non era l'unico a pensarla così. Lo stesso pensiero lo avevano Josh e Dallon...ma anche Pete e Tyler...e un po' tutti a dire il vero.

"Se continuo così verrò rinchiuso in manicomio! Li riapriranno solo per me, sicuro. Sto impazzendo, dovrei farmi una vacanza..." pensa Dallon mentre si mangiucchia nervosamente la matita guardando fuori dalla finestra.
Che lui ha problemi mentali ormai è noto da tempo. Molta gente lo sa e per questo è un emarginato sociale: tutti a scuola lo evitano, lo guardano male, scappano quando lo vedono, parlano male di lui...

Dallon in realtà non è una persona cattiva, davvero, il fattore "salute mentale" non è colpa sua, è una cosa che si sono tramandati in famiglia purtroppo. Una malattia mentale diciamo. Nella sua famiglia sono solamente in due ad avere questo problema e il suo non è nemmeno in stato avanzato, quindi non è grave. Ma un'altra persona, un suo cugino, è già in brutte condizioni...

-Signor Weekes, è ancora con noi?- il prof lo richiama, accorgendosi che era distratto.
-Oh, s-si...mi scusi...- dice debolmente,  distogliendo gli occhi dalla finestra.
-La vedo spesso nel suo mondo dei sogni ultimamente, dopo la lezione si fermi dieci minuti qui in classe.- non è severo, ma non sembra nemmeno che provi compassione. Il prof di storia è un uomo molto neutro che tiene tanto alla cultura dei propri studenti e odia che nelle sue lezioni si perdano anche solo un concetto. Dallon è sempre stato il suo studente preferito, il più brillante, ma ultimamente è sempre perso con la testa tra le nuvole.

Si sente nervoso, molto nervoso, ma non c'è un motivo preciso. Spera solo che...dio no, il prof non può farlo. Non può chiamare i suoi genitori. No, no, no e poi no. Loro non devono sapere...non devono sapere che lui si distrae. Perché se si distrae cosi spesso significa che c'è qualcosa che non va in lui. E i suoi sanno cosa c'è che non va quando Dallon si comporta così. Non possono sapere...non devono sapere del suo andamento scolastico e sociale...non devono assolutamente. Sarà terribile, sarà la fine per lui. Sa già cosa potrebbero, anzi, cosa faranno di sicuro se scoprono che Dallon sta di nuovo partendo di testa.

La lezione finisce anche troppo in fretta per i gusti del ragazzo, e purtroppo ora deve sorbirsi la predica del prof.
-Ascoltami Dallon...io ci tengo a te, sei il migliore tra i miei studenti e so che ti stai impegnando a studiare, lo vedo dai voti che prendi! Però mi farebbe piacere se stessi anche attento alle lezioni e partecipassi di più. È successo qualcosa che ti turba? Da quel che ho notato sembri molto pensieroso ultimamente...- dice il prof con un tono qausi di compassione, seduto dietro alla cattedra.

-I-io...no signor Lee, niente. Davvero. Sono solo...preoccupato, ma niente di che.-
Il prof si sistema gli occhiali e  annuisce.
Dallon riprende a parlare.
-Paura degli esami, ecco tutto.- ride nervosamente. È all'ultimo anno ormai e non vede l'ora di andarsene da quella dannatissima scuola. In classe sua oltretutto non va d'accordo con nessuno, non è nemmeno in classe con Gerard, con Bert o con White. Dei suoi pochi conoscenti non ne ha nemmeno uno in classe.

-Capisco. Beh, se sono solo gli esami non credo tu ti debba preoccupare più di tanto: vai bene in tutte le materie e studi molto, passerai con ottimi voti. Devi solo calmare l'ansia o, se ci riesci, non fartela nemmeno venire. Sicuro di non avere problemi con...qualcuno?-
Dallon rimane in silenzio. Pensa a Brendon, a Ryan, ai suoi stessi problemi mentali e a suo cugino. No, non ha altri problemi, davvero.

-Nessun problema, solo gli esami.- sorride a stento, ma i suoi occhi azzurri tremano di ovvia insicurezza. Si sta trattenendo dall'urlare che vorrebbe morire in quel preciso istante.
Ha troppi pensieri e troppi problemi in testa, così tanti che potrebbe esplodere da un momento all'altro. È sempre costantemente sul punto di esplodere.

-D'accordo. Sappi che non avviserò i tuoi genitori della tua mancata partecipazione alle lezioni, ma solo per questa volta.-
Per un po'  il viso di Dallon pare rilassarsi.
-Grazie mille prof, prometto che mi impegnerò di più.- e questa volta la sua voce non trema, anzi, si fa molto seria e ferma. I prof non sanno che vive da solo e i suoi genitori sono tipo dall'altra parte del paese, troppo spaventati per tenerlo sotto lo stesso tetto. E i suoi non devono assolutamente sapere che lui sta peggiorando con la mente.

E non è l'unico a trovarsi nella stessa situazione: i suoi zii hanno fatto la stessa cosa con suo cugino. E non devono sapere che anche Luke sta dando di nuovo di matto.

𝑪𝒖𝒕𝒆 𝑰𝒔 𝑾𝒉𝒂𝒕 𝑾𝒆 𝑨𝒊𝒎 𝑭𝒐𝒓 (𝒎𝒖𝒍𝒕𝒊𝒇𝒂𝒏𝒅𝒐𝒎) ✅Where stories live. Discover now