LVI

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Ryan e Dallon decidono di ordinare a domicilio il messicano da un ristorante.
Nell'attesa decidono di fare una partita ai videogames e...beh Dallon non è esattamente il massimo, per cui Ryan continua a guadagnare punti ed esultare, mentre il più grande diventa rosso dalla vergogna e impreca costantemente.

-Fammi vincere almeno una partita, andiamo!- protesta, seccato.
-Assolutamente no stellina.-
Dice Ryan e Dallon arrossisce appena per quel soprannome.
-Prego?!-
-Stellina. Perché tu hai portato un po', un bel po', di luce nella mia serata. E spero anche nella mia vita.- Ryan abbassa lo sguardo e Dallon spalanca gli occhi: non pensava potesse essere così romantico.
-Aww è una cosa dolcissima...- gli fa una carezza sul braccio e poi prende l'iniziativa e lo bacia.
-Dai su, aiutami ad apparecchiare...- dice Ryan tornato un po' più serio. È incredibile come questo ragazzo riesce ad essere la cosa più tenera del mondo e l'attimo dopo tornare super razionale.

Poco dopo suonano il campanello e Dallon va ad aprire, trovandosi davanti un ragazzo che avrà avuto circa la sua età se non qualche anno di meno. Capelli castani e un bel sorriso, con un cappellino in testa e la divisa del negozio. Gli sembrava famigliare...
-Salve, ecco il vostro messicano...- dice cordialmente porgendo una busta.
Dallon la prende e poi paga.
-Grazie a lei, ecco qua.-
-Ehm...ma tu non sei Vic Fuentes?- aggiunge leggermente in imbarazzo.
-Ehm si...- ammette sorridendo.

-Ti ho sentito con la tua band, Pierce the Veil, giusto?-
-Si.- sorride fiero.
Dallon si illumina.
-Vi adoro, siete stati davvero forti la scorsa settimana in quel locale! Sappi che sono il tuo fan numero uno!-
Ridono entrambi.
-Beh grazie! Sono felice che piacciamo...tra poco faremo uscire sicuramente altre canzoni.-
Si sorridono e poi il ragazzo delle consegne se ne va, così Dallon torna in casa

-Uh...Vic, giusto?- dice Ryan.
-Hai origliato?- Dallon alza un sopracciglio.
-Non c'era niente da origliare idiota, Vic è come un fratello per me. Prendo messicano dal loro negozio almeno una volta a settimana, lo conosco da quando siamo piccoli. Ed è stato il primo ad ospitarmi a casa sua quando a 13 anni sono scappato di casa, per un mese intero.- borbotta mentre appoggia sul tavolo le ultime cose.

-Oh, scusa...- dice Dallon arrossendo.
Ryan lo guarda e ride.
-Perchè chiedi scusa? Dai scemo, vieni a mangiare...-
Dallon accenna un sorriso e iniziano a mangiare in silenzio, lanciandosi occhiatine di tanto in tanto, nel più totale imbarazzo.

-Ti piace Titanic?- chiede tutto ad un tratto Ryan. L'altro per poco non si strozza.
-Siamo romantici eh?- dice ridacchiando. Ryan arrossisce scrollando le spalle.
-Era solo una domanda.- dice in tono brusco.
-E la risposta è si, mi piace.-
-Bene, allora guardiamo Annabelle stasera.-

Dallon fa una faccia confusa e il ragazzo dai capelli blu scoppia a ridere.
-Lo so, sono strano. Ma ho voglia di horror. Non hai paura, giusto?- dice come per stuzzicarlo.
Si mette sulla difensiva.
-No che non ho paura, l'ho già visto tante volte.- bugia. Non l'ha mai visto.
-E in nessuna di quelle volte ho mai avuto paura. I film horror non mi terrorizzano minimamente.- altra bugia: Dallon se la fa sempre sotto.

Finiscono di mangiare e la tensione che c'era prima sembra essersi allentata un po'. Dallon si sente stranamente bene: con Ryan si sente a suo agio e  quell'appartamento un po' umido gli sembra comunque meglio di casa sua. Forse perché la casa di Ryan sembra davvero una casa ospitale, per quanto ammuffita sia, a differenza della casa monotona dove vive Dallon. Ryan però deve sentirsi molto solo, pensa Dallon mentre lo osserva sparecchiare.

Non ha un bel passato quel ragazzino e non sa che futuro potrebbe avere. Se si buttasse nella droga? Pensa ancora, mentre si alza e va verso di lui.
Ma perché gli dovrebbe importare? In fondo si conoscono da pochissimo...eppure, gli importa eccome. Pensa Dallon, mentre gli cinge i fianchi da dietro facendolo sobbalzare leggermente e facendolo girare.

I loro occhi si incontrano. Ryan ha delle occhiaie profonde, nota il più alto. Dorme? Non dorme? Sta male? O è così naturalmente?
Dallon si avvicina senza dire niente e appoggia la fronte su quella del più basso. Potrebbe anche avere la febbre visto che la sente dannatamente calda. Ryan è tutto caldo e non sa se sta bene. E questo non va affatto bene.

I loro respiri si mischiano.
-Sei bollente cristo santissimo...- sussurra Dallon lasciandogli un bacio sulla fronte.
-Spero di non avere la febbre...anche se probabilmente è così perché mi sento incredibilmente debole...- mormora Ryan chiudendo gli occhi.
Dallon lo bacia piano, delicatamente, mordendogli un po' il labbro inferiore, come se volesse assaggiarlo.

Ryan ricambia mettendo le mani sui suoi fianchi e tirandolo a sé sempre di più, finché i loro bacini non si scontrano. E per qualche minuto restano così, a sbaciucchiarsi in cucina, in una specie di abbraccio confuso. E per un po' va tutto bene, anche se Ryan è fin troppo caldo e Dallon fin troppo preoccupato. Ma stanno bene così, insieme, solo loro due e nessun altro. Conforto, ecco la prima parola che passa per la mente di Dallon.
È di conforto stare così.

-Ryan...devi misurarti la temperatura...-
-Si, hai ragione...intanto tu vai a letto. Dovresti trovare un pigiama anche per te, io intanto cerco il termometro...-
Dallon annuisce e va in camera sua.
È molto grande, piena di posters ed è davvero...carina ecco. È nel suo stile. Sopra la scrivania sono sparpagliati testi di canzoni, spartiti e disegni. Canzoni? Le ha scritte lui? Wow...pensa Dallon, è davvero bravo.
E...ha una batteria!

Trova la cassettiera e prende un pigiama che possa andargli non troppo stretto. Sorride sentendolo morbido e profumato tra le sue mani. Si sente un po' stupido a pensare che sarebbe bello vivere con Ryan, come coinquilini.

Si mette velocemente il pigiama, poi si siede sul letto e due secondi dopo arriva Ryan con un termometro in mano.
-Eccomi qua...aww ma come sei carino con quel pigiama.- dice malizioso, facendo sbuffare e arrossire l'altro.
-Vieni qua...- lo invita Dallon piagnucolando, in cerca di affetto. Ryan ridacchia.
-Devo cambiarmi scemo.- detto ciò si mette un pigiama. Dallon distoglie lo sguardo arrossendo, anche se hanno già scopato una volta.

-Bene, eccomi qui. Ora misuro la febbre...-
Il termometro segna 38, così Ryan si alza scocciato e va a prendere una medicina, poi si ributta a peso morto a letto.
-Non volevo avere la febbre, non quando ci sei tu con me. Non voglio attaccarti qualcosa.- dice con la testa affondata nel cuscino.
-Aww tranquillo...- Dallon gli da un bacio sulla guancia.

-Te la senti di vedere il film?-
Chiede Dallon. Ryan fa uno sbadiglio ma annuisce.
Dopo nemmeno mezz'ora Dallon già si stava spaventando, così si era attaccato all'altro con gli occhi spalancati dalla paura.
-Meno male che non avevi paura...- sussurra Ryan all'orecchio di Dallon. Si guardano in imbarazzo.
-Zitto tu.- gli sussurra Dallon ridendo.

...

Saranno passati circa 40 minuti.
Ryan sta sonnecchiando piano, con la testa appoggiata alla spalla di Dallon, un vero angioletto. È davvero bollente, anche troppo.
Dallon lo guarda e gli sussurra piano "vuoi dormire?"
Annuisce piano nel dormiveglia, così il più grande fa un leggero sorriso, spenge il computer e lo posa per terra delicatamente, prende le coperte e le tira di più su di loro.

Si mette rannicchiato a Ryan, poggiandoli per qualche secondo la mano sulla fronte e dandogli poi un leggero e dolce bacio sulle labbra.

-Aw, grazie Dally, buonanotte...- sussurra lui.
Dal sorride.
-Notte notte Ry.-

𝑪𝒖𝒕𝒆 𝑰𝒔 𝑾𝒉𝒂𝒕 𝑾𝒆 𝑨𝒊𝒎 𝑭𝒐𝒓 (𝒎𝒖𝒍𝒕𝒊𝒇𝒂𝒏𝒅𝒐𝒎) ✅जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें