LXXIII

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Lo studio del legale, il signor Baudelaire, è piccolo ma ha le pareti dipinte di giallo e grigio tenue e ciò lo rende quasi confortante e accogliente. E anche molto, molto ordinato.
All'entrata sulla destra c'è una bellissima orchidea in vaso e Gee pensa "le preferite di Mikey, lui amava le orchidee". Sorride con malinconia.

-Prego, si sieda.- dice il legale, già seduto dietro la sua scrivania. Gee si accomoda su una sedia in pelle marrone davanti a lui e cerca di non agitarsi troppo.
Il signore prende una grande cartella piena di fogli disposti accuratamente e inizia a cercare qualcosa.
Dopo pochi secondi sfila qualche foglio e lo porge a Gerard.

-Queste sono le schede di Mikey e della sua famiglia. Se legge attentamente ciò che c'è scritto nel paragrafo tre e quattro...- indica con una penna una parte di foglio.
-...potrà notare come lui non abbia più parenti in famiglia che si possano prendere cura di lui. Sua madre è morta di parto dandolo alla luce, suo padre si è suicidato quando aveva due anni e mezzo. Non aveva zii. I suoi nonni paterni non li ha mai conosciuti, erano già deceduti quando è nato lui, così è stato affidato a quelli materni, ma il nonno è venuto a mancare un anno fa e da quel momento è rimasto con sua nonna.- spiega.

A Gerard salgono quasi le lacrime agli occhi: così piccolo e già aveva perso tutta la famiglia.
-Ora che nemmeno sua nonna c'è, dovrà andare in orfanotrofio. Potrei tenerlo io, sono il suo tutore legale a tutti gli effetti, ma vede, ho già quattro figli, e non è facile. Mia moglie è malata in ospedale e non credo di potermi prendere anche un quinto figlio.- cerca di fare un piccolo sorriso ma sembra solo molto stanco e affranto. Poi riprende quell'aria professionale che aveva sempre.

-Comunque, Mikey per ora starà all'orfanotrofio, non si può fare in altri modi. Lui si fida di me, mi vuole bene, non sarà contrariato ad andarci, anche perché non è stupido. È piuttosto sveglio e sa che è per il suo bene.-
-Con tutto il rispetto signor Baudelaire, ma quel posto non è esattamente un paradiso terrestre per bambini...- dice Gee con una nota di sarcasmo.
-Purtroppo lo so signor Way, ma non posso darglielo in affido così su due piedi. Ci sono delle pratiche legali da fare e richiedono tempo, questo lo sa vero?- alza un sopracciglio.

-Certo, certo. Suppongo abbia ragione.-
-E soprattutto: lei ha di diritto un mese per pensare bene a questa cosa, capisce no? Ho notato che lei è stato molto gentile con Mikey e sembra uno che ci sa fare con i bambini, ma questa è una decisione importante e non si può rischiare che qualcuno abbia dei rimorsi dopo l'adozione, assolutamente no.- la sua faccia si fa più severa.
-Ovvio, si, capisco.- annuisce frettolosamente il ragazzo.

-Il punto è questo: lei ha un mese per riflettere, per considerare l'idea. Se dopo un mese tornerà da me e mi dirà che è sicuro di questa decisione, procederemo con tutte le procedure. Per prima cosa però deve rispondere a tre domande essenziali che le devo fare subito.- si schiarisce la voce e lo guarda dritto negli occhi
Gerard deglutisce perché intuiva già quali fossero le domande.

-La prima è molto semplice: lei quanti anni ha?-
Baudelaire prende un foglio e inizia ad appuntarsi delle cose.
-Diciannove signore.- dice e abbassa lo sguardo.
Lui lo guarda stupito.
-Oh! È molto giovane, però mi fa piacere la cosa, credo sia buono per la salute psicologica di Mikey.-
Gerard alza di scatto la testa e sorride, ma poi ripensa a Frank. Cazzo.
Il legale scrive.

-Seconda domanda: lei ha un lavoro stabile? Se sì, a quanto ammonta il suo stipendio?-
-Si, lavoro da più di un anno, ma allo stesso tempo studio in un accademia musicale, quella che è qui in città. Lo stipendo è di 1900 dollari al mese. Lavoro qui vicino, in centro, non devo andare lontano.-
Il legale sembra pensare, poi scrive degli appunti.
-Le piace molto la musica quindi...-

-Si, moltissimo. È la mia più grande passione.- Gee sorride timidamente.
-Quanto deve lavorare a settimana e al giorno?-
-Lavoro cinque giorni su sette, dal lunedì al sabato escluso il mercoledì che è il mio giorno di riposo e la domenica che chiudiamo. I miei turni li ho predisposti in modo che non interferiscano con lo studio, e viceversa. Le lezioni iniziano alle sette e terminano a mezzogiorno, ogni giorno, esclusa la domenica. Da mezzogiorno alle tre e mezza sono completamente libero, poi inizia il mio solito turno che termina alle dieci e mezza. Lavoro in un piccolo bar-ristorante come barista e cameriere.- sorride, ora più sicuro di sé.

Il legale ha una faccia tranquilla e sta ancora scrivendo, poi si ferma e gli sorride.
-Si impegna davvero tanto lei, lo sa? Non ci sono molti ragazzi giovani come lei che fanno tutto ciò, che studiano e lavorano e che vogliono adirittura prendersi la responsabilità di un bambino. È una cosa ammirevole.- sorride come se stesse parlando a un suo figlio e ne fosse dannatamente orgoglioso. E Gerard è proprio così che si sente, mentre i suoi occhi brillano: orgoglioso.
-Mi fa molto piacere sentirlo dire, signor Baudelaire.- sorride ampiamente.

-Bene. Ora c'è una terza domanda: lei è fidanzato o, nel caso, sposato?-
Il sorriso svanisce. Il suo viso si fa più pallido, come se fosse sotto esame. Le parole gli si bloccano in gola. "Sono stra mega fottuto" pensa.
Non risponde per un po'.
-Quindi è un no?- incita il signore.
-Io sono fidanzato, si. Non da tantissimo tempo, è quasi un anno, ma è una relazione molto solida. Siamo davvero felici insieme, ci amiamo molto.- si lascia scappare un sorriso.
Il legale ci pensa su.
-Sa vero che dovrà consultare la sua fidanzata prima di prendere una decisione del genere? E poi-
-Ehm...- Gee lo interrompe e si schiarisce la voce, poi prende un bel respiro.
-Deve dirmi qualcosa?- il signore alza un sopracciglio.

-In realtà sto con un ragazzo.-
Cala il silenzio.
Il legale posa la penna e incrocia le dita delle mani.
Rimane bloccato a pensare.
Non sembra avere espressione, sembra solo pensieroso.
-E quanti anni ha?-
-È ancora minorenne, ne ha diciassette...-
Baudelaire lo guarda e sembra quasi sorridere.
-Beh sicuramente dovrà consultarlo. Se lui non è d'accordo lei ha due scelte: o tiene il bambino, ma lascia il fidanzato, o sta con il ragazzo, ma non può prendere in affido il bambino. Non può funzionare l'affidamento se la sua dolce metà non è d'accordo.- scuote la testa quasi ridendo.
Gerard annuisce, lo sa bene. Frank non accetterà mai, ma proverà comunque.

-Ascolti signor Way, il suo fidanzato è molto giovane, sono sicuro che sarebbe un ottimo padre, ma...ha diciassette anni...capisce cosa intendo?- sospira.
-Si, si lo capisco...- abbassa lo sguardo mordendosi il labbro inferiore.
Il legale scuote la testa.
-Io diventai padre la prima volta a quindici anni. La mia ragazza, che ora è mia moglie, ne aveva 16 all'epoca.-
Gee alza il capo di colpo e lo guarda stupito.
-Non dico che me ne sono pentito, assolutamente no, mio figlio Oliver è stata una cosa bellissima per noi due, ma...eravamo molto, molto giovani. E avevamo tutta l'adolescenza davanti che effettivamente ci siamo goduti poco proprio perché avevamo un figlio.- fa spallucce e sorride.
-Wow...- dice Gee ancora accigliato.
-Già. Comunque...il tuo ragazzo ci deve pensare molto.-
-Se direte entrambi di sì, allora procederemo. Ma prima di fare le pratiche legali, voglio parlare anche con...con...-
-Frank, si chiama Frank.- dice il ragazzo sorridendo.

-Frank, bel nome. Voglio parlare con Frank come ho parlato con te oggi. Niente di più, niente di meno. Con l'età ci siamo, siete idonei: tra il genitore e il figlio adottivo ci devono essere almeno dieci anni di differenza e voi li avete perché Mikey ha solo quattro anni e sei mesi. Quindi è già un passo avanti: siete idonei con l'età.- sorride calorosamente e Gee ricambia.
-Grazie mille signor Baudelaire.-

𝑪𝒖𝒕𝒆 𝑰𝒔 𝑾𝒉𝒂𝒕 𝑾𝒆 𝑨𝒊𝒎 𝑭𝒐𝒓 (𝒎𝒖𝒍𝒕𝒊𝒇𝒂𝒏𝒅𝒐𝒎) ✅Where stories live. Discover now